Animali domestici – Fare i conti con le ambiguità e le zone grigie dell’animo umano

Bianca Bagnarelli firma un’antologia di racconti crudi ed eleganti su quell’animale domestico che è l’uomo

Bianca Bagnarelli, illustratrice e fumettista già affermata sulla scena internazionale, approda in libreria con la sua prima raccolta di storie a fumetti, Animali domestici, pubblicata da Coconino Press. Con una carriera costellata di collaborazioni prestigiose, tra cui illustrazioni per il New York Times e il Washington Post fino a The New Yorker, Bagnarelli si è costruita un nome nel mondo della narrazione visiva e ora, con questa antologia di racconti, offre al pubblico italiano un’opera di ricercata introspezione.

Il volume raccoglie diversi racconti a cui Bagnarelli aveva già lavorato e pubblicato in passato. Tra questi c’è anche Fish, uscito nel 2014 per Nobrow Press e premiato con la Gold Medal della Society of Illustrators di New York. Ogni racconto, seppur diverso per atmosfere e personaggi, è legato agli altri da un filo conduttore che tiene unita tutta l’opera e che potremmo identificare come quel “mal di vivere” che anche noi, come i protagonisti dei racconti, abbiamo sicuramente incontrato ad un certo punto della nostra vita.

Con questi racconti infatti l'autrice sonda le zone grigie dell’animo umano e riesce a farlo con una certa grazia e spietatezza allo stesso tempo: i racconti sono crudi e diretti ma ci vengono mostrati sempre senza indulgere nel compiacimento morboso. Le storie spaziano molto: si passa dalle narrazioni più innocue, che raccontano ad esempio la malinconia di un amore finito o di un amore che ci ha illusi, a storie di perdita e di lutti, fino ad arrivare a narrazioni degne de I nuovi mostri, ad esempio in una storia in particolare, ad essere preso di mira dalla cattiveria umana sarà un ragazzo disabile. 

Nonostante i temi trattati possano essere a volte duri e difficili da digerire, come sottolineato prima Bagnarelli riesce sempre ad evitare che la narrazione scada in una mera ricerca dello shock nel lettore e non indulge mai sullo scabroso, anzi riesce a mostrarci uno spaccato di realtà dell’animo umano che esiste e non possiamo ignorare e lo fa con un linguaggio elegante e sofisticato, onirico in alcuni punti, senza mai scivolare in volgarità ed eccessi.

Sicuramente tutto ciò è possibile anche grazie alle doti di illustratrice di Bagnarelli. Le immagini infatti sono caratterizzate da un segno pulito e luminoso. I disegni riescono ad essere estremamente comunicativi e a narrare anche laddove le didascalie e i dialoghi sono assenti. È questo il caso ad esempio di Say hi for me, dove addirittura i personaggi tacciono per tutto il tempo e non è presente alcun dialogo ma, nonostante questo, capiamo benissimo sentimenti e pensieri dei protagonisti e anzi il silenzio sembra aggiungere qualcosa alla narrazione. 

In alcune storie più di altre si nota la mano da illustratrice di Bagnarelli. In certi racconti infatti le tavole sono composte da vignette molto grandi e spesso sono presenti solo due o più riquadri uniti da un’unica didascalia. Per questo andando avanti nella lettura di queste pagine si avrà l’impressione ad un certo punto di essere davanti a dei quadri che, affiancati uno accanto all’altro, danno vita ad una storia, e l’effetto che ne scaturisce è quasi cinematografico. In altri racconti invece le vignette diventano più ritmiche e sono le illustrazioni a rincorrere la narrazione scritta. È il caso ad esempio di The Match, una storia che inizia parlando di tennis: qui i riquadri si fanno piccoli e cadenzati e richiamano proprio il ritmo di una partita di tennis, facendo scorrere l’occhio del lettore avanti e indietro sulla pagina come seguendo il gioco e dando cadenza alla storia. 

Oltre alla varietà nella composizione grafica, è degna di nota anche la molteplicità di toni e generi esplorati. Pur senza slegarsi dal tema centrale dell’opera, che esplora le piccole e grandi crudeltà della vita, Bagnarelli riesce a toccare diverse sfumature variando notevolmente anche nella scelta degli approcci narrativi. Infatti non solo i personaggi di ogni storia sono molto diversi tra loro per età e percorso di vita, ma le storie seguono anche diversi generi. Troviamo ad esempio racconti che si avvicinano al thriller, slice of life che esplorano il lato più intimo dei personaggi, e persino storie che toccano il fantasy, come in Cara F.

Bianca Bagnarelli quindi con questo volume ci regala momenti di esplorazione senza filtri della vita di quell’animale domestico che è l’uomo e ci guida in un viaggio spietato e sincero nella fragilità e nell'ambiguità dell’animo umano, in quella lotta costante che è il vivere. Con la sua capacità di raccontare attraverso immagini e parole l'autrice mostra come spesso l’equilibrio che tiene insieme l’animale umano sia più precario e fragile di quello che vorremmo ammettere e questa è una verità con cui tutti facciamo i conti ogni giorno. 

Wendy Costantini


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