Letture seriali: Quarantine Prophets - Epifania

I Profeti della Quarantena


Immagino che qualcuno potrebbe storcere il naso di fronte al concetto alla base di Quarantine Prophets, visto che parole come "Pandemia" e "Quarantena", appunto, fanno purtroppo ancora parte del nostro lessico quotidiano.
Anche se qui si parla di "Epifania", e i sintomi sono il manifestarsi di poteri mentali, come il controllo altrui o la possibilità di vedere il domani futuro possibile.
Ma, per quanto in una certa misura comprensibile, lasciatemi dire che sarebbe uno sbaglio nicchiare su questo progetto mentre vi aggirate tra gli scaffali della fumetteria di fiducia, perché Quarantine Prophets - Epifania non è solo un bel volume cartonato edito da Panini Comics, ma è la pietra angolare da cui parte tutto un nuovo universo crossmediale, destinato a diramarsi in molteplici direzioni.


E un primo esempio lo troviamo già nelle librerie, col romanzo Futuro Fragile, pubblicato da Harper & Collins (ne riparlerò prossimamente anche sulla mia pagina).
Nel fumetto, a dare sostanza alle idee ci pensano già i demiurghi di questo universo: Fabio Guaglione, Luca Speranzoni e Giovanni Timpano (con il contributo ai colori di Daniele Rudoni).

I più cinefili tra voi avranno riconosciuto il primo nome del trio. Guaglione, metà del team artistico Fabio&Fabio, che ci ha regalato quella perla pura di Mine ed è la mente dietro un altro esperimento crossmediale, Ride, dipanatosi tra cinema, fumetto, romanzo e persino gioco da tavolo.
Qui si vuole proporre lo stesso esperimento, alzando l'asticella, ancora una volta con gli occhi puntati verso l'America ma i piedi ben piantati in Italia.

Siamo in un futuro prossimo. Un morbo difficile da contenere si diffonde, una malattia che genera effetti imprevisti, ovvero poteri sovrannaturali. Nessuna superforza o capacità di volare, quanto piuttosto un espandere i confini della mente, permettendo cose incredibili. E potenzialmente pericolose. Il comune concetto di "Dono e Maledizione", insomma.
Che il governo non vede di buon occhio, decidendo di aprire una struttura di quarantena e detenzione, Clearwell, che ufficialmente non esiste ma che tutti temono.
E se ci finisci dentro, capisci immediatamente perché viene soprannominata "Il Pozzo".


Ha inizio così l'avventura di tre personaggi, Rob, Hailee e Arnon, apparentemente diversi tra loro, a cui si uniranno altri detenuti del complesso che, come loro, desiderano solo la libertà e non necessariamente una cura...

Ambizioso, Quarantine Prophets getta davanti al lettore tutta una serie di suggestioni impossibili da non notare, amalgamate insieme: ritroviamo l'ambientazione carceraria che rimanda a tensioni seriali alla Prison Break, ci sono echi degli X-Men (il primo paragone che viene in mente), così come a quell'idea di superpoteri già raccontata da J. Michael Straczynski nei suoi Rising Stars e, più di recente e con molti punti in contatto con QP, The Resistance.
Senza dimenticare influenze più sfumate come l'horror e la fantascienza distopica.
Quindi niente di davvero originale, potrebbero dire quelli che continuano a stare col naso storto dall'inizio?
Nì, vi rispondo io, perché l'opera pesca sì a piene mani da un immaginario di genere ben preciso e ormai assimilato da chi mangia pane e cultura pop, ma al tempo stesso dimostra la solidità dell'impianto, nel modo in cui piazza le sue pedine, decidendo di sacrificarne alcune e valorizzandone invece altre, con un paio di colpi di scena piazzati a dovere e una serie di "non detti" che troveranno sicuro futuro sbocco.


Il tutto in un contesto moderno, che vede la presenza dei social media, che va all'altare per sposarsi con qualcosa di sin troppo archetipico, come la paura del diverso, il non saper spiegare l'inspiegabile e la prospettiva di un domani senza più certezze.
Nel mezzo, alcune intuizioni che riguardano i poteri di alcuni degli attori sulla scena, che mi hanno piacevolmente stupito, anche per come sanno mascherare il loro essere ben più che un semplice MacGuffin.

Vi stupiremo con effetti speciali, questa pare essere la promessa racchiusa in queste pagine, ma per ora vi mostriamo un corposo e ben realizzato Who's Who, che vi aiuti nel creare una mappa verso tutto ciò che metteremo in piedi, in più di un modo, in più di un senso e in più di un medium.
Perché, se fumetto e prosa già si son fatti già concreti, non è da escludere che Quarantine Prophets non possa anche incontrare quel mondo di celluloide che Guaglione ben conosce e sa padroneggiare.
E perché non puntare anche ai videogames, visto che Giovanni Timpano è un nome ben noto anche a chi gioca a Call of Duty, e non solo agli avidi lettori di comic books targati Dynamite (The Shadow, Lone Ranger, Vampirella)?


È proprio l'artista, qui alla sua prima vera prova per il mercato italiano, a dare sostanza visiva alle intuizioni di Guaglione e Speranzoni, a tratteggiare con stile pulito e preciso i volti dei protagonisti, rendendoli riconoscibili sin dalla copertina.
Insieme al colorista Daniele Rudoni, conferisce un "effetto cinema" al tutto, impostando il ritmo della narrazione e della lettura, con queste gabbie, anche metaforiche, da cui, quando la sequenza lo necessita, evadere con qualche indovinata trovata.
Un ottimo lavoro, mi spingo a dire, che sfiora il rammarico per come Panini Comics non abbia sfruttato l'occasione di arricchire il volume con un "Dietro le quinte" in appendice.

Ok, mi avete scoperto: ho infarcito tutta la recensione di termini cinematografici, perché Quarantine Prophets guarda alla serialità, e lo vuole fare in modo nuovo, innovativo e, mi ripeto, ambizioso.
Forse, delle tante opere di cui vi ho parlato sinora, è una "Lettura seriale" che fa del guardare al mondo del grande e piccolo schermo più che una semplice bussola stilistica, ma una vera e propria dichiarazione d'intenti.
Come dimostrano titoli come Il Confine della Bonelli, anche questo è Futuro. Che sia del medium stesso o del modo di fruire una storia, è una visione del domani che affascina, e a cui dare fiducia.


"Del doman non v'è certezza", diceva un tale, eppure qualcosa mi dice che quello di Quarantine Prophets è costruito ad arte dai suoi autori, che sanno dove vogliono portare questa barca, che ha appena lasciato il porto, verso un oceano tutto da esplorare.
E no, non sono un "Profeta".
Ma visto che parliamo di un fumetto italiano (ma che non sfigurerebbe sulla vostra mensola dei comic books), possiamo anche chiamarlo "Quinto senso e mezzo" di Lettore!


Quarantine Prophets - Epifania
Panini Comics

Testi: Fabio Guaglione e Luca Speranzoni
Disegni e copertina: Giovanni Timpano
Colori: Daniele Rudoni

Post più popolari