Orbit Orbit - Doppia orbita, unica meta

Il debutto a fumetti di Caparezza: una missione di salvataggio verso la creatività e verso sé stessi

Quando un artista arriva al suo nono album, può scegliere di festeggiare in molti modi: un tour, un documentario, un vinile colorato. Caparezza, invece, decide di cogliere l’occasione e accostare al nono disco il suo debutto ufficiale nella nona arte, e lo fa con l’entusiasmo di un bambino che ha appena scoperto che sì, puoi davvero vivere in un fumetto, sì, puoi diventare l’astronauta di Asteroids, puoi fare quello che vuoi finché la fantasia è della tua parte perché il tuo mondo interiore conosce solo i confini che tu stesso gli imponi. E così nasce Orbit Orbit, pubblicato da Sergio Bonelli Editore: un fumetto che è allo stesso tempo un viaggio spaziale, un diario emotivo, una seduta psicanalitica tenuta da una rana infuocata, e soprattutto un modo per riconciliarsi col proprio io.

È il primo fumetto scritto da Caparezza e già dalla formazione artistica capiamo che non si è risparmiato perché tra gli artisti troviamo Laura “La Came” Camelli; Matteo De Longis; Sergio Gerasi; Nicola Mari; Marco Nizzoli; Renato Riccio; Stefano Tamiazzo; Riccardo Torti e Yi Yang, praticamente gli Avengers del fumetto. 

Come anticipa il titolo, il racconto si muove su due orbite, una reale e una interiore, orbite che finiscono per girare una intorno all’altra come pianeti separati da poco spazio ma tantissima gravità emotiva. Il primo dei due Caparezza è quello reale, quello che siamo abituati a conoscere sul palco: energia, parole a raffica e un immaginario che non dorme mai. Eppure qui lo troviamo smarrito nel suo backstage, come se la musica fosse diventata improvvisamente una lingua straniera, anzi lui stesso è diventato uno straniero: non si riconosce più. Ed è qui che arriva il secondo Caparezza, quello cosmico, il Michele bambino finalmente cresciuto abbastanza da indossare un casco da astronauta e partire per lo spazio. Anche il bolide con il quale ci spostiamo è certamente eccezionale perché al posto di un’astronave epica troviamo una roulotte Airstream volante, una scelta narrativa di rara e geniale comicità, un po’ vintage, un po’ assurda, sicuramente poco comoda da parcheggiare ma molto Caparezza.

Una tavola di Riccardo Torti.

Il cosmonauta si ritrova su Kria-Taur, un pianeta un tempo rigoglioso che oggi è un deserto di idee orfane. Le idee infatti, nel mondo di Caparezza, erano creature luminose che aspettavano solo di essere realizzate, ma noi le conosciamo svuotate e dimenticate; ci troviamo sul pianeta della creatività spenta. E chiunque abbia vissuto un blocco artistico, creativo o esistenziale sa benissimo quanto possa fare male vedere il proprio mondo interiore diventare sterile. Ma il cosmonauta, spinto da un’idea che ormai gli era già entrata in testa, non scappa, scende a terra e decide di combattere ciò che ha prosciugato quel suolo perché per ritrovare sé stessi bisogna avere il coraggio di guardare in faccia ciò che ci ha spenti.

Una tavola di Sergio Gerasi.

Col passare delle pagine le due storie cominciano a scontrarsi e a scambiarsi segnali: una vibrazione del cellulare diventa un terremoto; una secchiata d’acqua in volto diventa una caduta in mare; una stanchezza mentale diventa un’intera galassia che rischia di collassare. È il gioco narrativo più riuscito dell’opera: tutto è doppio, tutto si specchia, rimbalzando da un mondo all’altro. Ed è così che ci rendiamo conto che Caparezza non ha raccontato due storie, ma una sola: quella di un uomo che ritrova il filo del suo io interiore mentre affronta la paura di averlo perduto, perché a volte la vita ci prende talmente a schiaffi da spegnerci e la creatività si prosciuga. Non c’è colpa, non c’è fallimento, c’è solo un momento di aridità. Ma questa aridità può cambiare, può essere rivoltata come un terreno e fatta rifiorire concedendoci il lusso incredibile di ricordare che non serve essere i migliori, non siamo i protagonisti di niente, l’unico scopo che ha la nostra vita è semplicemente essere vissuta. Non devi vincere, devi solo giocare. Arrivati a questa consapevolezza si vive più leggeri, si fluttua pur rimanendo nel nostro duro mondo reale.

Una tavola di Laura "La Came" Camelli.

Ma Orbit Orbit non è solo psicanalisi e astronavi vintage. Caparezza ne ha per tutti perché tira bordate non indifferenti anche al mondo dell'editoria moderna e agli orrorifici festival-del-fumetto-senza-fumetto che ormai sono diventati fiere del cosplay e del gadget dove il fumetto è l'ospite indesiderato. Parla delle condizioni dei fumettisti, del lavoro creativo che viene ancora considerato una passione e non un mestiere, della fatica e del tritacarne che sta diventando sempre di più quest’industria. E lo fa mentre intrattiene. Chapeau.

La cover dell'edizione regolare brossurata.

Orbit Orbit in fondo è una missione di salvataggio, quella dell’uomo verso la sua creatività e verso sé stesso; anche il lettore uscirà sicuramente tramortito da questa esperienza di lettura perché Orbit Orbit è divertente e surreale, ma quando ti colpisce, sa dove mirare. Ti dice che non sei solo, che anche chi sembra avere milioni di parole in tasca può restare senza voce, che anche se la creatività si spegne può riaccendersi, perché il proprio mondo interiore potrebbe inaridirsi ma se lo curiamo poi rifiorisce, basta avere il pollice verde.

È un messaggio che può arrivare a tutti perché ognuno di noi si è sentito un pianeta alla deriva nel buio, ognuno di noi nasconde un giardino di idee, sogni e progetti da proteggere. Caparezza il suo lo ha salvato raccontandolo in un fumetto e noi possiamo cominciare leggendolo.

Wendy Costantini


La cover dell'edizione Deluxe cartonata.


Orbit Orbit

Copertina: Matteo De Longis
Soggetto e sceneggiatura: Caparezza
Disegni: Laura “La Came” Camelli; Sergio Gerasi; Nicola Mari; Renato Riccio; Stefano Tamiazzo; Riccardo Torti; Yi Yang
Colori: Daria Cerchi; Filippo Beretta; Antonio Campo; Daniele Caramanico; Chiara Fabbri Colabich; Yi Yang
Lettering: Luca Corda
Casa editrice: Sergio Bonelli Editore
Data di pubblicazione: 29 ottobre 2025
Formato: 240 pagine, 16 x 21 cm, brossurato, colore (Deluxe edition: 256 pagine, 19 x 26 cm, cartonato, colore)
Prezzo: 15 € (Deluxe edition: 28 €)

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