The best of - I 20 migliori fumetti del 2024

I fumetti da non perdere tra quelli pubblicati nel 2024, selezionati dalla redazione audace e da chi collabora con noi

A fine anno è inevitabile provare a tracciare un bilancio dei dodici mesi appena trascorsi. Parlando di fumetti, si percorre un viaggio attraverso un mercato sempre più variegato, complesso e frammentato, piuttosto difficile da racchiudere in poche righe.

Pur non amando troppo le classifiche e sempre cercando di evitare le facili semplificazioni, abbiamo pensato a quali siano state le opere migliori, le novità più interessanti e da non perdere, tra quelle pubblicate in Italia nel 2024.

Abbiamo raccolto dunque qui il meglio di un intero anno secondo la redazione audace, coinvolgendo anche alcune delle persone che collaborano con noi, esperte a loro volta in vari ambiti della nona arte, per scegliere un fumetto a testa del 2024 tra volumi unici, serie e miniserie, incluse le autoproduzioni e la scena indie, senza distinzioni tra categorie e senza assegnare punteggi: venti fumetti per venti audaci.

Un modo per porre in risalto i gusti di chi scrive su queste pagine e sopratutto per proporre degli spunti di lettura di opere che riteniamo notevoli.

Buona lettura (anzi, buone letture!).


LA SCELTA DI LUCA FRIGERIO

Transformers di Daniel Warren Johnson e Mike Spicer (Saldapress)

Daniel Warren Johnson è il nuovo Re Mida dei comics americani. passando da un successo a un altro. Cosa ben più rara di quel che si pensi considerando che ottiene sia un riscontro commerciale (cosa di questi tempi non da poco) e un plauso dalla critica. Questo per dirvi che la sua versione dei Transformers non solo è la migliore tra tutte le serie che hanno avuto questi robot come protagonisti, ma è anche il mio fumetto dell’anno. Una serie che alza l’asticella di qualità dei comics e che spero venga studiata da tutti coloro che vogliono fare i fumettisti.


LA SCELTA DI CLAUDIA MALTESE (CLACCA)

Scuola di butch di Percy Bertolini (Eris Edizioni)

Bruciare la scuola di polizia significa anche bruciare ogni stereotipo, decostruire le regole, sovvertire le strutture narrative, trasformare il linguaggio artistico.
Prendendo un autobus che va dal centro al margine, Percy Bertolini ha creato un posto dove poter essere semplicemente quello che si vuole, dove crescere fuori dalle costrizioni del genere e dalle aspettative sociali.
Scuola di butch non è soltanto la migliore sorpresa editoriale del 2024 ma, soprattutto, è il rifugio che tuttə noi abitanti del margine stavamo cercando.


LA SCELTA DI JACOPO CORRADINI

Goiter di Josh Pettinger (Oblomov Edizioni)

L’incomunicabilità non è mai stata così divertente, o poco ci manca. Goiter si fa portabandiera della nuova ondata underground del cartooning americano, che dopo le generazioni dei Clowes e dei Burns, e dopo quella degli Harkham e dei Crane, vede negli Hanselmann e Pettinger una nuova, irriverente voce. Una raccolta di lavori che attraversano quasi una decade e che, tanto con raffinatezza stilistica, quanto con caustica ironia, restituisce una condizione umana di solitudine e atomizzazione, di incapacità relazionale, che nella sua veste di grottesco e urbano quasi favolistici sembra riguardare tristemente tutti noi. Goiter è un fumetto che necessita di rientrare nei titoli più importanti di questo 2024, e non solo per le premesse su cui elabora il proprio racconto, ma anche e soprattutto per le promesse future che lascia trapelare. Il segno di Josh Pettinger è unico, sghembo e scanzonato, le sue geometrie precise pur nella surrealtà, e il suo modo nascosto e – per questo motivo – terribilmente funzionale di usare il mezzo fumetto, lo rendono uno dei più promettenti narratori a vignette sul campo, in questo momento: Oblomov Edizioni sembra aver puntato sul nome giusto, e noi non potremmo essergliene più grati. Leggete Goiter, fatevi due risate e poi sentitevi in colpa.


LA SCELTA DI VALE (LASCIMMIABLU)

Corpus Christi di Bea Lema (minimum fax)


Se le apparenze a volte ingannano, i legami non mentono. E Corpus Christi è intessuto di legami, metaforicamente e concretamente. Bea Lema rompe a suo modo una quinta parete, non col pubblico ma col foglio, preferendogli in alcuni passaggi una tela fitta di trama e ordito.
Questo cambio materico composto da stoffa e filo, definisce l'abc di una lingua intima, femminile, l'unica in grado di dar forma al rapporto tra Adela, la madre, e Véra, la figlia, tormentato da un demonio fatto di ossessioni e nevrosi che vive nella mente di Adela.
È nel groviglio tra relazioni passate e presenti, tra medicina e superstizione, che Véra cerca il tracciato del destino di sua madre: un filo nero che mostra anche il rovescio del tessuto come fossero le sue viscere, i segreti più inconfessabili. E a quell’oscurità prova a dar voce e colore.
Una splendida prima opera di un'autrice che setta l'asticella già molto in alto.

LA SCELTA DI FILO TORTA (FUMETTOCRAZIA)

Ultimates di Deniz Camp, Juan Frigeri, Phil Noto e Federico Blee (Panini Comics)

In un panorama supereroistico sempre più autoreferenziale e nostalgico, il nuovo Ultimates è una piccola grande eccezione, un fumetto mainstream capace non solo di divertire con azione e umorismo ma anche di essere specchio del mondo reale.
Lo scrittore, Deniz Camp, gestisce in maniera ottima l’equilibrio tra omaggio allo spirito dissacrante e alla capacità di generare momenti epici dell’opera originale di Millar e Hitch e una narrazione che, invece, ribalta le premesse di 20 anni fa, mostrandoci, non più il braccio armato dell’imperialismo americano, composto da personaggi grotteschi e sopra le righe, bensì un manipolo di rivoluzionari con la missione di distruggere un sistema di potere ingiusto e oppressivo, in cui ognuno dei protagonisti viene rappresentato nella sua tridimensionalità, tra pregi e difetti, ideali e dubbi.
Se artisticamente Ultimates si presenta come la classica testata di un supergruppo, con uno stile fatto di linee pulite e paneling vario ma spesso regolare, pur con inquadrature al suo interno spesso interessanti, riesce lo stesso a spiccare per la forza della propria voce e la bravura nel fare di ciascun lettore un “Avenger con la molotov”.


LA SCELTA DI MECENATE POVERO

La Testa del Principe Nero di Gianluca Girelli e Nas Kirchmayr (Storie Brute)

Bandidas di c/rude, Bambinə Matte n. 2 di Catapecchia Editrice, Chiodi di Garofano di Adele Di Tella per Alambicco Comics, La Seconda Luna di Amianto Comics, Il Cantico delle Braci di Ragdoll… Sono solo alcuni dei fumetti autoprodotti che avremmo potuto aggiungere a questo elenco, ma alla fine la scelta è caduta in una serie a fumetti a  sfondo storico, con un bel tocco dark: La Testa del Principe Nero, iniziata nel lontano 2020 da Gianluca Girelli (sceneggiatore) e Nas Kirchmayr (disegnatore e colorista) che, dopo quattro anni, giunge alla conclusione con il decimo albo.
La Testa del Principe Nero è un fumetto che contiene la Storia, quella della Francia del XIV secolo in guerra contro l’Inghilterra, ma anche una storia: il viaggio di Didier, cavaliere perseguitato da inquietanti visioni, e del balestriere genovese Grifone, a cui si aggiungono due bambini orfani, una ragazza nobile e la sua dama di compagnia, i cui destini cambiano a causa della guerra. Ci sono diversi motivi per appassionarsi a questa serie: personaggi che si lasciano scoprire pian piano; scene d’azione caratterizzate da scontri violenti che di cavalleresco hanno ben poco; un’ambientazione che alterna soleggiati boschi francesi agli scenari cupi delle battaglie. Questi elementi trasmettono a chi legge la passione di chi ha scritto e disegnato questo fumetto, non solo per l’accuratezza storica (gli autori sono stati così scrupolosi che probabilmente anche Barbero avrebbe poco da ridire) ma anche per l’arco narrativo dei due personaggi principali: in un’epoca in cui gli ideali cavallereschi esistono solo nelle canzoni di gesta, la vera protagonista sembra essere la vendetta… Ma i due autori ci portano oltre e sta a chi legge trovare la propria chiave di lettura.


LA SCELTA DI GIUSEPPE LAMOLA (IL SOMMO)

HPL  - Una vita di Lovecraft di Marco Taddei e Maurizio Lacavalla (Edizioni BD)

Marco Taddei e Maurizio Lacavalla si cimentano in un'operazione originale negli intenti ed eccezionale nel risultato: realizzare una biografia onirica che mescoli la vita e le opere di H.P. Lovecraft. Realtà e immaginazione diventano una cosa sola e alcuni elementi salienti della vita dell'autore (come il rapporto con i genitori ma anche tanto altro) si sovrappongono all'orrore cosmico che caratterizza l'immaginatio lovecraftiano.
Come ci hanno raccontato a Lucca durante un'intervista, lo scopo di Taddei e Lacavalla, che hanno lavorato a lungo a questo volume, era quello di distruggere e oltrepassare l’iconografia legata al visionario scrittore di Providence, ormai fin troppo abusata, e approfondire l’uomo, la mente che era dietro quei mondi immaginifici in un'opera che gli autori definiscono “retro-ingegneria dell’immaginario di Lovecraft”.
A pensarci bene, del resto, il suo cosmicismo era basato sul fatto che gli esseri umani sono una presenza assolutamente irrilevante nello schema generale dell'universo, una specie minuscola che si illude con arroganza di assumere un ruolo cruciale ma che in qualsiasi momento potrebbe scomparire. Questa filosofia ben si abbina con un'esistenza cupa, con gli orrori della vita reale che a volte giocoforza prendono il sopravvento.


LA SCELTA DI ANDREA MARTINELLI

La magnifica illusione di Alessandro Tota (Coconino Press)

A New York, nel 1938, nasce un'illusione magnifica: quella del fumetto. Tutta “colpa” di un uomo grande e grosso, dalla calzamaglia blu e il mantello rosso. Roberta è la protagonista del graphic novel: una giovane ragazza catapultata dalle pianure del Kansas alle strade caotiche della Grande Mela, partita con il sogno di diventare una scrittrice di romanzi e “finita” a fare la sceneggiatrice di fumetti. Attraverso i suoi occhi viviamo in prima persona la nascita dell’industria dei comics americani, in quella che è passata alla storia come la Golden Age. L’età dell’oro, dunque. In effetti lo è stata, per pochi, ma lo è stata. Quello del fumetto era un mondo privo di regole, fatto da editori spietati e da centinaia e centinaia di artisti che, provenendo dalle classi più disagiate, avrebbero accettato qualsiasi condizione di lavoro. Per dare forma a quanto appena descritto, Alessandro Tota realizza un graphic novel che non esita a strizzare l’occhio tanto alla bande dessinée quanto ai codici estetici della Golden Age. Il fumettista barese si diverte, osa. Non si pone alcun limite nel giocare con i colori, così come con le vignette. In questo modo, il racconto realistico lascia spesso spazio al sogno, all’immaginazione, al delirio, con i personaggi creati da Roberta che, non di rado, prendono le redini della storia. Un lavoro immenso a supporto di una narrazione dinamica, capace di coniugare intrattenimento, divertimento e informazione. Non vedo l’ora di conoscere il seguito.


LA SCELTA DI ALESSIO FASANO

Nocturnos di Laura Pérez (Oblomov Edizioni)


Nocturnos
è un'opera sensazionale che fa del non essere sensazionalistica la sua forza. Una riflessione profonda intorno alla notte, basata su una sceneggiatura limata all’estremo, un vagabondaggio attraverso quel mondo che esiste al di là del crepuscolo e grazie al quale l’autrice decide di riflettere intorno alla parte primordiale dello spirito umano.
Un'opera piena di silenzi e riflessione che incrocia delle storie potenti ed efficaci. Una concezione grafica fatta di toni tenui e campiture stratificate. Lo spazio vuoto riempie queste tavole insieme al suo silenzio. Il momento di sospensione si riflette su personaggi in attesa, intenti sempre a guardare lontano, in un altrove in cui cercano di ritrovarsi. Il tutto corredato da una storia sottile e delicata, estremamente intelligente e viva in cui il tempo si confonde componendo una trama densa e sorprendente. Un fumetto da recuperare ad ogni costo.


LA SCELTA DI CRISTIANO BRIGNOLA

BOB di David Genchi e Michele Marchetti (Hollow Press)

Nel bel mezzo di una giornata qualunque, un alieno fa la sua spettrale comparsa nei cieli. Ogni volta che B.O.B (come viene battezzato dai media) grida, una parte del corpo della popolazione mondiale viene amputata, lasciando al suo posto una cicatrice. La carne e le ossa di questi “trofei” sono usati dalla creatura per costruire… che cosa?
BOB è un fumetto spaventoso - non ci sono altre parole per definirlo - che racconta l’umanità tramite continue menomazioni. Cosa diventiamo quando vediamo scomparire genitali, mani, piedi, occhi, perfino cervello? Quello che rimane di noi poco a poco è umano o è un corpo a cui si applica il paradosso della Nave di Teseo?
In questa storia l’umanità - raccontata a volte nella sua totalità e a volte dagli occhi di una polecola di tre personaggi per cui ho trovato davvero difficile non empatizzare – assume diverse forme, una più estraniante dell’altra, in un’ostinata volontà di sopravvivenza malgrado il capitombolo ai gradini più bassi della catena alimentare. Eppure, per la nostra specie non c’è la minima possibilità di redenzione o la minima speranza, in quello che a mio avviso è uno dei fumetti più belli ma anche più nichilisti di questo 2024.

LA SCELTA DI WENDY COSTANTINI

Animali domestici di Bianca Bagnarelli (Coconino Press)


Tra i migliori fumetti del 2024 non poteva mancare Animali domestici di Bianca Bagnarelli, una pubblicazione che si distingue per la sua capacità di esplorare, con profondità ed eleganza, le ambiguità e le fragilità dell’animo umano. Dato alle stampe da Coconino Press, il volume raccoglie una serie di racconti che affrontano temi come la perdita, la solitudine, la crudeltà e il complesso intreccio di emozioni che caratterizzano le relazioni umane.
Bagnarelli costruisce un’opera che non lascia indifferenti: ogni storia ci ricorda che la vita è fatta di chiaroscuri, di zone grigie dove la bellezza si intreccia con la vulnerabilità, e che accettare questa complessità è il primo passo per comprenderci davvero. Il “mal di vivere” che affligge i protagonisti delle diverse storie è narrato con sensibilità, con un linguaggio visivo e narrativo elegante e onirico. Anche i temi più duri vengono trattati con una compostezza che non ne sminuisce l’impatto emotivo, ma anzi lo amplifica, rendendo i personaggi specchi delle nostre stesse contraddizioni.
La scelta di includere Animali domestici tra i migliori fumetti dell’anno risiede proprio nella capacità dell’autrice di raccontare la condizione umana in tutta la sua complessità, senza mai banalizzarla.
Quest’opera dimostra come il fumetto possa essere un mezzo potente per affrontare le sfumature più intime e dolorose dell’esistenza, lasciando al lettore lo spazio per riflettere su sé stesso. Animali domestici non è solo un racconto della fragilità dell’animo umano, ma anche un invito a confrontarci con essa, trovando nelle storie dei protagonisti dei frammenti della nostra.


LA SCELTA DI GIULIA SACCHETTI

Tokyo Higoro di Taiyō Matsumoto (J-Pop Manga)

Si può ancora essere capaci di realizzare un'opera di successo, con i sogni come unica forza trainante? Matsumoto attraverso il suo già apprezzato "slice of life" ci presenta una riflessione profonda su ciò che significa essere un artista e fare arte. Shiozawa, editor di una rivista fallita, decide di licenziarsi e di creare una rivista coinvolgendo i fumettisti che più lo hanno ispirato nel corso degli anni. Metaforicamente una "morte e rinascita" che lo riporterà a scoprire ciò che conta davvero: la totale libertà e indipendenza artistica che ha sognato da sempre. Tokyo Higoro contiene senz'altro una denuncia al capitalismo e alle leggi del mercato che sottomettono l'arte, ma l'essenza vera del manga, così come in altre opere di Matsumoto, è la ricerca di quella scintilla che, "giorno per giorno", (ri)accende la vita e ci permette di riscoprire noi stessi.


LA SCELTA DI SIMON SAVELLI

PTSD Radio di Masaaki Nakayama (Coconino Press/Doku)

Il manga maledetto di Masaaki Nakayama, pubblicato in tre bellissimi volumi da Coconino per la collana Doku, è un capolavoro del genere horror.
La cura messa nella composizione delle tavole si sposa con una regia perfetta capace di giropagina da salto sulla sedia. Il lettore viene dunque risucchiato in storie spaventose accomunate da una misteriosa maledizione ed intervallate da inquietanti frasi ossimoriche trasmesse da una radio crepitante.
L’autore gioca con il body horror senza mai indulgere nello splatter e questa è una scelta che si rivela fin da subito azzeccata. I protagonisti dei racconti parlano in prima persona di eventi inquietanti successi in tempi recenti, se non in corso, e questo rende le storie incredibilmente efficaci nonostante le poche pagine utilizzate.
Il fatto che la pubblicazione di questa serie sia stata interrotta dall’autore stesso a causa di eventi inspiegabili successi a lui ed al suo entourage e che lo hanno quasi ridotto in fin di vita, non fa che alimentare l’alone di mistero su un titolo che già di per sé sarebbe da annoverare tra i migliori di sempre nella sua categoria e non a caso era stato candidato agli Eisner Awards nel 2023.
In un anno particolarmente ricco di pubblicazioni meritevoli, PTSD Radio è il titolo che più mi ha sorpreso (e spaventato). Peccato che sia stato interrotto prematuramente, ma a ben pensarci anche la metanarrazione ha contribuito a rendere questo manga unico e terrificante.


LA SCELTA DI MARTA BELLO

Quando muori resta a me di Zerocalcare (Bao Publishing)

Con Quando muori resta a me, Zerocalcare ci ha consegnato nel 2024 uno dei fumetti più intensi e personali della sua carriera. Al centro della narrazione troviamo il complesso rapporto dell’autore con il padre, un tema che diventa il perno per esplorare questioni più ampie: la fragilità umana, la paternità, i traumi generazionali e la difficoltà di comunicazione tra uomini cresciuti in culture che li hanno abituati a non parlare delle loro emozioni. Insomma, questa volta punta un faro anche sulla mascolinità tossica e la possibilità di nuovi, possibili, modelli di paternità.
La storia affronta con lucidità e sensibilità il peso delle aspettative non dette e delle fratture che spesso separano i padri dai figli. Zerocalcare racconta, con il suo stile inconfondibile, il disagio di un (non) confronto tardivo e abbozzato, e la possibilità di interrompere i cicli generazionali fatti di silenzi e incomprensioni. Il tutto senza rinunciare alla sua ironia tagliente, che rende anche i momenti più difficili accessibili e profondi.
Lo fa portandoci con sé in un viaggio sulle Dolomiti assieme al padre, che si alterna a flashback d’infanzia (e non solo), dove emerge che i figli si sentono sempre figli dei genitori, anche a 40 anni. E il bene, talvolta, è difficile da comunicare a parole.
Lo stile visivo alterna momenti intensi e cupi a scene di un’intimità sorprendente, arricchite da dettagli che amplificano il peso di ogni gesto e silenzio. Quest’opera mostra anche una maturazione dello stile, sempre più espressivo e dinamico.
Quando muori resta a me è più di un racconto autobiografico: è un invito a guardare con onestà alle relazioni più complesse della nostra vita e a trovare il coraggio, forse, di abbattere i muri di silenzio durati anni. O forse, di imparare a conviverci, ricordandoci che i genitori sono prima di tutto delle persone, con il loro passato, i loro traumi e le loro infelicità. Che mai dovrebbero ricadere sui figli e le figlie, ma il mondo reale non è sempre come lo desideriamo.
Un’opera che dimostra ancora una volta perché Zerocalcare è uno dei narratori più rilevanti del nostro tempo: profondo, ironico, spiazzante.


LA SCELTA DI RAFFAELLA MIGLIACCIO



Come festeggiare i cinquant’anni di onorata carriera di Lupo Alberto? Con questa superba raccolta in cui tantǝ autorǝ omaggiano un classico del fumetto italiano!
In Tutto un altro Lupo Alberto i migliori talenti nostrani si cimentano nella rivisitazione del personaggio che Silver ha creato nel 1973 e che ha esordito la prima volta nel 1974 sulle pagine del Corriere dei ragazzi.
Lorenzo La Neve cura questa antologia che raccoglie una serie di storie edite (già pubblicate sul mensile Lupo Alberto) e inedite in cui diversi artisti reinterpretano il personaggio. Le avventure non solo centrano l’obiettivo di celebrare il lupo, ma reinventano e danno nuova luce agli abitanti della fattoria McKenzie: tra lupi e galline destrutturate, animali in 3D e storie in cui personaggi secondari come Cesira sperimentano scenari inconsueti, viene fuori un’operazione spassosa che tiene incollati fino all’ultima pagina. Le sceneggiature di Lorenzo La Neve e gli autori coinvolti riescono a catturare la straordinaria grinta di Lupo Alberto e a dare un aspetto tutto nuovo a un fumetto che ha segnato la scena italiana.
Ogni storia che trovate in questo volume è una piccola chicca dove tutto è curato con attenzione, originalità e riguardo verso l’arte del maestro Silver.


LA SCELTA DI GIORGIO CERAGIOLI (FUMETTOCRAZIA)

John Constantine, Hellblazer: Dead in America di Simon Spurrier, Aaron Campbell, Jordie Bellaire e Aditiya Bidikar (Panini Comics)


Un soprannaturale viaggio coast-to-coast alla ricerca della perduta sabbia di Morfeo con protagonista un John Constantine sempre più in bilico tra la vita e la morte. Un riassunto breve ma per niente esaustivo dell' ultima fatica di Simon “Si” Spurrier, Aaron Campbell, Jordie Bellaire e Aditiya Bidikar, sequel dell'acclamata John Constantine, Hellblazer del 2020.
In questa nuova iterazione il focus si sposta dal Regno Unito scosso dal terremoto Brexit agli USA, sempre più preda di una grottesca decadenza glitterata, a cui l'autore non si risparmia colpi con una franchezza rara per il mondo delle big two e che ricorda, con le dovute proporzioni, i grandi maestri del passato a partire proprio dal lavoro di Alan Moore, creatore dello stesso Constantine, a cui questa maxiserie si ispira chiaramente, provando a replicare il crudissimo affresco a stelle e strisce di Swamp Thing
Campbell e Bellaire sono parte integrante di questa narrazione cinica e disillusa della vastità degli Stati Uniti: il tratto grezzo e sporco dell'artista trova piena completezza nelle palette acide, a tratti respingenti, della pluripremiata colorista che impreziosiscono questa storia alla ricerca del grande incubo americano.



LA SCELTA DI MATTIA MIRARCO

The Grocery di Aurélien Ducoudray e Guillaume Singelin (Bao Publishing)


Nel 2022 uscì Unicorn Wars, un film d’animazione in cui dolci unicorni e teneri orsacchiotti si trucidano a vicenda nel corso di una guerra sanguinaria. Il contrasto tra la pucciosità del character design e la violenza rappresentata sullo schermo costituisce il lato più affascinante della pellicola. Non è un caso, dunque, che possa venire in mente proprio quel lungometraggio mentre si sfogliano le tavole di The Grocery, fumetto francese di Aurélien Ducoudray e Guillaume Singelin, edito in Italia da Bao Publishing sotto la nuova etichetta Cherry Bomb curata da Zerocalcare. Anche in questa bande dessinée, infatti, la forma aggraziata e tondeggiante dei personaggi non deve trarre in inganno. The Grocery punta i riflettori sulla periferia degradata di Baltimora e narra una storia corale che coinvolge gang di quartiere, spacciatori, boss malavitosi, senzatetto, vittime di razzismo e reduci di guerra. Inoltre, con una struttura che richiama la serie televisiva The Wire, l’opera del duo Ducoudray-Singelin tiene il lettore incollato alle pagine attraverso la costruzione di storyline parallele che sembrano non avere niente a che fare tra loro, ma che in realtà pongono le basi per il climax finale del racconto.
Non solo, The Grocery è anche una storia di formazione, in cui il giovane Elliott Friedman, figlio del proprietario del minimarket che dà il titolo al fumetto, affronta sfide di crescita sempre più complesse inseguendo un unico obiettivo: fare amicizia e integrarsi in un gruppo.
Tra i fumetti usciti nel 2024, The Grocery è sicuramente un titolo da non lasciarsi sfuggire. E se ancora non vi fidate, lasciatevi guidare almeno dal buon gusto del vostro amichevole fumettista di quartiere - Rebibbia - che parla agli armadilli.



LA SCELTA DI FABRIZIO NOCERINO

La Strada di Manu Larcenet, dal romanzo di Cormac McCarthy (Coconino Press)


In Blast, Manu Larcenet raccontò la discesa negli angoli più oscuri dell’animo umano attraverso la vita di Polza Mancini. Con Il Rapporto di Brodeck, tratto dal romanzo di Philippe Claudel, divenne testimone fermo della malvagità nascosta al confine tra Francia e Germania nel dopoguerra. Nel 2024, Larcenet chiude un’ideale "Trilogia del Male" adattando La Strada di Cormac McCarthy, una delle storie più crude della letteratura moderna.
Un padre e un figlio vagano attraverso un’America in rovina, cercando di sopravvivere in un mondo che ha ceduto ai suoi peggiori istinti. Diretti verso Sud, dove il mare rappresenta una flebile speranza, affrontano una realtà in cui l’essere umano si è ridotto a bestia, pronto a esercitare una forza brutale per sopravvivere. La narrazione, ridotta all’essenziale, lascia il lettore impotente di fronte a una tragedia che solleva inquietanti domande: è questa la nostra vera natura?
La matita di Larcenet esplora morbosamente l’oscurità. Corpi scheletrici e terra arida si fondono, mentre nuvole nere coprono un’America ormai alla fine del mondo. La griglia imprigiona il Male tra le pagine, guidando lo sguardo di un bambino dagli occhi grandi: pagina dopo pagina, la sua bontà viene strappata via, il cuore ridotto a marciume.
Larcenet traduce il cinismo e la crudeltà di McCarthy con abilità straordinaria, trasformando le dure parole dello scrittore in un’opera solenne e malvagia - una ferita sempre aperta e un dolore lancinante riversato su carta con feroce dovizia di dettagli.



LA SCELTA DEL NERDASTRO

Little Monsters di Jeff Lemire e Dustin Nguyen (Bao Publishing)


La perdita dell'innocenza, secondo Jeff Lemire e Dustin Nguyen.
Gli autori di Descender e Robin & Batman uniscono ancora una volta le forze, per raccontarci di giovinezze eterne e peccati originali, unendo il tema dei vampiri con quello del post-apocalisse: sullo sfondo di una città in rovina, si muovono gli ultimi bambini sulla faccia della Terra. Magari non gli ultimi, ma di sicuro non umani.
Chi gioca, chi si fa gli scherzi, chi disegna sul muro con dei pennarelli: hanno diverse età, diverse storie, e alcuni neanche ricordano più quando sono stati trasformati, in giornate sempre uguali, in attesa che gli Anziani tornino a prenderli, come promesso. Ma l'incontro con dei sopravvissuti cambierà tutto, rivelatore e letale come luce al mattino.
Nasce così un racconto serrato in tredici capitoli, narrato in toni di grigio e stille di colore rubizzo, per creare una lunga metafora per immagini, violenta, dolente, emozionante, dove nessuno può dirsi veramente innocente, e dove lo stare insieme, l'essere un gruppo (qualcuno direbbe "una famiglia") è l'unico cibo di cui davvero necessitano le nostre anime, impreziosita dal tratto di Nguyen, dolce alla vista, ma efficace nel dramma, imbastito da un Lemire qui più melanconico che in passato nel descrivere la gioventù.
Due autori acclamati, una coppia artistica che regala ancora una volta soddisfazioni, e i loro "Piccoli Mostri" rimangono impressi, ben più di un morso sul collo.




LA SCELTA DI PIPPO INDELLICATI

La sola cura di Giuseppe Palumbo (Oblomov Edizioni)


Ho cominciato a leggere La sola cura di Giuseppe Palumbo a episodi su Alterlinus. Era estate, ma è stato un viaggio nel passato, ai primi anni 90 per emozione, vigore narrativo e stile espressivo. La trama ruota attorno a una figura solitaria, Ludovico Nicola di Giura, un medico lucano che viaggia in qualità di ufficiale della Marina Militare Italiana per la Cina imperiale. Ma è anche un racconto nel racconto perché è la sua concubina a narrare gli eventi che riguardano il protagonista.
Un racconto a fumetti che ha il respiro del romanzo novecentesco. Forse la cura del titolo può aiutare le nostre emozioni, ormai preda degli algoritmi, a compensare il male del vivere di oggi. Un racconto a fumetti dove l’autore è sullo stesso piano del protagonista. Dove l’autorialità non è sinonimo di elitarismo ma di solidale complicità tra scrittore e lettore. Parlare agli altri per affrontare se stessi. 
Sono rimasto sorpreso, attonito, di fronte questa narrazione potente che tanto mi ha ricordato gli esordi delle mie letture all’odor di china.
Lettura imprescindibile del 2024!

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