Letture seriali: Destro, la nuova tappa della "Road to G.I. Joe"
Rendere affascinante la storia di un Villain con la V maiuscola
"Lord of War"
Cito non a caso il titolo del bel film di Andrew Niccol con un ottimo Nicolas Cage, per introdurre Destro, la nuova tappa della "Road to G.I. Joe", tassello di quell'Energon Universe che Saldapress sta pubblicando da noi in bei volumi cartonati.
Per chi si fosse messo all'ascolto solo ora, l'Energon Universe è l'ambizioso e sinora riuscito progetto editoriale messo in piedi dalla Skybound di Robert Kirkman per unire, in un unico e coeso universo narrativo, due dei marchi Hasbro più famosi: Transformers e G.I. Joe.
Proprio per questo, per cementarne le fondamenta, oltre alla serie dei Robottoni e a Void Rivals, scritta dallo stesso Kirkman, e in vista della regular dei "Joes", si sono aggiunte delle miniserie dedicate a questo eroe o a quel villain del mondo militaresco di Duke e compagni.
Piccole, ma doverose, storie che legano in un disegno ampio ciò che poi esploderà sulle pagine di G.I. Joe, senza necessariamente dover rispiegare tutto, ma puntando dritti all'azione, certi che i fan non si lasceranno sfuggire nessun capitolo lungo "la strada".
Arriviamo così, dopo Duke e Cobra Commander, a conoscere meglio James McCullen Destro XXIV, per gli "amici" semplicemente Destro, leader della M.A.R.S. Industries, azienda dominatrice nel settore della vendita delle armi alle potenze mondiali. Insomma, quello che, a denti stretti, possiamo ben definire come un mercante di morte.
E d'altronde questo è il "business di famiglia", con lui ultimo, ambizioso, discendente di una lunga dinastia, rappresentata anche da quella maschera che gli copre il volto.
Il Nostro ha stretto un'alleanza con Cobra Commander in nome dell'Energon, questa potente quanto sconosciuta fonte d'energia capace di cambiare le sorti di un conflitto... beh, se saputa utilizzare ed incanalare. Destro sta ancora cercando la chiave giusta per farlo, e nel mentre, perché no, impiegare la sua ultima creazione per un colpo di stato in quel di Darklonia, per far salire al potere suo cugino Artyom Darklon, e sancire così lo stretto legame tra il paese e la sua famiglia, organizzando poi una bella "fiera di settore", destinata ad innescare un conflitto con la concorrenza, i gemelli Xamot e Tamox Paoli della Extensive Enterprises. Perché la Guerra è davvero un "Affare di Famiglia", a quanto pare...
Ma prima di addentrarci ulteriormente nei cinque capitoli della mini, forse sarebbe meglio fare anche un'altra presentazione, quella degli autori: ai testi, Dan Watters, che per Image Comics ha firmato The Six Fingers e la storia dedicata al Mostro della Laguna Nera per il progetto Universal Monsters (entrambe in arrivo prossimamente in Italia, sempre catalogo Saldapress), mentre ai disegni Andrei Bressan (Dark Ride, Birthright), che a metà corsa, per il solo Capitolo 3, cede il tavolo a Andrea Milana, già dietro Cobra Commander (vedi puntate precedenti) e che qui è chiamato ad illustrare, non a caso, un particolare momento, quello più legato alla Dinastia dei Destro, che mostra quando la maschera di ferro arrivò a segnare e designare per sempre questa casata di trafficanti di armi senza scrupoli.
Watters così fa suo l'improbo compito già portato avanti dal collega Joshua Williamson: prendere un personaggio riprovevole, un Villain con la maiuscola, e renderlo affascinante, senza cadere nella facile trappola di riscriverne origini o stati d'animo, quanto piuttosto di mostrarcene la condotta morale, cattivo tout court ma meno folle di quanto si possa pensare, machiavellico e pronto a tutto per i suoi scopi, inclusi quelli di vendetta.
Lo scrittore così, sempre lavorando su quei collegamenti da filo rosso sul tabellone per unire e non contraddire quanto sinora svelato nell'Energon Universe, imbastisce una trama da conflitto geo-politico, con queste due famiglie pronte a farsi concorrenza spietata, votate a personalissimi codici d'onore, e nel frattempo, mostrarci qualche lato meno conosciuto di Destro, come la sua ossessione per il passato, rappresentata da questa fortezza nascosta a chiunque nelle highland scozzesi, un eremo in cui raccogliere i pensieri.
In fondo, anche chi ama e guadagna dalla guerra, ironicamente, cerca la sua pace.
Ne consegue una narrazione spedita, efficace, dritta al sodo e senza fronzoli, forte del fattore "blockbuster" garantito dal medium Fumetto, per una messa in scena che non fa sconti in termini di esplosioni, colpi di scena e spiegazioni che vivono di pura sospensione dell'incredulità, e concedendosi una "post-credits" che, ancora una volta, alza l'asticella di cosa attenderci nel futuro di questo universo in costante espansione.
E visto che di blockbuster parliamo, a far vivere Destro della sua quota spettacolo ci pensa Bressan che, come già in prove passate, si diverte maggiormente ad impostare la recitazione dei personaggi, che non le mere scene d'azione. È persino spassoso vedere le espressioni che il disegnatore dona alla bella Astoria Carlton-Ritz, C.E.O. della Hybrid Technologies, anche lei legata a questo commercio da eredità familiari, spesso pesanti da sopportare, nonostante l'agiatezza. Watters le dona un ruolo rilevante nella vicenda in modo sottile, "camaleontico", ma è il tono con cui Bressan la tratteggia sulla tavola a farla emergere.
Perchŕé non dobbiamo dimenticare che questo è pur sempre un fumetto d'intrattenimento e quindi è anche apprezzabile una sottile ironia, che mai sfocia nella risata caciarona tanto per, quanto piuttosto alleggerisce la tensione di una storia in cui il protagonista è un villain che non sfigurerebbe, per carisma ed intelligenza strategica, in una storia di 007.
Ma piuttosto che accarezzare un gatto, questo Blofeld preferisce un bel mitra carico, ben più utile contro i nemici, che a guidare una virtuale Spectre ci pensa Cobra Commander.
Ad aiutarlo, in questo, anche l'apporto di Adriano Lucas alla tavolozza, che con Bressan ha già lavorato in Birthright e Dark Ride (anche qui, sempre catalogo dai Saldatori), e che quindi ormai sa come lavorare in tandem con la sua matita, gestendo le cromie in modo da non appesantirne mai il tratto sulla pagina, definito quanto "robusto" nelle chine.
Andrea Milana, come detto, si occupa del nucleo centrale, in un capitolo che ci porta nel passato, e ci mostra il presente di quello che è il climax di tutta la narrazione, con Destro che non è mai consigliabile dare per morto, non un uomo con mille assi nella manica come lui.
Così come per Cobra Commander, anche qui l'artista italiano si prende l'onere di illustrare una scena particolamente violenta e "matura", legata ad un flashback chiarificatore, soprattutto per quelli che il personaggio non lo conoscono bene e hanno alcune domande.
Perché l'Energon Universe è aperto a tutti, sia chi questi franchise li conosce a menadito, sia chi invece ne sa a malapena le basi, e probabilmente ha visto solo i film sul grande schermo.
Quindi introdurre, settare il cammino e dimostrare che quelli che sono nati come semplici giocattoli, hanno un potenziale narrativo da sfruttare come si deve, dandogli i giusti imput, anche artistici, elevando il progetto oltre il mero "fan-service" d'ordinanza e di quella che in gergo viene definita "toy-box", cosa che qui assume una sorta di intelligente ironia.
La "Road to G.I. Joe" si sta così per concludere, manca solo Scarlett, e a parlarvene, in occasione dell'uscita del volume, non sarò però io, ma l'audace Etalune, che da appassionato della penna di Kelly Thompson vi parlerà della sua miniserie sul personaggio, che setta il futuro dell'Energon Universe ancora più lontano.
Noi ci risentiremo, sempre qui su Letture Seriali, quando usciranno i nuovi volumi di Transformers e Void Rivals, e ovviamente il primo di G.I. Joe: tutti i pezzi del puzzle che vi ho consigliato sinora di non perdere arriveranno al loro apice, e i contenuti di questi tomi non saranno più solo "materiale confidenziale" (cit.)!