Audaci Awards 2025

La nona edizione dei Premi audaci dedicati al fumetto

Dopo alcuni anni di assenza, tornano per la loro nona edizione gli Audaci Awards, i nostri premi virtuali dedicati ai migliori fumetti pubblicati in Italia nel corso dell'anno.

Come già per le precedenti edizioni, la sfida consiste nel cercare di catturare il presente, comprendendo quali saranno le voci autoriali e le storie che riusciranno a resistere al passare del tempo. Come amiamo dire, leggere (o provare a leggere) tutte le pubblicazioni a fumetti presentate in un anno è un compito sostanzialmente improponibile. Ciò che possiamo dirvi, come sempre, è che proviamo a raccontarvi l'annata fumettistica che si va a concludere seguendo il nostro giudizio.

Per questa edizione gli Awards saranno suddivisi in dieci categorie (Miglior ristampa, Miglior fumetto europeo, Miglior manga / fumetto orientale, Miglior fumetto USA, Miglior fumetto italiano, Miglior esordio, Miglior fumetto autoprodotto, Miglior fumetto indie, Fumetto dell'anno secondo la redazione, Premio Self 2025).

Tutti i premi vengono assegnati dalla redazione audace ad eccezione del Premio Self, attribuito tramite il voto di una giuria di persone esperte del settore, formata in parte da personalità esterne alla redazione.

Ancora una volta abbiamo cercato di darvi il nostro meglio, con i nostri "Oscar" virtuali dedicati al mondo delle nuvole parlanti.

Scopriteli assieme a noi!

N.B. Ricordiamo che gli Audaci Awards si riferiscono a fumetti pubblicati in Italia nel corso dell'anno di riferimento (ovvero tra da gennaio e a dicembre 2025).

Miglior fumetto europeo

Impenetrabile di Alix Garin (Bao)

Il dolore è un argomento spinoso da raccontare: da un lato, purtroppo è considerato ancora qualcosa di cui non è bene parlare in pubblico, da tenere segreto, di cui provare vergogna; dall’altro, per molti esternare qualcosa di così intimo è percepito come una ricerca d’attenzione, un mero vittimismo. Alix Garin aveva già esplorato il tema, in Non mi dimenticare (BAO Publishing), un fumetto dai toni delicati che raccontava l’Alzheimer di sua nonna, ma è con Impenetrabile (BAO Publishing) che ha alzato l’asticella, mostrando una maggiore consapevolezza e maturità.
L’autrice confida tutte le peripezie che ha affrontato per curare la condizione di cui ha sofferto per anni, la vulvodinia, facendolo sì in modo evocativo, ma allo stesso tempo evitando di cadere nella banale romanticizzazione della malattia. La descrizione del dolore fisico ed emotivo rappresenta non solo la raffigurazione puntuale del malessere fisico, ma descrive perfettamente i pensieri di chi soffre di dolore cronico, la solitudine e il vuoto interiore di chi viene lasciato a sé stesso. Impenetrabile è un urlo in faccia a tutti quelli che sostengono che sia normale provare dolore, una supplica alle donne di smettere di sacrificarsi in silenzio e di pretendere il giusto diritto alla cura.

Ma non è solo questo. Questa storia parla anche di sessualità e relazioni amorose, mostrando che la felicità di coppia si può trovare mettendo in discussione tutti quei costrutti sociali universalmente accettati. Seguire la strada nota deve essere una scelta consapevole e non un automatismo, e qualsiasi alternativa a quel percorso è valida, purché ci sia dialogo e confronto tra i partner. È un gioco di equilibrismo tra anime, in cui ci sono tre semplici regole: sincerità, consenso e amore.

Claudia Carrozzino

Menzioni speciali:


Il Nirvana è qui di Mikael Ross (Bao Publishing)
Il discorso della pantera di Jérémie Moreau (Tunué)
La mano verde e altri racconti di Nicole Claveloux (Eris Edizioni)

Miglior manga

Underground di Suehiro Maruo (Coconino Press)

Ultima fatica di Shuehiro Maruo, Underground (Coconino Press, 2025) dimostra la piena maturazione artistica e filosofica del maestro dell’ero guro, già noto al pubblico italiano soprattutto per la famigerata Midori - La ragazza delle camelie e il diabolico Il vampiro che ride. Pubblicato in Giappone nel 2023, il manga racconta le ombre del Sol Levante negli anni Sessanta, nel pieno del miracolo economico: una terra di libertà e promesse, piena di fermenti, che tuttavia produce anche dei dolorosi scarti. Il protagonista della storia, Migeru, è un ragazzino sfortunato con il sogno di diventare un mangaka. Le occasioni di successo gli volano costantemente davanti agli occhi, tutte alla sua portata, eppure egualmente sfuggenti. Alla sua vicenda personale si intrecciano poi i movimenti studenteschi e la cronaca nera della seconda metà dell’era Shōwa.

Sebbene l’ambientazione sia quella del Giappone di sessant’anni fa, ci sembra che la narrazione di Underground sia terribilmente attuale. Come Migeru, anche noi oggi viviamo bombardati dalle immagini del successo altrui, abbindolati dagli inganni di un liberismo trasversale, e ogni caduta ci sembra una colpa evitabile e per questo imperdonabile. Le tavole febbrili di Maruo echeggiano la tempesta mediale a cui siamo sottoposti quotidianamente, invischiati nel doom scrolling di gente che ci dice che stiamo sbagliando tutto, che se non abbiamo realizzato i nostri obiettivi è perché siamo pigri e sprovveduti, alternati a video di bombardamenti, gattini e AI slop. Un’allucinazione senza fine che diventa colonna sonora di perdita di senso.

Angelo Maria Perongini

Menzioni speciali:


Takemitsu Zamurai di Issei Eifuku e Taiyō Matsumoto (J-Pop Manga)
Mujina into the deep di Inio Asano (Planet Manga)
La voce della strada di Kei Usuba (J-Pop Manga)

Miglior fumetto americano

Absolute Martian Manhunter di Deniz Camp e Javier Rodriguez (Panini)

L’Universo Absolute era stato presentato come un grande parco giochi in cui autori e disegnatori potessero godere di libertà senza precedenti; un claim spesso usato nel mondo dei comics made in USA ma che, molto spesso, finiva con l’essere poco più di una trovata pubblicitaria.

Non è stato così per la nuova linea targata DC, vera mattatrice di questo 2025, che ha saputo portare ad  un nuovo e vecchio pubblico versioni talvolta aggiornate, come Batman e Wonder Woman, talvolta totalmente reinventate, vedi il Green Lantern di Al Ewing; nessuna di queste però ha avuto l’audacia e la forza rivoluzionaria di Martian Manhunter: la storia messa in scena da Deniz Camp e Javier Rodríguez infatti non solo sconvolge totalmente l’idea stessa di marziano ma prende a picconate anche la struttura stessa della narrazione regalando un’esperienza di lettura aliena per gli standard delle Big Two.

L’autore turco-filippino, sceneggiatore del momento come testimoniato dalla presenza anche di The Ultimates tra le menzioni speciali per questo premio, sfrutta al massimo la libertà concessagli reimmaginando l’idea stessa di Marziano in un contesto nuovo in cui il confine tra realtà ed immaginazione è tremendamente fumoso; confine che viene ulteriormente assottigliato dal magistrale lavoro dell’artista spagnolo che, proseguendo il percorso evolutivo già tracciato in Defenders e Defenders Beyond, gioca costantemente con la costruzione della tavola tra citazioni Kyrbiane e futuriste dando vita ad una narrazione lisergica dove l’uso dei colori piatti esalta la percezione di alienazione che pervade tutta la storia.

Absolute Martian Manhunter è la miglior serie dell’anno perché spinge il comic mainstream in un territorio che non sembrava più possibile mostrando le infinite potenzialità del medium attraverso idee e soluzioni possibili solo ed esclusivamente in un fumetto.

Un viaggio psichedelico nel cuore dell’Umanità. 

Giorgio Ceragioli

Menzioni speciali:


Ultimates di Deniz Camp, Juan Frigeri, Federico Blee e AA.VV. (Panini Comics)
Absolute Wonder Woman di Kelly Thompson, Hayden Sherman, Jordie Bellaire, Mattia De Iulis e Dustin Nguyen (Panini Comics)
Tra gli alberi dove nessuno ti vede di Patrick Horvath (Panini Comics)

Miglior fumetto italiano

Cattivik - La Novell' Grafik' di Lorenzo La Neve e Spugna (Gigaciao)

Chi non muore si rivede, recita un famoso proverbio, e Cattivik non muore mai. Da Bonvi a Silver e, infine, a Lorenzo La Neve e Spugna, la macchia persiste. I due autori hanno saputo raccogliere l'eredità del fumetto popolare italiano, proprio come già era avvenuto per la fattoria McKenzie con Tutto un altro Lupo Alberto, dandole nuova linfa vitale. L'operazione messa in atto con Gigaciao è splendida:

Cattivik ha finalmente il suo "film", la sua storia lunga da protagonista assoluto. Da ogni pagina, vignetta, balloon, emerge l'amore incondizionato di una intera generazione di fumettisti per quella che, oggi, è diventata una vera e propria icona, mai dimenticata, come ha dimostrato l'ondata di affetto dei lettori allo stand della casa editrice durante il Lucca Comics & Games 2025, in occasione dell'uscita ufficiale de La Novell' Grafik'. Questo emerge fin dal principio, dall'evento scatenante: rubare l'inafferrabile diamantino custodito nella blindatissima banca di Milano 12. A eccitare il protagonista non è tanto il valore del gioiello, quanto il fatto che nessuno è mai riuscito nell'impresa di rubarlo.

Cattivik, per la prima volta, non è mosso semplicemente dal desiderio di arricchirsi, ma da qualcosa di più profondo: dimostrare al mondo che lo ha deriso, picchiato, umiliato, quanto si siano sbagliati sul suo conto. La storia prende cosi vita grazie al tratto di Spugna, che nasce e si sviluppa proprio a partire dalle "macchie" di Bonfatti e Sommacal, come ci ha confessato. Le mostruosità (in senso assolutamente positivo) che ci ha donato negli anni, attraverso le sue opere a fumetti, partono proprio da Cattivik e, finalmente, sono tornate a casa. Le tavole sono ispirate, dinamiche, ricche di dettagli e citazioni. I colori sono accesi e vibranti, con un Cattivik più espressivo ed esagerato che mai. Difficile pensare a un matrimonio migliore.

Andrea Martinelli

Menzioni speciali:


Ragazzo di Zuzu (Coconino)
Il padiglione sulle dune di Lise e Talami (Baya Comics)
Verderame di Taddei e Canestrari (Sputnik Press)


Miglior ristampa
Little Nemo in Slumberland di Winsor McCay (Edizioni NPE)


Più che una semplice ristampa, un vero e proprio evento editoriale.
Il capolavoro immortale di Winsor McCay che ha rivoluzionato l'immaginario e il linguaggio del fumetto mondiale torna in un'edizione integrale, completamente tradotta, grazie Edizioni NPE.
Il volume raccoglie tutte le tavole apparse sul New York Herald agli inizi del Novecento (dal 15 ottobre 1905 al 23 luglio 1911), mettendo insieme la produzione realizzata per il quotidiano. Un volume di grande formato e pregevole dal lato cartotecnico, che giunge in libreria dopo oltre tre anni di lavoro.
Al libro, a cura di Stefano Romanini, hanno contribuito Paul Gravett, Benoît Peeters, François Schuiten e Luca Raffaelli, con traduzione integrale di Pier Luigi Gaspa e grafica di Sebastiano Barcaroli. Paul Gravett, insieme a Romanini, ha coordinato i contributi critici internazionali, firmando anche una ricca postfazione con materiali e curiosità inedite su Winsor McCay.
Un passo importante per Edizioni NPE, che con questo volume inaugura la collana Origini, dedicata alle opere fondative della storia del fumetto.
E, più di tutto, un modo eccezionale per riportare in libreria questa indimenticabile opera onirica d'avanguardia in un progetto monumentale che assume maggior valore sia per i contributi extra che accompagnano le tavole sia per la cura per il formato e l'edizione.

Giuseppe Lamola (con un ringraziamento speciale a David Padovani)

Menzioni speciali:


Dylan Dog - Dopo mezzanotte di Tiziano Sclavi e Giampiero Casertano (Sergio Bonelli Editore)
Icaro di Moebius e Jiro Taniguchi (Coconino Press)
Eden 1.0 di AkaB (Eris Edizioni)

Miglior esordio

Lindy Hop dall’Aldilà di Eva Daffara (Eris Edizioni)

Lindy Hop dall’Aldilà di Eva Daffara è stata la vincitrice della seconda edizione della borsa di studio Tuono Pettinato, successivamente pubblicata da Eris Edizioni. 

È un fumetto corale, ambientato nel villaggio immaginario di Accabarì, un luogo in cui sono comparsi gli Entroydi, delle statue (forse) oppure angeli o addirittura degli alieni; sappiamo solo che gli abitanti del paesino si sono abituati alla loro presenza come se fossero qualcosa di naturale e normale. Ma di normale a Acccabarì c’è ben poco, sicuramente non i suoi abitanti, impegnati a vivere e a morire senza soluzione di continuità disponendosi come note in uno spartito.

Questo è il primo punto a favore di Eva: tutta la vicenda suona come un brano jazz, ma non di quelli che sentite nella sala d’attesa dal vostro dentista o in ascensore. E’ una partitura godibilissima e riesce a dare a tutti i personaggi il giusto spessore, senza sacrificarne nessuno: e questo ci conduce al secondo punto a favore dell’autrice, ovvero la capacità di gestire una pletora di figure surreali, ma affascinanti e che ci permettono di conoscere meglio Accabarì.

Quando ho finito di leggere Lindy Hop dall’Aldilà ho pensato subito che mi sarebbe piaciuto leggere un fumetto della Famiglia Addams scritto e disegnato da Eva; gustatevi la sua capacità di far recitare i personaggi, un tratto che mixa un segno da cartoonist con un gusto e un amore per situazioni “gotiche” e molto suggestive. Penso per esempio alle statue degli Entroydi, che svettano come testimoni silenti delle varie miserie umane che li circondano e che donano alla storia quel tocco di horror che la completa.

Insomma in un’annata che ha visto alzarsi, in modo impetuoso, l’asticella della qualità dei fumetti indie, Lindy Hop si distingue e per molti versi vince meritatamente questa accesissima gara (chi ha letto il fumetto mi capirà).

Luca Frigerio

Menzioni speciali:


Per aspera ad astra di Lorenzo Fonda (Coconino Press)
Outline di Michèle Fischels (Bao Publishing)
Si torna sempre dove si è stati male di Isotta Santinelli (Gallucci Balloon)

Miglior fumetto indie

Materia Degenere - Un'ultima cosa di 
Criminaliza con Francesca Ghermandi e Compulsive Archive (Diabolo)


In una scena indie sempre più ricca di proposte interessanti, si staglia Un’ultima cosa, una storia breve e potente frutto della fervida mente di Criminaliza, a partire dall’immaginario di Francesca Ghermandi e da una residenza presso Compulsive Archive.
Il progetto Materia Degenere, a cura di Matteo Contin, si rinnova con quest'albo, dopo tre volumi antologici con cinque storie brevi ciascuno di altrettante voci emergenti del fumetto italiano, alle prese con gli immaginari di tre grandi fumettisti (Marco Galli, Tuono Pettinato e Paolo Bacilieri).
La storia è frutto della contaminazione artistica tra due autrici appartenenti a mondi solo apparentemente distanti. Sebbene lo stile visionario di Francesca Ghermandi possa sembrare lontano dalla psichedelia allucinata di Criminaliza, il protagonista di questa storia si inserisce efficacemente nel solco della narrazione ghermandiana: è vittima degli eventi, dei contrattempi, di un mondo che si muove in direzione contraria. Un mondo caotico, frastornante, denso.
Criminaliza parla di incomunicabilità, tema incredibilmente attuale, ma anche della fragilità del linguaggio, della facilità di fraintendersi e non riuscire a connettersi. E di persone invisibili, che non sono eroi, che non sono invulnerabili, che non urlano, che non agiscono.
Il racconto avrebbe dovuto/potuto chiamarsi Interferenze: il succo è provare a fare una singola, ultima cosa, e venire costantemente interrotti. Uno spunto lineare che viene sviluppato in una narrazione complessa da leggere, così come è complessa la vita del protagonista, in maniera mimetica.
Dopo aver letto questa storia desidererete leggerne altre dieci, cento firmate da Criminaliza. Ma forse il nostro è un mondo troppo distratto per accorgersi del talento di chi non urla.
Giuseppe Lamola

Menzioni speciali:


Jackpot di Nicola Stradiotto (In Your Face Comix)
Mentre ero via di Rina Jost (Diabolo)
Ecovanavoce di Nova e Isa DePica (Eris Edizioni)


Miglior fumetto autoprodotto

Iperibiza (Trincea Ibiza)

Iperibiza, il costrutto meta virtuale proveniente da un futuro impossibile è un concentrato di follia creativa, un coloratissimo caleidoscopio di reportage d’assalto che sorprende per varietà e originalità e che spazia dall’inchiesta giornalistica al decalogo di usi e consumi dell’umanità nell’anno 3361.

Il collettivo Trincea Ibiza centra nuovamente il segno e dimostra ancora una volta di essere una realtà autoprodotta di grande valore artistico. Lə artistə che militano nelle fila del progetto mostrano una forte sinergia nel costruire storie dall’identità grafica peculiare e capaci, al contempo, di creare una soluzione di continuità all’interno del volume tale da rendere la lettura sempre nuova e divertente.

Che si tratti di un documentario a scopo divulgativo sull’eccentrica fauna endemica dell’isola o della violenta passerella di moda che miete vittime su base volontaria all’esclusiva Laguna Pondolo, il trisettimanale di lifestyle e gossip sa sorprendere con testimonianze improbabili, finali inaspettati e personaggi iconici. 

L’atmosfera che si respira leggendo Iperibiza è festaiola, irriverente e anticonformista. Non ci sono limiti a quello che si può trovare al suo interno e niente di quello che ci troviamo a leggere sa di già visto, nonostante poggi la sua comicità su situazioni analoghe a quelle che hanno plasmato la società in cui viviamo oggi. 

Leggere Iperibiza vuol dire indossare degli occhiali che colorano di tinte acide il mondo per come lo conosciamo e ne deformano i contorni in nuove e inaspettate forme. È un inno alla libertà di espressione e una frizzante scossa adrenalinica che colpisce le terminazioni nervose e ci lascia con la voglia di approfondire ulteriormente questa folle creazione, magari spingendosi oltre i confini della mappa conosciuta.

Simon Savelli

Menzioni speciali:


Cadaveri squisiti di Veronica Vespertiliu Ciancarini (Ragdoll)
Odio di gomito di AA. VV. (Sottobosco)
Chaud Pelvis di Tobia Barilari e Giacomo Giovannini (Profondissima Press)

Fumetto dell'anno

Stretta al cuore di Štěpánka Jislová (Eris Edizioni)

Stretta al cuore, nomen omen, ci ha commossә e conquistatә ed è diventato il nostro "Fumetto dell'anno" per questo 2025 pieno di belle letture.

Štěpánka Jislová ripercorre la sua esperienza personale dall'infanzia all'età adulta con una consapevolezza tanto profonda quanto rara, e attraverso l'autobiografia parla d'amore, delle relazioni e del nostro esserne ossessionatә o spaventatә, di vivere in funzione dello "stare con qualcunә" o del fuggire gli affetti.

Stretta al cuore fa quello che il femminismo insegna: parte dal personale e si fa politico, collettivo, universale: nelle pagine di Jislová ci si ritrova e ci si riconosce, si rivivono esperienze che, direttamente o no, abbiamo vissuto. Attraverso la sua analisi sempre molto lucida e supportata da studio e documentazione, Jislová ci mette davanti al come una certa idea di relazione romantica ci imprigioni e ci porti a trascinarci attraverso situazioni frustranti e momenti dolorosi, a vivere la solitudine come una sconfitta e a riaprire ogni volta vecchie ferite che non siamo riuscitә a curare.

Così, questo fumetto si fa quasi un manuale universale di educazione - e autoeducazione - sentimentale, fondamentale soprattutto in questo momento storico in cui diventare grandi e imparare a stare insieme allә altrә è così difficile.

Claudia Maltese

Menzioni speciali:


Mentre il mondo guarda di Gina Nakhle Koller (Eris Edizioni)
La fine del mondo #0 di AA.VV. (il manifesto)
Punica Fides di Andrea Bruno (Sputnik Press)


Premio Self 2025

Sputnik Press


Durante l’anno che si sta per concludere era difficile, in una chiacchierata a tema fumetto indipendente, non parlare di Sputnik Press. In coerenza con il suo attivismo culturale da sempre diviso tra casa editrice e festival, e mentre proseguiva la “coda lunga” del successo di Balucama (di Francesco Pelosi e Alpraz), il gruppo Sputnik ha pubblicato nel 2025 Verderame di Marco Taddei e Samuele Canestrari, visionario racconto degli ultimi scampoli di umanità; il secondo libro della collana Interiora, questa volta realizzato da Alpraz; e Punica Fides di Andrea Bruno, storia di assedi e abbandono dedicata alle voci del margine, le cui tavole sono state protagoniste di una delle mostre più affascinanti del festival bolognese A occhi aperti. Tre opere profondamente diverse ma incredibilmente coese con la cifra stilistica Sputnik.
Questo mentre il team presenziava a fiere e festival della nona arte in tutta Italia, sempre nelle sezioni Self/Small Press, e collaborava alla nascita del primo numero di DOOMED, nuova rivista antologica a fumetti. Sempre in questo densissimo 2025, Sputnik ha inoltre aperto il Programma Soyuz - Autoproduzioni Amiche, pensato per agevolare la distribuzione delle autoproduzioni di autor* e collettivi affini al collettivo, e ha organizzato l’ennesima edizione dello Sputnik Festival a Pisticci.
Ormai punto di riferimento nella produzione fumettistica indipendente, le auguriamo di continuare a crescere come ha fatto in questi ultimi 12 mesi.

Premio assegnato da una giuria formata da Maya Quaianni (ricercatrice specializzata in autoproduzioni e organizzatrice di Bricòla); Francesca Protopapa (illustratrice e curatrice dell'area Self di ARF!); Vanessa Maran di Mecenate Povero, organizzatrice del festival BOMBETTA! e curatrice dell'area Self di Belgioioso Comics & Games); Vincenzo Fata, co-direttore artistico del Bicomix di Urca Associazione; Luca Frigerio, scrittore, editor, attuale vice-direttore de Gli Audaci; Giuseppe Lamola, direttore de Gli Audaci, collaboratore de Lo Spazio Bianco.

Menzioni speciali:


Blekbord
Storie Brute
Ragdoll - Fumetti scomposti

In chiusura, un doveroso ringraziamento a tutte le persone che hanno collaborato con noi e che nel corso degli ultimi mesi hanno contribuito con articoli, idee e proposte a sostenere il nostro lavoro.


Un sentito grazie anche a chi segue nostro blog e a chi ci segue sui profili social (in particolare Instagram), dove continuiamo a proporre idee, immagini e news, insieme a recensioni, brevi o lunghe, e opinioni su storie, autori, personaggi e iniziative che continuano a farci stare con la testa tra le nuvole(tte).
Nel nostro impegno cerchiamo sempre di ricordarci di ciò che ci rende Audaci: la passione per la Nona arte.
La maggior soddisfazione per noi è sempre quella di immaginare che anche solo una persona possa scoprire qualche fumetto o artista intrigante (anche) grazie alle nostre parole.
Appuntamento al prossimo anno.

Gli Audaci

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