Maxi Dylan Dog Old Boy #34

Tre episodi inediti "classici" per ricordarci quanto è bello leggere Dylan Dog 


Ancora una volta non manca di stupire positivamente il Maxi Dylan Dog "Old Boy", testata dedicata all'Indagatore dell'incubo delle origini, quello che conosciamo e apprezziamo da oltre trent'anni: senza telefonini, con Bloch ancora ispettore e senza meteore in arrivo (ciononostante i collegamenti con la serie regolare, come vedremo, non mancano). Le tre storie presentate sono infatti ancora una volta interessanti e, soprattutto pensando all'ultima, risultano particolarmente riuscite nel riprendere tematiche "classiche" e rielaborarle felicemente.


Finché vita non vi separi

Con il primo episodio del volume si conclude la trilogia horror-western scritta da Giovanni Di Gregorio, sceneggiatore dylandoghiano visto di recente anche su Creepy Past (serie Bonelli Young da lui creata insieme a Bruno Enna e Giovanni Rigano), e disegnata dallo "storico" Luigi Piccatto in collaborazione con diversi altri artisti del suo studio (qui Fabio e Davide Piccatto, Giulia Massaglia e Matteo Santaniello).
Affascinante il concept alla base della trilogia: un viaggio in un Oltretomba dove i morti viventi sono la regola e i "vivi morenti" come il nostro Dylan rappresentano una stravagante e imprevedibile eccezione. Qui l'Old Boy ha modo di reincontrare la bella Patty e rivivere il suo amore impossibile con una donna già morta, in mezzo a mostri, sparatorie e licantropi.
Insomma, questa Lost Valley si dimostra un luogo ben strutturato, che ribalta la classica idea dei morti viventi (che appaiono nel nostro mondo e rappresentano una terrificante anomalia), aggiungendo interessanti tinte western all'orrore tipico delle storie dell'inquilino di Craven Road.
Molto intrigante poi l'idea del "Dylan Dog - Weird Cases", un indagatore dell'incubo in salsa weird, appunto, in un contesto sui generis che sembrerebbe appropriato persino a dar vita a un ipotetico spin-off.


I disegni di Piccatto & co. sono particolarmente efficaci sia nel creare una netta distinzione tra i vari piani di realtà che nel ritrarre l'atmosfera grottescamente western che pervade la storia.


Il Club dei Suicidi 

Come si può evincere già dal titolo, la seconda storia affronta una tematica complessa e difficile come il suicidio, in modo non superficiale ma nemmeno estremamente pedante.
Dylan viene contattato da una giovane cliente, Samira, per indagare sulla morte del fratello, che insieme ad altri ha deciso di suicidarsi in circostanze misteriose.


La trama imbastita da Michele Monteleone è scorrevole e lascia spazio a un finale che vale l'intera storia.
Lo coadiuva al tavolo da disegno Riccardo Torti, con il suo stile pulito e "chiaro".
Unico difetto è forse la grande linearità della storia, che peraltro alcuni potrebbero identificare in qualche modo come elemento positivo, da contrapporre a trame troppo articolate e dense di personaggi ed avvenimenti.


Musica per corpi freddi 

Per il terzo e ultimo episodio si ricompone la coppia formata da Gigi Simeoni e Alessandro Giordano, già autori dell'albo dal titolo Xamu per la collana Le Storie


Il giovane artista lucano, copertinista della serie La Iena per Edizioni Inkiostro, aveva esordito in Bonelli proprio con Le Storie.
Qui dimostra un talento sopraffino, capace di coniugare la sintesi visiva di Gigi Cavenago alle atmosfere di un fuoriclasse come Massimo Carnevale. E se questi paragoni possono sembrare alquanto ingombranti, aggiungiamo che, al di là di qualche sbavatura e dell'impressione che il suo stile sia ancora in evoluzione (e dunque passibile di ulteriori perfezionamenti), l'idea è che l'autore, sebbene alla sua prima prova dylaniata, sia già ampiamente pronto per approdare sulla serie mensile.

Narrativamente sembra proseguire in questa storia il felice gioco di rimandi tra gli episodi della serie regolare e quelli del Maxi (un abbinamento più volte sottolineato nell'analisi degli ultimi numeri del Maxi sia da noi che dal critico Lorenzo Barberis sul suo blog). Molteplici sono infatti le analogie e le differenze tra Musica per corpi freddi e Che regni il caos! (albo della serie regolare che ha dato l'avvio al ciclo della meteora), a partire dallo sfondo di citazioni musicali, senza citare il concetto di caos e di devastazione perpetrata dall'uomo (in un caso un efferato serial killer che uccide con sottofondo musicale, nell'altro il maniaco con l'ascia - Axel Neil - che urla titoli e versi di canzoni metal e hard rock mentre porta morte e caos nel pieno centro di Londra). È molto calzante a tal proposito il dettaglio che anche in questa storia appaia una "meteora": se nell'albo della serie regolare scritto da Recchioni si tratta di una vera e propria meteora in procinto di abbattersi sul nostro pianeta, nel caso di quest'episodio si parla di una cantante rock che negli anni '60 aveva conosciuto una rapida ascesa con successiva caduta nel dimenticatoio... Una meteora anch'essa, dunque!


Analogie a parte, l'episodio è davvero un gioiellino, che ci ricorda come il personaggio abbia ancora molto da dire, anche nella sua versione "classica", quando affidato alle mani giuste.

Chiudiamo con una nota sulla cover: è l'ultima realizzata da Andrea Accardi, apprezzato artista di Chanbara, che dopo sei copertine lascerà il posto a un nuovo artista.

Il sommo



Maxi Dylan Dog #34
Data: Novembre 2018
Sergio Bonelli Editore
Copertina: Andrea Accardi

"Finché vita non vi separi"
Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Di Gregorio
Disegni: Luigi Piccatto, Giulia Massaglia, Fabio Piccatto e Matteo Santaniello

"Il club dei suicidi"
Soggetto e Sceneggiatura: Michele Monteleone
Disegni: Riccardo Torti

"Musica per corpi freddi"
Soggetto e Sceneggiatura: Gigi Simeoni
Disegni: Alessandro Giordano


Per le immagini: © 2018 Sergio Bonelli Editore.

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