Alice ha spezzato le catene 27 - Simply Samuel, Un'ultima cosa e Lost Fantasy
Tre fumetti che meritano la vostra attenzione e il vostro tempo
Can’t you see I’m just fine
Little skinny, okay
I’m asleep anyway” *
A un mese dalla fine di Lucca ci troviamo, come sempre, con tanti fumetti da leggere. Qui su Alice ve ne raccontiamo altri tre che meritano la vostra attenzione e il vostro tempo, perché il nostro tempo è una delle cose più importanti che esistano e impiegarlo per leggere roba brutta è solo uno spreco.
Ci si legge in giro!
EMILIO CIRRI CONSIGLIA:
SIMPLY SAMUEL – TOMMI MUSTURI
Ospite d’onore del Treviso Comic Book Festival 2025, che gli ha dedicato anche una bella mostra, Tommi Musturi è sicuramente uno dei più noti fumettisti finlandesi a livello internazionale, anche se purtroppo in Italia non si trova quasi niente di suo (ad eccezione di Cracking e Cosmografie da D Editore e Fortepressa).
Per entrare nel mondo dell’autore, Simply Samuel (Fantagraphic, 2017) è l’ideale: un fumetto muto, episodico, che ha per protagonista un esserino antropomorfo che vive avventure grottesche, lisergiche, metamorfiche all’interno di una struttura spaziale cangiante, in cui la suddivisione in vignette appare e scompare e in cui Musturi, pur mantenendo un tratto essenziale, gioca con luci e colori, dimensioni, dettagli, inquadrature e sequenzialità.
Più che seguire una trama, presente in altre opere come Book of Hope, l’obbiettivo di Musturi è quello di giocare con il medium e i suoi elementi, creando frammenti in bilico tra l’assurdo e il contemplativo, con un tipico umorismo nordeuropeo che non si prende mai sul serio e una gran voglia di esplorare mondi fantastici che a volte ricordano, tragicomicamente, anche il nostro.
Si può trovare anche sul sito Fantagraphics, ma l’opzione più agevole per l’Italia resta Amazon.
GIUSEPPE LAMOLA (IL SOMMO) CONSIGLIA:
MD4e / UN'ULTIMA COSA - CRIMINALIZA (CON FRANCESCA GHERMANDI E COMPULSIVE ARCHIVE)
Un’ultima cosa, il nuovo volume di Materia Degenere, è una storia breve e potente nella quale è facile perdersi (come del resto si perde il protagonista), frutto della fervida mente di Criminaliza, a partire dall’immaginario di Francesca Ghermandi e da una breve residenza presso Compulsive Archive (come ci ha raccontato Criminaliza qui).
Il progetto Materia Degenere, curato da Matteo Contin, giunge con questo albo alla sua quarta iterazione, dopo tre volumi antologici che raccoglievano ciascuno cinque storie brevi di altrettante voci emergenti del fumetto italiano, alle prese con gli immaginari di tre grandi fumettisti (Marco Galli, Tuono Pettinato e Paolo Bacilieri). Il format si rinnova quest'anno con un'unica storia in un albo spillato, frutto della contaminazione artistica tra due autrici appartenenti a mondi solo apparentemente distanti. Sebbene lo stile visionario di Francesca Ghermandi possa sembrare lontano dalla psichedelia allucinata di Criminaliza, il protagonista di questa storia si inserisce efficacemente nel solco della narrazione ghermandiana: è vittima degli eventi, dei contrattempi, di un mondo che si muove in direzione contraria. Un mondo caotico, frastornante, denso.
In queste pagine Criminaliza parla di incomunicabilità, tema incredibilmente attuale, ma anche della fragilità del linguaggio, della facilità di fraintendersi e non riuscire a connettersi. E di persone invisibili, che non sono eroi, che non sono invulnerabili, che non urlano, che non agiscono.
Il racconto avrebbe dovuto/potuto chiamarsi Interferenze: il succo è provare a fare una singola, ultima cosa, e venire costantemente interrotti. Uno spunto lineare che viene sviluppato in una narrazione complessa da leggere, così come è complessa la vita del protagonista, in maniera mimetica.
Dopo aver letto questa storia desidererete leggerne altre dieci, cento firmate da Criminaliza. Ma forse il nostro è un mondo troppo distratto per accorgersi del talento di chi non urla.
FABRIZIO NOCERINO CONSIGLIA:
LOST FANTASY - CURT PIRES, LUCA CASALANGUIDA, MARK DALE, MICAH MYERS
Esiste un mondo di magia, miti e mostri nascosto appena sotto la superficie del nostro.
Lost Fantasy, la nuova serie Image di Curt Pires, Luca Casalanguida, Mark Dale e Micah Myers, parte da un’idea sempre affascinante e gli cuce addosso un vestito nuovo che richiama con la sua trama elementi action e thriller procedural davvero interessanti.
Agenti segreti, servizi speciali noti come Grandi Cacciatori si aggirano tra noi, intervengono quando necessario proteggendoci da forze del caos, indagando su criminali e terroristi dell’occulto; Pires e Casalanguida collaborano da tanto tempo e hanno affinato il loro sodalizio creativo egregiamente. I due debuttano così con una voce forte, permettendo immediatamente l’immedesimazione dei lettori in un mondo più strano di quanto appare ai nostri occhi - se possibile - proprio come Lowell Cunningham e Sandy Carruthers (ma soprattutto Barry Sonnenfeld) fecero con Men in Black.
Tra i tanti elementi presentati in Lost Fantasy spicca un world-building ben studiato, ragionato nei minimi dettagli: casate, strutture sotterranee ma anche sistema di funzionamento per incantesimi - trovate geniali come la proiettilomanzia - non passano inosservate.
A fronte di un intreccio di trama piuttosto prevedibile e che non incanta per complessità, caratterizzazione dei personaggi e tono della narrazione sono l’elemento distintivo di questo primo volume. La scrittura asciutta e dritta al punto, la narrazione fredda e distaccata di Pires ben si addice al protagonista Henry Blackheart e all’atmosfera cupa della storia. Tanto metodica e attenta l’indagine quanto caotica ed esplosiva l’azione che l’arte di Luca Casalanguida e Mark Dale riesce a valorizzare. Le sequenze di combattimento sono una gioia per gli occhi e offrono soluzioni visive esaltanti; ottimo anche il design di mostri e creature.
A presto.
N.B. Trovate tutte le puntate della rubrica qui.
* tratto da Swing On This degli Alice In Chains.







