Underdogs, una storia sorprendente con animali antropomorfi
Underdogs è una storia originale, fresca, avvincente e difficilmente catalogabile. Potremmo definirlo un urban fantasy distopico, con andamento action e una narrazione che riprende elementi hard boiled e pulp e che riesce a trasformarsi in un'efficace metafora per farci riflettere su alcune dinamiche e contraddizioni della società odierna.
In questo mondo, popolato da animali antropomorfi, la società si è spaccata tra erbivori e carnivori e i primi guardano con risentimento e disprezzo i carnivori, fino a mostrare atteggiamenti razzisti nei loro confronti, in un clima bellico in cui i volatili (erbivori e più ricchi di tutti) guardano il resto della popolazione con sufficienza.
L'uso degli animali antropomorfi permette sia di aggiungere ironia alla storia sia di renderla ancor più universale e garantire quel processo di identificazione con i personaggi che arricchisce e impreziosisce l'esperienza di lettura.
La storia mescola i percorsi di tre personaggi chiave: l'ex eroe di guerra Mr. Quake, un rottweiler colpito da un misterioso destino infausto; Ramis, un'oca che si rivela essere la "mente" del gruppo; Ziggy, una ragazza umana (anzi una "scimmia spelacchiata") capitata per errore sul pianeta. A loro, si aggiungono vari altri comprimari, come il tenente Hogan, dalle fattezze di un coccodrillo, che sembra uscito direttamente dalle pagine di un romanzo hard boiled.
Molto efficace il lavoro di Francesca Dell'Omodarme sia sul character design che sulle tavole: in particolare quelle di stampo action sprigionano una notevole potenza visiva e un grande dinamismo, con ottime scelte per le inquadrature e per il layout.
Con la sua struttura in capitoli da 22 pagine ciascuno (qui nel primo volume ne sono racchiusi cinque), con il suo stile narrativo e visivo dinamico e una colorazione che fornisce un valido supporto, Underdogs si propone come prodotto adatto non solo al pubblico giovanile nostrano, ma anche potenzialmente a una platea internazionale, intrigata dallo sviluppo originale e inaspettato della trama.
Il gioco di parole del titolo (che in inglese significa "sfavoriti" e viene utilizzato in ambito sportivo per indicare coloro che ai pronostici non vengono dati come vincenti, e contiene la parola "dogs" e dunque preannuncia la presenza degli animali che caratterizza il racconto) è emblematico per esprimere ciò che chi legge si trova di fronte: una storia che nasconde molto più di quello che ci si potrebbe aspettare e sulla quale forse non punteresti tutti i tuoi risparmi... Sbagliando, perché in tal modo ci si perderebbe un volume davvero sorprendente e appassionante.