Un Imagoverso senza confini: intervista a Fabio Guaglione

Dialogo con lo sceneggiatore e regista che, tra fumetti, cinema e romanzi, continua a dimostrarsi un creativo a tutto tondo

Nel corso degli ulimi anni, nella rubrica Letture Seriali, abbiamo dedicato grande attenzione all'Imagoverso, universo narrativo creato dal regista e sceneggiatore Fabio Guaglione, noto in ambito cinematografico per Mine e Ride.

Questo progetto crossmediale si è sviluppato in parallelo sui fumetti, editi da Panini Comics, e nei romanzi in prosa, curati da La Corte Editore, a partire da Quarantine Prophets, un prison drama con superpoteri, poi con il thriller sovrannaturale Carisma, con Carnivalia, un racconto fantastico con un pizzico di citazionismo, e infine con IF - La Fondazione Immaginaria, l'ultimo (ad oggi) tassello che unisce le varie storie.

Contestualmente Guaglione, per Sergio Bonelli Editore, ha dato vita a Mr. Evidence, serie che si muove tra psicologia e thriller, sceneggiata e creata insieme ad Adriano Barone. Come se non bastasse, sono in cantiere numerosi altri progetti, fumettistici e non, come quello su Battaglia, il vampiro creato da Roberto Recchioni e Leomacs.

Di tutto questo e di tanto altro abbiamo parlato con Fabio Guaglione, tra idee, progetti e anticipazioni (compreso un piccolo scoop!).


Il viaggio è stato lungo, articolato, e ora eccoci qua, a parlare di IF - La Fondazione Immaginaria, il capitolo finale... per ora. Cosa puoi dirci del futuro dell'Imagoverso?

Il futuro? Nell’Imagoverso il tempo non esiste…! Dico così perché il viaggio è cominciato da molto tempo, mi sembra una vita fa e al contempo ieri… era il 2018.
Innanzitutto… tecnicamente questa prima ondata Imagoversale non è ancora conclusa. A inizio 2025 uscirà il romanzo relativo a Carnivalia – prequel del fumetto - e un altro piccolo volume collegato a IF - La Fondazione Immaginaria, entrambi per La Corte Editore, partner editoriale di Panini Comics in questa avventura. E quindi arriveremo ad un mosaico complessivo di 9 volumi.
Dopodiché… ci sono delle idee – ci mancherebbe altro, essendo un multiverso che si basa sull’immaginazione! – e capiremo quali riusciremo a mettere in pratica. Non è stato semplice, in un’epoca dominata da franchise multimilionari e brand iperconsolidati, proporre una, diciamo così, saga/non-saga fatta di storie e personaggi completamente nuovi. Dell’Imagoverso si può dire tutto… ma non che non sia stata un’iniziativa coraggiosa. E, soprattutto, mossa dall’amore verso le storie.


Sicuramente immagino sia stato emozionante, ma quanto è stato anche complesso tenere le redini di tutto il progetto, fare in modo che le varie narrazioni, personaggi, trame riuscissero ad intersecarsi, senza stonare o contraddirsi?

È stato un lavoro bellissimo, portato avanti con diversi co-autori e co-autrici, disegnatori, coloristi e coloriste, team di lettering. Ma anche faticosissimo. Questo anche perché volevamo ottenere il massimo da ogni pagina, da ogni vignetta. Siccome inoltre volevamo che ogni volume (fumetto o romanzo) fosse inserito nella continuità narrativa ma al contempo risultasse completamente comprensibile a sé, spesso la sfida era re-introdurre personaggi o idee di base senza che sembrasse un riassuntone inserito a forza nella trama.
Grazie a questo tipo di lettura “modulare”, per cui il lettore si sentisse libero di leggere tutti i volumi o paradossalmente anche solo uno, abbiamo potuto lavorare con libertà creativa ad ogni libro, dallo stile di disegno alla palette di colori. Anche lo stile di scrittura, il registro, il tono, cambiano da un fumetto o da un romanzo all’altro.

Devo dirvi infine che, per un lettore di fumetti sin da bambino come me, la vera emozione è stata scrivere e dare vita al fumetto di IF - La Fondazione Immaginaria… Perché anche se quella è una storia perfettamente leggibile come volume unico, di fatto è anche un crossover tra i personaggi e gli universi dei 3 volumi precedenti. Quindi… mi ha proprio riportato alla sensazione di gioco di quando ero piccolo. Mi sono messo lì, con i miei giochi immaginari e mi sono chiesto che storia ideare per costringerli a incontrarsi, scontrarsi… e soprattutto, come far convivere le regole di ogni singolo universo nella stessa storia. Ma questa era l’idea originaria alla base del progetto. Poiché La Fondazione Immaginaria parla di un team di agenti segreti che vigila sulle creature nate dall’immaginazione collettiva – ovvero gli “Imagonoidi” - sapevamo fin dall’inizio che il volume finale sarebbe stata una variante del multiverso. Ovvero, non sono personaggi che vivono davvero in vari universi… ma personaggi appartenenti a storie vere e proprie, che gli agenti della Fondazione Immaginaria appunto rilevano come “Imagonoidi”… usciti dai fumetti editi da Panini! L’Imagoverso è consistentemente metanarrativo, sì. Come la vita che viviamo ogni giorno, d’altronde.

Fantasy, Fantascienza, Thriller, Horror: generi diversi, influenze svariate, sino a citare più o meno espressamente il "Re". In un ideale (probabile, possibile, sperato) ritorno dell'Imagoverso, quali altri territori narrativi ti piacerebbe affrontare?

Se ti riferisci al nemico giurato della Fondazione Immaginaria, Steven Cain… in realtà è un omaggio a Stephen King e Sutter Cane, del capolavoro Il Seme della Follia di John Carpenter!
Per tornare… l’Imagoverso ha bisogno che tanti lettori si immaginino il suo ritorno, così potrà prendere forma!
Quello che mi sto immaginando, sono strade diverse. La prima prevede un “secondo capitolo” per ognuno dei volumi usciti (quindi un sequel di Quarantine Prophets, un sequel di Carisma, ecc) per poi rivedere tutti uniti in un secondo volume de La Fondazione Immaginaria.
Oppure sarebbe bello creare storie e personaggi completamente inediti, che collassino ancora una volta nell’Imagoverso della IF.
Oppure ancora, mischiare personaggi creati da me e dalle mie squadre con personaggi presi da altri fumetti creati da colleghi. Pensate ad esempio cosa potrebbe succedere se La Fondazione Immaginaria desse la caccia agli Uomini Della Settimana di Alessandro Bilotta!
Di sicuro ci sono idee per un proseguimento delle vicende dei profeti nel carcere, o del team investigativo di Carisma, o della maschera della trasformazione di Carnivalia… ma mi piacerebbe anche cimentarmi in un fantasy. Scrivo (o co-scrivo) sempre progetti particolarmente complessi in termini di psicologia di personaggi, background, lore, intreccio, documentazione richiesta… una volta o l’altra mi piacerebbe scrivere un cazzo di fantasy di un tizio, o una tizia, che va in giro con uno spadone. Una missione epica, solitaria. Poche parole, molti simboli. Qualcosa di semplice, ma non semplicistico. Viscerale, evocativo.
E poi mi piacerebbe cimentarmi in un manga, magari un battle royale. O uno shonen.
Ovviamente non sono tre cose buttate lì… per ognuna di queste ho uno spunto, a cui prima o poi vorrei dedicarmi… com’era la storia del tempo che non esiste?


In IF - La Fondazione Immaginaria vengono citati diversi personaggi così noti da rappresentare un archetipo, come Sherlock Holmes e Arsenio Lupin. E visto che di sogni e creatività vive la Fantasia... ti va di svelarci il "dream character" che un giorno ti piacerebbe scrivere? Il protagonista su cui ti piacerebbe "mettere le mani"?

Beh, sono tanti. Tantissimi. Ma se uno mi dovesse chiedere quali sono i personaggi che mi piacerebbe scrivere almeno una volta nella vita, ti direi Spider-Man e Dylan Dog.
La cosa incredibile è che, pur essendo partito da una mansarda di San Donato Milanese ed essendo semplicemente figlio di un sarto e una casalinga, nel mio percorso finora sono arrivato a “mettere le mani” su alcune icone incredibili dell’immaginario collettivo sia italiane che internazionali… ma quei progetti non sono mai arrivati sul set.
Un tentativo non è andato come speravo, ma il credito da “consulente produttivo” sul film live action de I Cavalieri Dello Zodiaco testimonia una mia partecipazione in qualche forma al progetto. Non posso dire molto per ragioni contrattuali, ma diciamo che il lavoro iniziale è completamente cambiato nel momento in cui i produttori e Toei hanno scelto il regista Tomasz Baginski e la sua visione.
Quello è un sogno che ho toccato e che non sono riuscito a realizzare.


Piccola "deviazione": Mr. Evidence. Una serie, quella per Bonelli, che ha fatto del plot twist la sua bandiera, cambiando pelle via via, di capitolo in capitolo. Cosa puoi anticiparci sulle ultime "puntate"?

Ci mancano 3 numeri alla fine della serie… che dire. Nel 5° volume abbiamo appreso diverse informazioni su Mr. None, che tra tutti i personaggi si è rivelato essere quello più collegato al vero e proprio progetto Evidence… e l’albo finisce con un vero e proprio twistone. È indubbio che la serie cambi pelle, ci siamo chiesti se non lo facesse troppo… ma io e il co-autore Adriano Barone abbiamo voluto raccontare una storia che partisse da un procedurale anomalo (ovvero psicopatici che danno la caccia a serial killer) allargando la portata e le implicazioni della trama, arrivando ad un vero e proprio spy-thriller su larga scala. Di sicuro, quando la storia sarà finita, ci sarà più di un elemento che farà capire che io e Adriano abbiamo pianificato accuratamente tutto dall’inizio. Ogni indizio, ogni “evidence”, era lì, sotto gli occhi di tutti.
Il 6° volume - dedicato a Mr. Truth - avrà un’atmosfera più riflessiva ed esistenziale, mentre il 7° - incentrato su Mr. Pain – sarà a dir poco disturbante e surreale. La trama orizzontale procederà man mano fino all’esplosivo ottavo volume… esplosivo nel senso che lo stiamo sceneggiando giusto in queste settimane ed ogni tavola è stipata di azione e rivelazioni. Vogliamo dare un payoff ad ogni trama e sottotrama seminata… e soprattutto dare una risposta a tutti i misteri. Ti dico solo che io e Adriano, per non rischiare di lasciare indietro qualcosa, abbiamo un file che si chiama “cose da rivelare prima della fine” e periodicamente facciamo un check per capire come e quando dire tutto.


Personalmente è una delle cose più sfidanti e difficili che abbia mai scritto… ma anche delle più appaganti. Per me immergermi nel mondo di Mr. Evidence, nella mente dei personaggi (non solo i protagonisti… ma anche i serial killer!) è straordinariamente liberatorio. Catartico. E so che sono cose che tutti dicono sempre sulla scrittura… ma io credo davvero che il processo creativo possa farti vivere esperienze mai vissute, e rivelarti aspetti di te che non sapevi di avere, o che avevi bisogno di affrontare. Ecco, io con Mr. Evidence ho affrontato molta roba brutta che avevo dentro. La stesura del 6° volume per esempio – disegnato da Stefano Manieri, “prelevato” da Samuel Stern di Bugs – per me è stata molto intensa e molto personale. Durante la scrittura dell’articolato quarto volume invece, che vede una sessione analitica da parte dei quattro protagonisti, mi sono trovato a far dire ai personaggi cose che non avevo “previsto” dovessero dire… ed erano cose che avevo bisogno di dire io. A chi mi dice infatti che io sono Mr. Truth perché gli assomiglio… siete fuori fuori strada, io sono tutti e quattro!
Adriano invece credo abbia una predilezione per Miss Nerve. Anche se ci ha dato dentro con gli scontri ideologici tra Mr. Pain e il serial killer del volume 7…


Domanda per il Fabio regista: Potendo tradurre personalmente anche solo una delle storie dell'Imagoverso in un film, quale sceglieresti?

Come avrete intuito, sono un po’ un bambino iperattivo… vorrei portare a termini un multivers-ehm un imagoverso di progetti. Come faccio a scegliere?
Amerei lavorare ad una serie tv di Quarantine Prophets, o una serie adult animation.
O anche una serie tv di Carisma, ambientata in Italia.
Certo, non sarebbe male anche un film di Carnivalia.
Un pezzo di cuore va senz’altro alla Fondazione Immaginaria… che mette al centro quello che per me è davvero il motore dell’universo, l’immaginazione. Anche di questo… sogno una bella serie animata per ragazzi… che parte molto divertente e intrattenitiva e diventa sempre più drammatica, alla Evangelion


Cinema, Fumetti, Romanzi: un creativo a tutto tondo, bisogna riconoscerlo e farti i complimenti. Meritati, ma anche un modo per corromperti e chiederti di svelarci quali sono i progetti futuri di Fabio Guaglione, in campo fumettistico, ma non solo (quelli che puoi dirci senza incorrere nell'ira degli Dei, ovvio).

Mah, più che nell’ira degli Dei, si tratta dell’ira degli avvocati per violazioni di NDA! Nell’audiovisivo si sviluppano tantissimi progetti ma non vengono mai annunciati e solo una piccola parte arriva ad essere realizzata…
Vediamo. Di annunciato e ufficializzato c’è la prossima graphic novel di Battaglia per Edizioni BD, personaggio creato da Roberto Recchioni e Leomacs. Si chiamerà Shin Battaglia (a Lucca è stata distribuita una preview di qualche pagina), sarà disegnata da Federico Mele, e sto affiancando alla sceneggiatura proprio Roberto… e insieme stiamo lavorando anche alla sceneggiatura del progetto live action, prodotto da Fabula Pictures. Sarebbe davvero figo. Azione e vampiri immersi nella storia e nell’immaginario italiano.


Per il resto. Heh, da anni lavoro a film e serie tv che per l’Italia sono anticonvenzionali… qualcosa finalmente si muove, ma finché non si arriva al set, niente è reale e tutto è solo un file su computer che può svanire da un momento all’altro. Detto questo, in particolar modo c’è un ambizioso thriller action che sembra stia prendendo forma, con già una star italiana nel ruolo del protagonista. Ma, appunto, finché non si è sul set… tutto può crollare da un momento all’altro. E non è pessimismo, ma un modo solido di affrontare l’industria dell’intrattenimento.
Poi… sto lavorando all’adattamento in carne e ossa di un’altra icona che ha caratterizzato la mia infanzia. Chissà che questa sia la volta buona.
Ok, tutto troppo vago… allora finiamo con un piccolo scoop. Ho preso i diritti de Gli Assediati, la bella graphic novel di Stefano Nardella e Vincenzo Bizzarri. Mi piacerebbe trasformarla in un film. Un mix di Gomorra, Acab, The Raid e Athena. Sto lavorando all’adattamento con Marco Sani, autore del team seriale di Suburra e mio partner in crime dai tempi di quella pazzia del film di Ride per Lucky Red. Qualche produttore si è interessato.
Noi intanto ci vediamo nei fumetti.
Anzi, nell’Imagoverso.

Intervista a cura del Nerdastro


Fabio Guaglione

Nasce a Milano nel 1981. Nel 2016 scrive e dirige Mine, distribuito da Eagle Pictures e Universal Pictures in tutto il mondo. Candidato a due David Di Donatello e due Nastri D’Argento, insieme a Fabio Resinaro.

Lavora per diversi altri film di successo internazionale e per case editrici come Mondadori, Sergio Bonelli Editore e Panini Comics con la quale pubblica Quarantine Prophets, Carisma, Carnivalia e IF - La Fondazione Immaginaria, graphic novel che vanno a comporre i tasselli di un unico universo narrativo in collaborazione con La Corte Editore. 

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