Letture seriali: Carnivalia - La notte della maschera di fuoco

Una commedia fantastica in stile anni '80

80's Never Die.

È da quell'immaginario, da quell'impronta stilistica che ha saputo tracciare un solco nel nostro modo d'intendere la cultura pop e il cinema per ragazzi, che voglio partire per parlarvi di Carnivalia, terzo tassello del Guaglione-Verse in espansione.

Fabio Guaglione, il regista di Mine, in quest'occasione si ritrova con il compare Fabio Resinaro per delinare il soggetto di una pazza avventura, dove una festa in maschera finisce per diventare una notte da ricordare per i nostri protagonisti.

Ok, passo indietro, per quelli che sono stati attenti sinora con le "puntate precedenti": abbiamo avuto i Profeti della Quarantena, gli Esorcisti e ora una commedia fantastica per teenagers che sembra uscita di peso dagli Anni '80?

Eppure sì, è proprio così. In nome di quel "Come" che ci verrà svelato, di quel collante non così prevedibile che unirà tutto questo in un unico disegno, Fabio Guaglione scrive qui un'ode ad uno stile, ad un'intera cornucopia di influenze, dettami e sogni di celluloide (e non solo) che hanno saputo segnare un punto e a capo nel nostro modo di amare le storie ben raccontate.

Dopo un prologo dal sapore ancestrale come la maschera che da il (sotto)titolo a Carnivalia, eccoci catapultati nella New Orleans dei giorni nostri, dove facciamo conoscenza con il nostro ampio e variegato gruppo di protagonisti: abbiamo Todd, giovane ed occhialuto imbranato, cameriere presso il locale dell'istrionico Bobby con la sua tosta amica Nancy, e che ha occhi solo per la bella ed irraggiungibile Emily, il cui aitante e vanaglorioso fidanzato è figlio dell'uomo più influente della città, che proprio quella notte ha organizzato una grande festa in maschera, un evento a cui tutti vogliono partecipare.

E senza dimenticare altri elementi importanti come il cuoco balbuziente Terry o Chen, ragazzo dal cuore d'oro quanto vittima di costante bullismo, e che non riesce a trovare il coraggio necessario per ribellarsi, o così crede lui...

Il cineasta, sapendosi destreggiare in fase di sceneggiatura, sia essa per il cinema o per il fumetto, come in questo caso, si prende tutto il tempo per introdurli, per farceli conoscere attraverso dialoghi frizzanti e situazioni da commedia slapstick, evidenziandone la simpatia, i pregi e le debolezze, in un modo che forse oggi sembra volersi perdere, ma che in altri tempi ha sempre costituito la forte ossatura di storie memorabili.

Perché quando hai chiaro il cast dei protagonisti, quando ti sono amichevolmente entrati in mente, a quel punto e solo allora, ribalti la situazione, mandi il loro mondo a gambe all'aria e ti diverti a vedere in che maniera riusciranno a tirarsene fuori.

In questo caso, l'escamotage è fornito dalla già sin troppo citata maschera, un manufatto dall'incredibile potere, capace di rendere reale il travestimento che una persona sceglie per sè, svelando la natura nascosta nell'animo di ognuno.

Così, ecco che Todd diventa un "ragazzo ideale", sicuro e vincente, come in cuor suo desidera lo veda Emily, Chen si trasforma in un potente supereroe, Nancy una fata pronta ad aiutare gli altri, Terry un pistolero che non sbaglia mai un colpo, senza indecisioni.

E così via, sfociando nell'ancora più surreale. Come per esempio chi si è mascherato da lupo mannaro o vampiro, destinato a diventarlo veramente, annessi, pelosi e zannuti, connessi.

Insomma, un carnevale in piena sregolatezza, dove le regole sono capovolte, le maschere diventano il nostro vero volto, donandoci poteri sempre sognati, che però possono anche diventare un incubo, in un continuo rovesciare la prospettiva.

Perché come ogni maledizione, anche questa ha le sue controindicazioni, e se non viene spezzata in tempo, questa assurda condizione potrebbe diventare eterna.

E se c'è chi non aspetta altro, i nostri Eroi sanno invece che il vero potere è dentro di noi, basta solo saperlo riconoscere, e che quindi bisogna bloccare questa farsa prima che sia troppo tardi, sbarazzandosi, forse per sempre, di ogni maschera, giocando a volto scoperto.

In questo, va detto, risiede l'unico vero filo rosso comune a tutti e tre i tasselli sinora letti di questo Guaglione-Verse: Quarantine Prophets, Carisma e, appunto, Carnivalia. Questi grandi poteri, da cui derivano grandi responsabilità e di cui, onestamente, si vorrebbe fare volentieri a meno, visto quanti problemi finiscono per creare. Doni percepiti come maledizioni, appunto, e stavolta la dimensione è letterale, persino.

Quindi ecco il nostro Uomo dei Sogni, la Fata, il Pistolero, e il Supereroe, con l'aiuto di una donna barbuta e di una tigre feroce, pronti ad affrontare un intero esercito di... beh, qualsiasi cosa possiate voler immaginare: dai licantropi ai succhiasangue, passando per pirati, zombie e legionari romani, tutto è concesso in quell'enorme campo di battaglia che è la Fantasia più sfrenata, senza dimenticare che questo è un film per ragazzi su carta.

Ne mantiene il ritmo sostenuto, la prospettiva e quel modo mai ingenuo di trattare i ragazzi, rendendoli protagonisti in grado di capire come cavarsela, e dimostrando ai grandi che, dietro le loro comuni insicurezze, possono nascondersi universali punti di forza.

C'è tutto un humus narrativo in cui Guaglione e Resinaro sanno di poter piantare semi che danno un frutto divertentissimo da leggere, magari un poco scontato in un paio di snodi (ma del resto, lo era buona parte del cinema di genere anni '80, e John Hughes penso lo potrà perdonare).

Ciò che deriva da Carnivalia è un enorme circo di citazioni, rimandi per niente velati che faranno felice chi ama scovare easter egg (tipo quel certo giubbotto di quel colore).

Ma sopratutto, una lettura perfetta per tutte le età, sopratutto per i più giovani, che trovano, tra gli spazi bianchi delle vignette, messaggi universali, di quelli che non passano mai di moda e trovano sempre modo di aggiornarsi quanto basta per funzionare in ogni decade possibile, non importa quanto lontana, non importa quanto vicina.

Ecco, questo a mio avviso è uno dei pregi nascosti di questo progetto multi-crossmediale, in attesa di avere tra le mani i prossimi romanzi e fumetti che lo compongono e lo strutturano.

Prese a sé, le singole storie sinora proposte sono ampiamente leggibili senza bisogno di pregressi o di dover cogliere necessariamente chissà quale dettaglio. Sono legati da un misterioso motivo, e scopriremo quale, ma anche così, anche se magari prediligete l'horror e siete stati attirati da Carisma piuttosto che da un Quarantine Prophets, o se invece amate i racconti coming-of-age, il Guaglione-Verse sembra voler offrire scorci mirati al proprio piacere come lettori in primis, che al Multiverso ci pensiamo dopo.

Può non sembrarlo, in un'ottica di schema programmatico dalle future e ramificate inclinazioni, ma è invece, in questi tempi onnivori e in cui tutto sembra dover essere letto e sviscerato in ogni minima iterazione, un vantaggio non da poco, guidato dalla personale inclinazione, perché in primis il bello è proprio quello di presentare buone storie, racconti che colpiscano, dato che, se catturi il lettore, l'interesse (e il passaparola, perché no?) arrivano di conseguenza.

E tutto questo non sarebbe possibile, in ambito Fumetto, senza una forte componente grafica: Carnivalia si avvale delle ottime matite di Bruno Frenda, a cui fa da contraltare la tavolozza di Francesca Cittarelli. L'artista napoletano punta all'America e si vede in ogni singola tavola, rinforzando la percezione già regalata dalla storia stessa. I volti, le anatomie e la costruzione della pagina subiscono la forte influenza delle major, ma senza dimenticare il proprio carattere indipendente e "italiano" (detto come pregio e non alla Boris, s'intende).

La resa grafica è perciò efficacissima, sopratutto quando si tratta di tendere i muscoli, sia dell'azione che della trama, con azione e dinamismo, lavorando in particolare su un dettaglio non di poco conto: la differenza tra una persona in costume, e una invece trasformata in un personaggio vero e proprio. Più facile per alcuni, ma più sottile in altri, e l'occhio attento rimane così soddisfatto, plaudendo l'ottimo lavoro del tutto.

Alla fine, i buoni vincono e i cattivi perdono, come da tradizione, trovando nella sua semplice morale (che non è un difetto, a patto di saperla usare bene) delle maschere che cadono e dei veri volti che emergono, il suo sorridente modo per scrivere "The End".

E così, allargando la foglia e stringendo la via, anche Carnivalia sembra chiudere il suo cerchio narrativo con particolare efficacia, andando lì, sullo scaffale, assieme ai suoi due fratelli, che sono figli unici eppure tutti dello stesso genitore.

Ancora una volta, chiudo con quell'interrogativo, quel "Come" che non finisce di farmi arrovellare le meningi, in attesa che Fabio Guaglione sollevi il velo a tutte le questioni.

Però (perché il "Però" c'è sempre, non si scappa), arrivati al terzo pezzo del puzzle, è innegabile quanto estro creativo, quanto sano divertimento da amante dei fumetti, della serialità e in generale delle buone storie, ci sia da parte del cineasta milanese.

Di chi ne ha divorate tante, e sa che ogni racconto è un lascito perché qualcuno lo prenda e lo faccia diventare qualcos'altro, che catturi quella scintilla e la usi per appiccare altri incendi, altri fuochi, nella speranza non siano fatui.

Ecco, Fabio Guaglione, nel dare fondamento a tutto questo, è partito proprio da questo principio: andare al nocciolo di tutte quelle storie che ha da sempre amato, sia che si intitolino col nome dello sgargiante supereroe di turno, o che siano avvolte nelle tenebre di uno scantinato dove sono conservati dei dossier riservati e siglati con una X, oppure ancora dirette da qualche nume tutelare della storia del Cinema.

Non importa da dove arrivino, contano le loro ispirazioni e come, tutte assieme, possano a loro volta diventare qualcosa di ancora più grande, sfiorando l'evento.

Tutto questo è qualcosa che conquista, che vince iniziali resistenze e fa davvero venire voglia di leggere, di appassionarsi e supportare una volta di più il Fumetto Italiano, che in quanto ad universi di Fantasia non è secondo a nessuno.

Il Guaglione-Verse è qui per dimostrarlo!

Il Nerdastro


Carnivalia - La notte della maschera di fuoco
Panini Comics, 2022

Testi: Fabio Guaglione, Fabio Resinaro
Disegni: Bruno Frenda
Colori: Francesca Cittarelli

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