Letture seriali: Carisma - La scienza dell'anima
Tra fede e scienza
Avere Fede. Sopratutto in un disegno più grande che deve essere svelato: direi che prenderla sul mistico è quantomeno d'obbligo, visto che parlo di Carisma, fumetto scritto da Fabio Guaglione, Maria Rita Porretto e Silvia Mericone per la matita di Lorenzo Zaghi e i colori di Francesco Segala, per quello che si pone come nuovo tassello dell'universo narrativo ideato dal regista di Mine.
Qui immagino vi possa suonare un familiare campanello, se seguite questa umile rubrica da un po' o semplicemente se siete appassionati di Fumetto Italiano, perchè tempo addietro vi avevo già recensito Quarantine Prophets, opera che mischiava futuro distopico, poteri più o meno super e Prison Break, interessante primo capitolo di un qualcosa che si sarebbe ramificato in una crossmedialità tutta da scoprire.
Come il romanzo Futuro Fragile di Luca Speranzoni (edito da HarperCollins e che consiglio, perché davvero un'ottima lettura, sia per come sviluppa i sentimenti dei personaggi che per come amplia la prospettiva di quanto mostrato nel fumetto).
Quindi, era logico aspettarsi un "more of the same", giusto? Sbagliato, profondamente. Perchè Carisma scombina le carte in tavola sin dalla sua copertina, dove di super sembra non esserci proprio nulla, e tutto richiama un particolare sottogenere del cinema Horror, quello che fa rima con Possessione.
Così torniamo al discorso della Fede, che assume anche un'ambivalenza non da poco, perché quello che Guaglione ci sta chiedendo è proprio un salto di quel tipo, una fiducia che tutto verrà collegato, inclusi i prossimi tasselli (come il già pubblicato Carnevalia di cui vi parlerò in una delle prossime "Letture Seriali"). Solo che non è chiaro il "Come".
In attesa di scoprirlo, nulla vieta di godersi questa nuova (ri)lettura di genere, dove, sin dal sottotitolo, La Scienza dell'Anima, ci viene introdotto il perno di tutta la vicenda, quel complesso dilemma che da sempre smuove le certezze dell'uomo: abbandonarsi a ciò che viene percepito come "inspiegabile" oppure armarsi degli strumenti della ragione per trovare la soluzione, solo in apparenza distante dalla nostra percezione?
È qui che entra in gioco la nostra protagonista, Clara De Martini, neuroscienziata con un solo forte credo: tutto ha spiegazione scientifica, non esiste fenomeno che non possa essere letto solo la grande lente della ferrea e terrena Logica. Questo la porta ad essere una vera e propria esperta a cui chiedere una consulenza, come avviene quando, convocata a Trieste, diventa la seconda parte in causa nell'analisi di una sospetta possessione demoniaca.
L'altra è Padre Jacques, un esorcista, un uomo di Fede in cui è sottile il confine tra eretico e fanatico. Dovranno unire le forze per salvare dal Male, qualunque esso sia, una giovane donna, e per riuscirci, come in ogni Trinità che si rispetti, servirà l'aiuto di una terza figura, Erik, un immemore tormentato da un dono (qualcuno direbbe "potere") più grande di lui, qualcosa che lui vede più come una maledizione che non sa controllare...
È in questo ideale triangolo che risiede l'essere carismatico di Carisma, nel suo essere il trait d'union tra Fede e Scienza. Perché, dietro questo gioco di parole di cui mi scuso, sta il fascino, l'ascendente che questo particolare genere di storie da sempre esercita sul nostro immaginario pop, dove a ciò che già abbiamo ampiamente assimilato, si riescono a trasmettere nuove idee, nuova forza, semplicemente usando ciò che c'è sempre stato, quel cinico scetticismo in contrasto con un mistero dalla facile accettazione.
Ma più che dalle parti del capolavoro di William Peter Blatty (o di quello di Friedkin, se preferite), qui ci muoviamo, appunto, in un territorio più simile a quello di Outcast di Robert Kirkman, o ancora meglio, visto che di Italia parliamo, del rosso libraio di Bugs Comics che è ormai diventato un fiero esponente del bonellide da edicola, Samuel Stern.
Tutto può essere spiegato, tutto può essere ricondotto alla verità sostanziale della scienza, ma ne siamo sicuri? Cosa ci spinge a non voler considerare, anche solo per un attimo, l'altra faccia della medaglia, quella in ombra, quella oscura, quella che va oltre il nostro sapere?
Così, mentre la componente thriller-esoterica si permette di creare tensione, anche grafica, usando immagini e suggestioni ormai più che consolidate (senza mai eccedere oltre con le "coincidenze" di fenomeni sopra le righe), in quella razionale si denota un lavoro di ricerca, di pianificazione dei tre autori che si rivela solidissimo, dove ogni parola, ogni frase nelle nuvolette è frutto di paziente ed intenso lavoro, sempre senza dimenticare che siamo di fronte ad un racconto il cui scopo primario è intrattenere, con ritmo.
Sopratutto dei dialoghi. Perché i botta e risposta tra la Dottoressa e l'Esorcista fanno propria quella scuola di contrasti che tante soddisfazioni sa sempre dare, quel rintuzzarsi a vicenda, in un altalenare sarcasmo e malcelato rispetto reciproco, che riesce a mantenere stabile l'equilibrio delle parti, destinato a sconfinare quando Guaglione, Porretto e Mericone decidono di prendere la succitata medaglia e farla roteare vorticosamente, fondendo insieme i due lati in un'unico rutilante mistero da risolvere.
A quel punto la narrazione, sin da subito tesa, diventa ad orologeria, tutto si concentra sugli indizi, sulla ricerca ossessiva della soluzione, che alberga nel passato della giovane "posseduta", che attraverso un intermediario particolarmente sensibile come Erik, finisce per diventare il sasso nello stagno, le cui onde si propagano sino a raggiungere anche i segreti dei due protagonisti, in un crescendo che ovviamente non posso svelare oltre.
Un Thriller che, visto che parliamo di suggestioni crossmediali, non sfigurerebbe sul grande schermo, alimentando di una fiamma nuova un genere, l'Orrore e Affini, in cui l'Italia, in quella che sembra una lontana Epoca d'Oro (e d'Argento) per un certo Cinema, è stata maestra (e d'altronde, nei volti di Clara e Jacques è possibile cogliere delle particolari reference ad altrettanti attori, a voi il piacere enigmistico di indovinarli).
Merito anche del disegnatore di questo "storyboard", Lorenzo Zaghi, che dal grande e piccolo schermo (d'altronde, The Exorcist è stata anche una sfortunata serie televisiva, così come Outcast), prende sicuramente spunti e grammatiche visive ma, conscio del medium in suo possesso, non dimentica mai la lezione dei grandi del Fumetto a cui si ispira, creando figure anatomicamente efficaci ai molteplici sensi del racconto, figure che possono rivelarsi dolenti e sensuali, contorte e rigide, malleabili come creta ed inquietanti come ombre sulla porta.
Inserite in determinati ambienti, siano essi spazi aperti o chiusi, queste diventano così dettaglio a loro volta, indizio inserito ad arte in una scena concitata, dove l'attenzione è catturata da altro che non quel piccolo segno grafico inserito apposta per aiutare la sceneggiatura nel suo alternare inganno percettivo a spiegazione razionale.
E quando si parla di Orrore, nulla conta di più dell'atmosfera, della luce che si alterna al buio, dall'ombra che da nera può venarsi di rosso sangue: la palette di Francesco Segala fa suo questo principio, sottolineando col colore ciò che la matita suggerisce.
Alle note finali, che come d'ordinanza rispondono al sottile piacere del cliffhanger, e che ben fanno sperare in un'altra dose di Carisma, rimane solo un dubbio, sempre quello. "Come".
Come tutto questo andrà ad incastrarsi, come tutto si rivelerà collegato. L'organigramma in coda al volume accompagna il quesito con un sibillino "Immagina...".
È qui che trova la sua forza questo universo che Guaglione sta costruendo, nello straordinario potere dell'Immaginazione, che ti possiede al punto che devi seguirla sin dove decide di portarti, un credo a cui ogni artista non riesce mai davvero a sottrarsi. E che in questo caso particolare ci sta regalando scorci di possibili futuri, narrativi ed editoriali, che rendono questo "Guaglione-Verse" una perfetta Lettura Seriale.
Quanto questo sia vero nella sua originalità, proverò a svelarvelo nella "prossima puntata" dedicata a questo progetto, ovvero Carnivalia, una storia di potere e maschere, ma non esattamente quelle che state pensando!
Panini Comics, 2022
Testi: Fabio Guaglione, Maria Rita Porretto e Silvia Mericone
Disegni: Lorenzo Zaghi
Colori: Francesco Segala (con Maria Letizia Mirabella)
Lettering: Ramone