Holy Marrow – Il cupo viaggio del figlio della luce
La nascita del messia capace di sovvertire le regole di un regno dominato dalla paura e dalla violenza è un evento capace di far paura persino a un re.
Dopo l’oscura odissea del Necromante letta su Black Marrow, Pastaacolazione arricchisce di un nuovo tassello la costruzione di questo variegato universo narrativo, pubblicando per Hollow Press un volume dove racconta la sacralità e la fragilità umana.
In un regno governato da un sovrano crudele e dedito a ogni nefandezza, nasce un bambino che porta sulle spalle il peso di una profezia. Il bambino viene imprigionato, torturato e infine dimenticato, ma i moti celesti che hanno dato il via agli eventi non possono essere arrestati e, quando la principessa viene fatta prigioniera dalla Bestia, il destino del regno giungerà al suo compimento.
Holy Marrow è la storia di un presagio divino che si avvera e dell’ineluttabilità del fato che è motore perpetuo di un cambiamento inevitabile.
Nimu, il bambino della profezia nato da madre schiava e dal divino Sisthi Prima Luce, è il simbolo di una volontà collettiva di cambiamento. Una fiammella di speranza che arde a dispetto del forzato isolamento e delle terribili torture a cui viene sottoposto fin da piccolo.
Il popolo, che ha pregato a lungo per il suo arrivo, fatica a riconoscerlo quando finalmente lo vede e ci mette un attimo a voltargli le spalle nel momento in cui avrebbe più bisogno di sostegno: la dimostrazione di quanto il re e i suoi sudditi siano parte della stessa umanità marcia e vigliacca.
Nonostante il mutismo, Nimu riesce a comunicare con qualunque creatura grazie alle sue azioni e a quello che inizialmente potrebbe essere scambiato per coraggio.
Dietro a ogni suo gesto e ogni suo miracolo, infatti, si percepiscono forte la predestinazione e l’inquietante presenza di natura divina che veglia su di lui e lo protegge nei momenti di maggior bisogno, permettendo così che la storia segua il suo corso e che tutte le tessere cadano al giusto posto.
Il percorso del giovane prescelto è pieno di ostacoli e dolore, poiché la strada che conduce alla sovranità sugli uomini è costellata di perdite e mutamenti a cui dovrà sottoporsi senza possibilità di appello. Eppure lui, consapevole che la via per la salvezza degli uomini passa attraverso le sue palpebre cucite, non mostra mai segni di cedimento o incertezza. Il suo cuore è fermo e in armonia col creato, il suo calore è reale e purificatore. Con una carezza dissolve l’oscurità dagli animi e mette a nudo la crudeltà, fa crollare le fortezze e addomestica ogni calamità.
La sua venuta è come una rivoluzione non violenta, con la gentilezza come arma infallibile contro la paura e gli orrori che imperversano tra le mura dei castelli e le impenetrabili foreste.
La storia di Holy Marrow è in parte narrata con un punto di vista onnisciente. Un espediente narrativo che dona al racconto un tono di solenne fatalità, ne arricchisce la lettura in termini di immersività e dona maggior peso ai dialoghi e alle interazioni tra i personaggi.
Il comparto grafico si conferma ricco di dettagli, con le tavole invase dai colori e i disegni che occupano spesso le pagine nella loro interezza, uscendo spesso dalla griglia di contenimento come a rappresentarne la luce che filtra da ogni passaggio.
La palette varia in funzione dell’evento narrato e dell’ambientazione, dal grigio verdastro della città corrotta e dal viola livido della foresta e delle immonde creature che la abitano, passiamo ai vivaci colori dei sogni, con la luce che inonda le pagine e scaccia via le tenebre dal cuore dei malvagi.
Holy Marrow è una storia che sovverte il concetto di sacralità e gli conferisce una dimensione terrena. A fianco del protagonista non troviamo santi o saggi profeti, ma piuttosto figure coraggiose destinate al tradimento o al martirio. La folla cittadina impersona perfettamente l’animo pavido e mutevole degli esseri umani, sempre dalla parte sicura della barricata e sempre pronta a rinnegare i propri idoli pur di vivere un giorno in più.
Se in Black Marrow l’autore mostra le pene e la miserabile esistenza di un essere disgustoso e malvagio, in Holy Marrow assaporiamo il dolore e la solitudine altrettanto profondi di chi è nato nella luce.
Il viaggio di Nimu non è meno terribile di quello del Necromante: anche se le loro azioni e il loro punto di vista non potrebbero essere più diversi, le forze che li muovono e che vengono evocate sono ugualmente spaventose. Come a ricordarci che più intensa è la luce, più nera sarà l’ombra che ne farà seguito.