The Moon is Following Us: una storia familiare al centro del kolossal fantasy
Il nuovo fumetto di Daniel Warren Johnson e Riley Rossmo riprende la lezione di Star Wars, mettendo il dramma di una famiglia all’interno di un conflitto epico
The Moon is Following Us è il next step dell’evoluzione artistica di Daniel Warren Johnson, un’opera che per tematiche affrontate e profonda umanità nel racconto è la naturale prosecuzione dei suoi lavori indipendenti, come il recente Do a Powerbomb!, ma allo stesso tempo nasce dalla voglia di lavorare con lui di Riley Rossmo, disegnatore tra gli altri di Martian Manhunter e Wesley Dodds: The Sandman per DC Comics, ed è per questo profondamente influenzata da questa collaborazione artistica.
La storia si apre all’interno di un universo fantastico con due genitori, Samantha e Duncan, in missione, all’interno di una vera e propria guerra tra eserciti, per recuperare la loro figlia, Penny, da un’entità malvagia che l’ha rapita; ma già in chiusura del primo capitolo scopriamo che quel mondo apparentemente lontano è in realtà la mente di Penny, in cui i due sono entrati in un disperato tentativo di risvegliarla da un sonno inspiegabile e profondissimo, come se fosse la maledizione della Bella Addormentata.
Già in questo spunto iniziale possiamo, appunto, vedere entrambi gli aspetti fondamentali dell’opera: una storia incentrata sulla famiglia e sui rapporti umani, con la loro forza ma anche i dolori che possono causare, tipica della produzione di DWJ e in particolare dei suoi lavori indie, e il doppio mondo, sogno e realtà, la struttura narrativa che valorizza le differenze tra i tratti dei due artisti, permettendo loro di esprimersi senza limitazioni.
Il focus sulla famiglia, già presente in molti lavori passati, non è però un sintomo di ripetitività nella bibliografia dell’autore di Transformers. La scelta di mettere al centro il punto di vista di una madre e un padre è una novità, influenzata sicuramente dalla paternità di entrambi gli artisti, e nel corso dei vari numeri vediamo vari aspetti della genitorialità emergere nel racconto, da come il rapporto con i propri genitori possa influenzare quello con i figli, alla necessità di comunicare nella coppia fino ad arrivare all’importanza di lasciar andare, che siano i traumi del passato o il controllo troppo stretto sui propri figli.
L’idea del doppio mondo nasce, come spiegato da DWJ stesso, anche per legare gli stili differenti dei due disegnatori tramite la struttura narrativa ma il tema del doppio riverbera in tutta l’opera: madre e padre, ovviamente, infanzia ed età adulta, magia e tecnologia.
Anche l’altra ancora narrativa, la luna, richiama la dualità con la sua faccia nascosta e la sua presenza costante in ciascun numero, oltre a dare il titolo al fumetto stesso, vuole essere, per parola degli stessi autori, un reminder costante della magia presente nelle nostre vite.
Artisticamente è Rossmo a prendersi il centro della scena. Spetta infatti a lui il compito principale: definire graficamente e visivamente il mondo dei sogni di Penny.
L’artista canadese parte da un’impostazione fantasy classica, con castelli medievali e creature nemiche ispirate ai serpenti per aggiungerci sopra un immaginario che spazia tra gli action anni ’80, con gli elicotteri e le esplosioni, casa sua, come ha raccontato direttamente, con l’esercito alleato composto dai giocattoli di Penny e la presenza di vari oggetti legati alla sua quotidianità di bambina, per arrivare agli X-Men, con la citazione al lancio speciale e uno degli elementi più d’impatto del fumetto, il look alla Patch (o Nick Fury, come preferite) di Brio, la rana antropomorfa, basata sul peluche preferito della bimba.
Questa centralità è basata anche sul metodo produttivo quasi Marvel style che i due autori hanno dichiarato di aver adottato per quest’opera, con Rossmo che inviava per posta le sue pagine già disegnate, che poi venivano completate con le vignette o le pagine intere mancanti da Warren Johnson. Ciò non toglie però valore al mondo umano, in cui DWJ magari non si lancia nelle mosse di wrestling durante i combattimenti che l'hanno contraddistinto, ma dimostra la sua straordinaria capacità di far recitare i personaggi e di esprimere le emozioni sui loro volti.
Un plauso va poi fatto ai colori di Mike Spicer, storico collaboratore di DWJ e qui al suo primo lavoro con Rossmo su cui trova il giusto mix tra colori brillanti e ombre che rendano più tridimensionali i volumi, e il lettering originale di Shawn Lee.
In questo primo volume (di due) The Moon is Following Us trova il giusto equilibrio tra azione ed emozione, utilizzando alla grande i colpi di scena a fine numero e con una notevole abilità di far entrare il lettore all’interno del racconto, facendo sì che la vicenda della famiglia di Penny sia spunto per ricordare a ciascuno della propria, tra affinità, divergenze e… serpenti giganti e fucili d’assalto.