La Compagnia dell'Indie 02 - Profondissima, TÖLT e le tensioni tra umano, tecnologia e natura

Prosegue il nostro viaggio nell'indie con un dialogo con una piccola ma vivace realtà editoriale indipendente 

Torna La Compagnia dell'Indie, il nostro spazio corale dedicato all'esplorazione della scena indie fumettistica contemporanea, sempre piena di idee, progetti, festival, workshop, mostre e mille altre cose.

Piatto forte di questa nuova puntata è l'intervista a Profondissima Press, piccola ma vivace casa editrice indipendente di fumetti nata a Bologna nel 2023 dall’esperienza del collettivo nell’autoproduzione, che ha ottenuto già un discreto riscontro dalla critica (candidata al Premio Nuove Strade come Migliore Autoproduzione al Comicon 2024 e vincitrice del Premio Inkitchen “Piola” per la Miglior Autoproduzione al Treviso Comic Book Festival 2024) e che organizza un Festival giunto alla sua terza edizione, il PRPR fest!, nato con l'obiettivo di scoprire e sostenere nuove realtà e nuove produzioni del fumetto indipendente locale e non. Profondissima ci parla, tra le altre cose, anche della sua ultima uscita, TÖLT 2 umano-macchina-natura, secondo volume della collana di antologie tematiche con quattro autori per volume.

In questa puntata non mancano ovviamente le segnalazioni di festival e open call, ma anche di nuove (o non così nuove) uscite interessanti e di crowdfunding in corso, per provare a orientarsi nell'intricato e affascinante panorama della scena indipendente.


FESTIVAL E MOSTRE

Sono aperte le open call, sia per le autoproduzioni che per gli artisti, per partecipare rispettivamente alla Self Island e all'Artist Harbor del Bicomix: per richiedere di partecipare trovate maggiori info qui.

Illustrazione di Susanna Damato

Inoltre, come vi avevamo già accennato nella puntata precedente, il 29 e 30 marzo 2025, presso WOW Spazio Fumetto di Milano, torna il festival Bricòla (qui tutti i dettagli).


NUOVE USCITE, CROWDFUNDING E SEGNALAZIONI

È disponibile il secondo numero di Selfume 12024 HE - Fumetto autoprodotto, comunità viva, dove potrete trovare fumetti, articoli e consigli su tutto quello ruota intorno alle autoproduzioni pubblicate nel 2024, a cura di Mecenate Povero.

Su Kickstarter potete trovare e sostenere un progetto di Norm Konyu e dedicato a Edgar Allan Poe. Il fumetto, che sta ottenendo un ottimo risultato, si chiama Edgar Allan - A Tale of Mystery and Intervention.



A Bricòla farà il suo esordio Lapino. Rivista di fumetti e narrazione dal sottosuolo di Titti Demi, rivista in cui convivono autori noti ed esordienti (con una cover che omaggia la rivista Linus in occasione dei suoi 60 anni).

Coltello Comics poi ha appena pubblicato una nuova raccolta inedita di storie di Spam il mandarino psichico (che alcuni mesi fa ha fatto il suo esordio in libreria per Coconino con Storia umida): Oracolo è uno spillato di 24 pagine in bianco e nero in formato comics USA.

Inauguriamo anche le segnalazioni di fumetti non recenti (ma comunque molto interessanti) con J1UD4, la saga dark sci-fi di Daniele Presicce pubblicato da Bandabendata: potete trovarla sul sito del collettivo (abbiamo parlato di Bandabendata qui).

INTERVISTA 

In questa puntata abbiamo intervistato Profondissima Press, una realtà giovane, ma estremamente interessante e con una visione molto lucida e diversa dal solito. Le domande sono una creazione collettiva da parte del team di Audaci che anima questo spazio: Wendy, Mattia, Cristiano, Giuseppe e Luca.


Profondissima Press è una realtà editoriale nata da poco ma che già si fa sentire. Quali sono state le principali difficoltà nel portare avanti il vostro progetto? Anche alla luce del fatto che una realtà indipendente come la vostra riceve, dai premi della critica al Comicon e TCBF ai pareri del pubblico, e le problematicità nel costruirsi il proprio spazio in un contesto editoriale complicato come quello odierno.

Fin dall’inizio, da quando facevamo riviste, prima dei libri, la difficoltà è stata quella di essere difficilmente categorizzabili. Questo ci ha esclusi talvolta da spazi che ospitavano realtà più mainstream e talvolta ci ha fatto sentire fuori luogo nei posti dove vivono le zine e le autoproduzioni più audaci. Negli anni, abbiamo sempre dato un costume pop a contenuti provenienti dall’underground e dalla scena indipendente, e questa operazione è stata una difficoltà finché non abbiamo capito che era una nostra caratteristica. Da qualche tempo stiamo cercando di sfruttarla al meglio, il nostro compito ora è divenuto un farsi cavallo di Troia, di utilizzare questo costume pop per traghettare oltre le mura gli autori che riteniamo essere ben più che degni di essere pubblicati, mascherarli sotto la forma di libro, di fumetto e farli infiltrare nelle case di lettori, di editori, e nelle librerie.

L’altra difficoltà più grande, è che ci vorremmo comportare con gli autori e con i lettori come sogniamo che le case editrici si comportassero con noi, che siamo comunque un gruppo di autori, ma proprio per questo dobbiamo imparare tanti mestieri tutti insieme, e fare grandi sforzi. Per ora procediamo un passo alla volta.

Uno dei vostri obiettivi è dare spazio agli artisti emergenti. Seguite criteri particolari per la loro selezione o sono i temi stessi a guidare la scelta? E riguardo questo avete già in programma di lavorare a progetti paralleli o a formati diversi in futuro?

Ovviamente, essendo la nostra una realtà piccola, il supporto tra autore ed editore è reciproco, e per questo è stato preziosissimo per noi trovare, almeno per cominciare, degli autori con cui avessimo una minima confidenza. Gli autori che hanno già collaborato con noi ci hanno aiutato molto a capire come funzionano certe cose, a cosa dobbiamo provvedere, cosa possiamo fare meglio ecc.ecc… Profondissima è nata a Bologna, dove c’è un'Accademia di Belle Arti dalla quale vengono fuori tanti autori e disegnatori bravissimi, e questo bacino sicuramente è quello dal quale è più facile pescare. 

Stiamo lavorando a diversi progetti in parallelo, ci sono autori che lavorano a progetti più o meno lunghi, e iniziamo ad avere una programmazione che ci porta avanti almeno di un paio di anni. Lavoriamo a collane differenti, dalle antologie TÖLT al formato del fumetto autoconclusivo, agli spillati e qualche altra sorpresa. In digitale va sempre avanti la nostra newsletter. Grazie al supporto dei primi autori che ci hanno in qualche modo insegnato a fare gli editori, altri autori, nel tempo, ci hanno notato e ci inviano proposte, e pian piano ci cominciamo a interfacciare con l’esterno più vero, a scoprire nuovi autori, nuovi libri, e metterli nella programmazione.  

I primi libri trovati lì fuori usciranno già quest’anno.

Profondissima Press è uno spazio di sperimentazione e ricerca visiva. Quali sono i vostri riferimenti, le ispirazioni e le idee guida nel creare una casa editrice indipendente oggi?

Da quando abbiamo cominciato a fare libri, ci stiamo ripetendo che il nostro progetto non è quello di diventare più grandi, riconosciuti dal grande pubblico… Le parole chiave che ci stanno guidando e che indicano ciò che vorremmo diventare un giorno, sono “piccola perla”. Per ora ci vorremmo concentrare solamente nel fare bei libri, nel pubblicare bravissimi autori e accompagnarli fin dove possiamo.

Poco prima dell’uscita della nostra prima pubblicazione da editori ci è stato chiesto “che tipo di libri fate?”, ma credo sia una risposta che potremo dare ancora un po’ più avanti. Lo stiamo capendo piano piano, non perché non sappiamo cosa ci piaccia, ma proprio perché siamo dediti a quel che ci piace. Al momento cerchiamo di dare vita a quel che ci piacerebbe leggere, vedere, e ci serve tempo per vederci da fuori e dire “facciamo questo”, se mai avremo voglia di definirlo a questo livello.

Domanda per Camilla, ovvero il vostro ufficio stampa. Se dovessi descrivere il tuo lavoro con tre parole chiave che ne rappresentino l’essenza, quali sarebbero?

Tre parole chiave mi sembra riduttivo, ma ci provo: ricerca, conoscenza e fiducia. 

Ricerca perché mi preoccupo di trovare giornalisti che possano essere interessati alla realtà editoriale di Profondissima, che nonostante sia un ampio bacino di temi ha le sue caratteristiche peculiari. Conoscenza perché per fare questo devo tenere ben presente cos’è Profondissima e andare anche un po’ oltre a quello che c’è scritto e disegnato nei libri, guardando al progetto nella sua complessità, e infine fiducia, dal momento che mi sono approcciata a Profondissima con la ferma convinzione che siano bravissimi nel fare sia il lavoro degli editori che degli autori, e credo moltissimo in loro.

In quali festival i lettori potranno trovare Profondissima Press? Per esempio sappiamo che parteciperete alla Self Arf dell’Arf a Roma.

Tornando al discorso di vivere in questo limbo, talvolta ci capita, come è capitato lo scorso anno, e capita di nuovo quest’anno, di partecipare a grandi fiere come il Comicon di Napoli. Continuiamo a cercare se c’è posto per noi anche tra i festival indipendenti e underground come il Ratatà. Al Crack! Fumetti dirompenti di Roma cerchiamo di non mancare mai, lì ci sentiamo a casa e liberi di fare tutto quel che ci sentiamo di fare. Quest’anno organizziamo per la terza volta un festivalino tutto nostro a Maggio, a Bologna, il PRPR Fest, e sicuramente ci saremo a Treviso per il TCBF. È invece la nostra prima volta all’ARF. 

La distribuzione risulta ancora una cosa molto costosa da affrontare. Per il momento ci affidiamo, oltre che alle nostre forze, al nostro sito, a delle librerie indipendenti in giro per l’Italia, che magari ci ospitano per presentazioni o mostre, alle quali lasciamo i nostri libri in testimonianza del nostro passaggio.

Parlando ora della vostra ultima pubblicazione, TÖLT. È nata come una newsletter per poi evolversi in una collana di antologie a tema. Ci sono aspetti che vi hanno creato difficoltà o che vi hanno sorpreso lungo il percorso?

La qualità degli autori coinvolti la conoscevamo, ma a libro finito è sempre stata una sorpresa vedere come i segni e le storie dialogavano tra di loro. 

La più grande sorpresa che ancora ci fa pensare è stato il passaggio e il cambiamento che c’è stato quando abbiamo deciso che da progetto distribuito attraverso canali digitali TÖLT sarebbe diventato un progetto cartaceo. In quel momento, le autrici coinvolte nel primo volume, TÖLT rito di iniziazione, hanno avuto come un cambio di marcia. La carta tiene ancorati autori e lettori all’idea di reale, di svolgere o leggere qualcosa che esiste, che si può toccare. Il libro è tuttora un oggetto importante.

Il tema di questo nuovo volume è il rapporto tra essere umano, macchina e natura: come e perché questo si presta a essere uno spunto per il racconto sia del presente che di un futuro, distopico o meno? Nessuno dei quattro artisti si è soffermato sul passato, concentrandosi invece proprio sul presente o sul futuro. Come mai questa scelta?

Questa sarebbe una domanda da fare ad antropologi e sociologi!

Gli autori sono sempre liberi di andare dove vogliono andare. È evidente che l’epoca che viviamo sia quella nella quale l’essere umano si sia speso, mai come prima, a immaginare il futuro. Negli ultimi anni, forse, il paradosso è che tantissimi futuri che sono stati immaginati sembrano essere diventati varianti della stessa distopia. In TÖLT umano-macchina-natura non ci sono solo distopie, ci sono anzi diversi semi di disobbedienza civile, di rinnovata attenzione e recupero di una cura verso qualcosa che si è trascurato per anni e anni. 

L’unico autore che guarda al passato è Michele Febbraio, in Random Access Memory. La sua storia è una rilettura della sua memoria, quindi in qualche modo siamo a cavallo tra il presente e il passato. Ma il quesito che credo un po’ tutti gli autori si siano posti è cosa sopravvivrà di quel che conosciamo e come.

TÖLT 2 è incentrato sulla tensione tra uomo e natura, organico e artificiale. Qual è stato il processo lavorativo degli artisti per quanto riguarda il tema da analizzare? Avete dato loro suggestioni per esplorare l’argomento?

Essendo TÖLT nato come una newsletter, all’inizio abbiamo pensato a diversi temi, in modo da essere preparati per uscite con periodicità molto più ristrette. Ci capita di pescare da quella lista i temi che sentiamo più validi, e il rapporto tra umano, tecnologia, e la natura ci sembrava un tema strettamente legato all’attualità e allo stesso tempo, eterno (o quantomeno destinato a durare, a partire dalla nascita del primo strumento, fino alla scomparsa dell’ultimo). Perciò Toio, Percolla, Di Tella e Febbraio hanno ricevuto le tre parole chiave che appaiono in copertina (umano-macchina-natura) e poche altre indicazioni.

Abbiamo accennato alla teoria dell’uno e del terzo paradiso di Pistoletto, e condiviso altri esempi di teorie o di highlights del rapporto tra i tre elementi, poi per natura del progetto editoriale, come accennavo all’inizio, la relazione tra editor e autore è molta attiva, e lo scambio di suggestioni è stato continuo. Ma subito dopo questo primissimo momento, gli input sono venuti dagli autori.

Il libro si presenta come una raccolta di racconti visivi e narrativi che abbracciano la sperimentazione nel campo del fumetto. Come avete lavorato per mantenere una coerenza interna pur nella diversità dei contributi? Ogni artista segue la propria interpretazione senza vincoli?

Gli autori che coinvolgiamo e mettiamo insieme, solitamente, vengono selezionati perché nel loro lavoro affrontano i temi dell’antologia che vogliamo realizzare, o le loro immagini richiamano atmosfere affini. Con alcuni di loro abbiamo già lavorato in altre occasioni, e sappiamo cosa possiamo aspettarci. 

Gli autori, oltre il tema, non hanno vincoli se non tecnici, relativi alla lunghezza della storia, e al bianco e nero.

Nell'introduzione di Emanuele Cantoro vengono ipotizzate due alternative future, che portano entrambe all'unità e a un nuovo equilibrio: fusione (1+1+1) o eliminazione (3-2). Che ruolo ha l'uomo in tutto ciò? E l'artista?

L’essere umano è protagonista di questa storia da quando ha deciso di esserlo e da quando ha iniziato a parlare della possibile sparizione della sua specie come la fine del mondo, sebbene le due cose non coincidano affatto. 

L’artista ha il ruolo fondamentale di immaginare il futuro, di proporne di alternativi attraverso opere e performance, ed è l’essere umano che potrebbe salvare l’essere umano. 

Dire che l’artista possa cambiare il mondo può sembrare fin troppo romantico, ma non se consideriamo performance artistiche tutte quelle attività (e quindi artista chi le pratica) che potrebbero cambiare il mondo, ma per il momento sono solamente dimostrazioni di possibili futuri praticabili come il veganesimo, antispecismo, ecc.ecc…

È un discorso lungo, ma anche facilissimo. Mai come oggi è fondamentale che ci sia qualcuno che faccia “mondo” e immagini il futuro.


RECENSIONI AUDACI

Nelle scorse settimane abbiamo dedicato alle autoproduzioni e alla scena indie anche alcuni articoli. In particolare abbiamo parlato di: Regina, fumetto firmato da Emme e Francesco Pelosi e pubblicato da Spaghetti PublishingLes Misérables, raccolta antologica realizzata da Giuseppe Batteria del collettivo Ultracani; Gief di Serena Modica (Sssssspaghetti) per Ehm Autoproduzioni; Nekojiru Udon di Chiyomi Hashiguchi (in arte Nekojiru), edito da In Your Face Comix170 pagine di mostri, volume antologico di Ratto Collettivo.


A presto!

Rubrica a cura di Wendy Costantini, Giuseppe Lamola, Cristiano Brignola, Mattia Mirarco e Luca Frigerio


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