Mujina into the deep - Inio Asano torna con una nuova serie action
Un manga visionario che è anche una riflessione su emarginazione e diritti umani
A distanza di qualche anno dalla conclusione di Dead Dead Demon's Dededededestruction, Inio Asano torna con la serie Mujina into the deep, pubblicata in Italia da Panini Planet Manga. Il manga è uscito in Giappone a partire da marzo 2023 sulla rivista Big Comic Superior, e conta, fino ad ora, tre numeri. Sulla scia di DDDD, l’autore si cimenta di nuovo con il genere action, mixando duelli con le spade, distopia e critica sociale.
Nel folklore giapponese i mujina sono yokai mutaforma che ingannano le persone, hanno l’aspetto di creature con la testa di procione (tanuki) e il corpo del tasso giapponese. Nell’universo del manga di Asano lə mujina sono una classe di persone che, a differenza dei cittadini normali, non possiedono una right card e perciò non hanno diritti. Sono costrettə a vivere ai margini dalla società, e sopravvivono lavorando come killer. Si muovono sui tetti, senza il permesso di poter camminare in strada, e indossano delle jumping shoes che consentono di fare grandi salti e spostarsi velocemente. Ubume, la mujina protagonista, viene presentata come la classica combattente spietata e imbattibile, ma niente è come sembra: incaricata di proteggere il manager di un musicista degenerato, la killer fallisce la sua missione. Dopo uno scontro, in cui viene gravemente ferita, è costretta a scappare perché ricercata da altrə spietatə assassini. Verrà in suo aiuto un personaggio apparentemente marginale: Terumi Morgan, un uomo in crisi di mezza età che non si aspetta niente dalla vita e che sente di non avere più uno scopo. Proprietario di uno studio che si occupa dello sviluppo di videogiochi, conduce una vita solitaria, senza affetti, e passa il suo tempo libero a guardare porno. Un giorno inizia a interessarsi a Tenko, una crudele mujina celebre sui social, e rimane affascinato dal mondo, a lui sconosciuto e incomprensibile, dellə giovani killer. Quando, ammalatosi di Re-Covid, incontra Ubume in uno studio medico clandestino, la soccorre e si offre di ospitare lei e Juno, una giovane ragazza senza right card. Su questa strana alleanza si chiude il primo volume della serie, mentre si aprono una serie di interrogativi destinati a essere approfonditi nelle uscite successive.
In questo suo nuovo lavoro, Asano introduce molti temi: la facilità con cui si possono perdere i diritti, l’emarginazione, la fiducia, l’alienazione lavorativa e, lateralmente, “l’improduttività” e il ruolo degli anziani nella società, argomento già affrontato in una sua storia breve (presente in Inio Asano Short Stories). È chiaro quanto il mangaka abbia voluto sperimentare in questo nuovo manga: lasciata, in parte, la prospettiva pessimistica della vita, ravvisabile soprattutto nella prima parte della sua produzione, Asano qui spinge invece sul genere action, e il lavoro di worldbuilding è complesso e accurato. L’autore costruisce un universo futuribile molto simile al nostro, ma con un sistema che isola alcuni individui, al punto da obbligarli a non poter camminare per le strade e a non poter usufruire dell’assistenza sanitaria, a differenza di chi ha ancora gli human right. Diritti che, si scoprirà, possono essere perduti molto facilmente.
Le scene dei duelli sono di grande impatto e in grado di tenere con il fiato sospeso: la regia è d’effetto, con inquadrature dal basso, zoom improvvisi e una sapiente dinamicità. Le tavole hanno uno slancio verticale, in linea con l’ambientazione sui tetti dei palazzi, mentre i fondali e gli ambienti sono rielaborati a partire da fotografie, e si sposano perfettamente con le scene d’azione in cui i personaggi saltano da un luogo a un altro brandendo la spada. La città vera, quella in basso, sembra ancora più spietata degli assassini, perché a dominare sono la violenza e il disagio. È intuibile, poi, una certa critica al mondo dello show business giapponese, con i suoi privilegi e le zone d’ombra.Forse Asano calca la mano su una certa visione del sesso, che può apparire un po’ meno centrata e funzionale rispetto ai suoi lavori precedenti, ma i conflitti e le tematiche tengono alta l’attenzione e sono sicuramente ben direzionati a invogliare alla lettura dei successivi capitoli. C’è il tentativo, da parte dell’autore, di scrivere una storia diversa da quella a cui il pubblico del mangaka è abituato, e certamente c’è curiosità nel sapere se riuscirà a mantenere un buon livello e a soddisfare le aspettative, e saprà dirigere i giovani killer tra conflitti di classe, capitalismo ed esecuzioni spettacolari, dosando il suo stile e la voglia di innovare la sua produzione.
L’arte di Asano è sempre superlativa, e rimane intatta la sua capacità di spiazzare con le incursioni dello straordinario nel mondo quotidiano. La velocità, l’azione, e gli sfondi dettagliati travolgono lə lettricə che si lasciano coinvolgere in questo universo cinico, spietato e, pure, non privo di bellezza.
A distanza di qualche anno dalla conclusione di Dead Dead Demon's Dededededestruction, Inio Asano torna con la serie Mujina into the deep, pubblicata in Italia da Panini Planet Manga. Il manga è uscito in Giappone a partire da marzo 2023 sulla rivista Big Comic Superior, e conta, fino ad ora, tre numeri. Sulla scia di DDDD, l’autore si cimenta di nuovo con il genere action, mixando duelli con le spade, distopia e critica sociale.
Nel folklore giapponese i mujina sono yokai mutaforma che ingannano le persone, hanno l’aspetto di creature con la testa di procione (tanuki) e il corpo del tasso giapponese. Nell’universo del manga di Asano lə mujina sono una classe di persone che, a differenza dei cittadini normali, non possiedono una right card e perciò non hanno diritti. Sono costrettə a vivere ai margini dalla società, e sopravvivono lavorando come killer. Si muovono sui tetti, senza il permesso di poter camminare in strada, e indossano delle jumping shoes che consentono di fare grandi salti e spostarsi velocemente. Ubume, la mujina protagonista, viene presentata come la classica combattente spietata e imbattibile, ma niente è come sembra: incaricata di proteggere il manager di un musicista degenerato, la killer fallisce la sua missione. Dopo uno scontro, in cui viene gravemente ferita, è costretta a scappare perché ricercata da altrə spietatə assassini. Verrà in suo aiuto un personaggio apparentemente marginale: Terumi Morgan, un uomo in crisi di mezza età che non si aspetta niente dalla vita e che sente di non avere più uno scopo. Proprietario di uno studio che si occupa dello sviluppo di videogiochi, conduce una vita solitaria, senza affetti, e passa il suo tempo libero a guardare porno. Un giorno inizia a interessarsi a Tenko, una crudele mujina celebre sui social, e rimane affascinato dal mondo, a lui sconosciuto e incomprensibile, dellə giovani killer. Quando, ammalatosi di Re-Covid, incontra Ubume in uno studio medico clandestino, la soccorre e si offre di ospitare lei e Juno, una giovane ragazza senza right card. Su questa strana alleanza si chiude il primo volume della serie, mentre si aprono una serie di interrogativi destinati a essere approfonditi nelle uscite successive.
In questo suo nuovo lavoro, Asano introduce molti temi: la facilità con cui si possono perdere i diritti, l’emarginazione, la fiducia, l’alienazione lavorativa e, lateralmente, “l’improduttività” e il ruolo degli anziani nella società, argomento già affrontato in una sua storia breve (presente in Inio Asano Short Stories). È chiaro quanto il mangaka abbia voluto sperimentare in questo nuovo manga: lasciata, in parte, la prospettiva pessimistica della vita, ravvisabile soprattutto nella prima parte della sua produzione, Asano qui spinge invece sul genere action, e il lavoro di worldbuilding è complesso e accurato. L’autore costruisce un universo futuribile molto simile al nostro, ma con un sistema che isola alcuni individui, al punto da obbligarli a non poter camminare per le strade e a non poter usufruire dell’assistenza sanitaria, a differenza di chi ha ancora gli human right. Diritti che, si scoprirà, possono essere perduti molto facilmente.
Le scene dei duelli sono di grande impatto e in grado di tenere con il fiato sospeso: la regia è d’effetto, con inquadrature dal basso, zoom improvvisi e una sapiente dinamicità. Le tavole hanno uno slancio verticale, in linea con l’ambientazione sui tetti dei palazzi, mentre i fondali e gli ambienti sono rielaborati a partire da fotografie, e si sposano perfettamente con le scene d’azione in cui i personaggi saltano da un luogo a un altro brandendo la spada. La città vera, quella in basso, sembra ancora più spietata degli assassini, perché a dominare sono la violenza e il disagio. È intuibile, poi, una certa critica al mondo dello show business giapponese, con i suoi privilegi e le zone d’ombra.
Raffaella Migliaccio