Falastin Hurra - la mostra collettiva arriva a Matera

Dopo la prima tappa a Napoli, la collettiva di fumettisti e illustratori per la Palestina Libera approda a Casa Ortega a Matera. Inaugurazione l'11 febbraio

Di recente abbiamo parlato di come il fumetto possa rivelarsi un mezzo potente per raccontare la realtà e delle tante iniziative per prendere posizione riguardo ai fatti drammatici in corso in queste settimane a Gaza: abbiamo citato ad esempio Francesca Ghermandi, Hurricane Ivan ed Eris Edizioni con #withHandala (che ha fatto il giro del mondo) e le posizioni di Joe Sacco e Fantagraphics (trovate l'articolo di Clacca qui).

Un'altra delle iniziative importanti a riguardo è la mostra Falastin Hurra - Collettiva di Fumettisti e Illustratori Italiani e Internazionali per la Palestina Libera, allestita fino a pochi giorni fa a Napoli e in attivo ora a Matera, grazie all’associazione Strane Nuvole, presso Casa Ortega.

A seguire riportiamo tutti i dettagli.


Comunicato stampa

“FALASTIN HURRA - Collettiva di Fumettisti e Illustratori Italiani e Internazionali per la Palestina Libera”
12 febbraio - 3 marzo 2024
Casa Ortega
MATERA

Inaugurazione mostra
Domenica 11 febbraio, ore 18.00,
presso Casa Ortega – via San Nicola del Sole (Sasso Barisano)
Matera


Il fumetto per Gaza e non solo…

Si è conclusa con successo la prima tappa della mostra FALASTIN HURRA che ha visto invadere la Sala del Refettorio del Complesso di San Domenico Maggiore a Napoli da oltre 4000 visitatori (stimati, visto che era gratuita). Evidente segnale che sia il tema, sia le tavole, e gli eventi organizzati in questo mese di mostra, hanno richiamato i tanti che purtroppo, troppo spesso silenziosi, perché separati, e vittima di un’informazione a senso unico, sono contrari a questo massacro che Israele compie a Gaza da 4 mesi (OGGI proprio), con la complicità di quasi tutto il mondo intero.

La mostra, curata da 3 operatori della città, si sposta ora con grande piacere, a Matera, città sempre pronta a recepire le istanze della Cultura, e del Fumetto in particolare. Grazie alla meritoria capacità dell’associazione Strane Nuvole, la mostra avrà uno spazio centralissimo nella Casa Ortega, (struttura sempre attenta all’arte e le sue tematiche).

Appena chiusa la mostra DI.CHIARA.AZIONE. sulle violazioni dei diritti umani nel mondo, da cui si prenderanno in prestito alcune opere, ecco riaprirsi di nuovo l’attenzione della città sulla miscela, ormai fortissima, tra tematiche sociali e potenza dell’immagine disegnata.

Di seguito una breve descrizione della mostra che sarà visitabile gratuitamente fino al 3 marzo.

Sono nel cuore e negli occhi di tutti le immagini viste in Israele e quelle dei massacri a Gaza. Anche il mondo del fumetto non può rimanere inerme di fronte allo sterminio del popolo palestinese. Siamo per la Palestina, per la pace e il sostegno ai civili palestinesi, per la de-escalation del conflitto. Siamo per il No convinto alla crudeltà di attacchi raccapriccianti a tutti, soprattutto alla popolazione inerme quale essa sia, e per un Sì forte alla pace da perseguire con forza. Siamo per una richiesta internazionale di Cessate il Fuoco Bilaterale, perché il massacro finisca subito. Siamo per un “cessate il fuoco” immediato di questo eccidio - che è ipocrita definire “guerra”- che avvii un negoziato serio che, rifiutando la violenza contro i civili di qualunque parte, renda finalmente giustizia a un popolo oppresso e calpestato da decenni.

Il mondo del fumetto vuole quindi fare la sua parte, per la Palestina, contro la violenza, per una pace giusta, conto uno sterminio tanto disumano quanto sistematico.

A partire da queste considerazioni alcuni operatori culturali propongono una mostra di tavole, illustrazioni e vignette in appoggio alla causa palestinese, un’organizzazione autoprodotta e senza finanziamenti alcuni, chiamata FALASTIN HURRA, traduzione araba di Palestina Libera. Una mostra semplice, senza fronzoli e scenografie superflue, pensata per essere facilmente riproponibile ovunque si voglia denunciare lo sterminio in atto ed esprimere solidarietà alla causa palestinese.

L’anima culturale e l’ossatura della mostra sta nel progetto “Kufia, matite italiane per la Palestina”, realizzato proprio a Napoli 35 anni fa, quando aveva ancora una fiammella di speranza l’idea di “due popoli, due stati”. Progetto al cui centro c’erano le tavole di grandissimi disegnatori, tra i quali Andrea Pazienza, Guido Crepax, Magnus, Milo Manara, Altan, Josè Muñoz, Vauro, Filippo Scozzari, Giuseppe Palumbo, Lorenzo Mattotti e un testo di Stefano Benni. Un progetto il cui successo generò negli anni successivi edizioni con ancora più autori, italiani e stranieri, l’ultima delle quali fatta con la direzione di Gianluca Costantini nei primi anni 2000.

Tra gli autori più giovani che hanno impegnato la loro matita per la Palestina, va ricordato il lavoro importante dello stesso Costantini, da sempre impegnato nel fumetto politico, come Zerocalcare, e la giovanissima Elena Mistrello, da poco autopubblicata con un fumetto su un recente viaggio in Cisgiordania. Ma anche Stefano Piccoli, Alex Tirana, Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, Mario Natangelo, Arianna Melone, oltre ad altre decine di disegnatori stranieri come Mohammad Saba'aneh, Naj Al-ali, Othman Selmi, Leila Abdelrazaq, Hassan Manasrah, Helene Aldeguer, Fuad Alymani, Mazen Kerbaj, Gina Nakhle Koller. E tra questi anche ovviamente il maestro Joe Sacco. E trova spazio anche l’omaggio al personaggio di Handala che hanno realizzato ben 83 disegnatori, sotto l’egida di Francesca Ghermandi e la Eris Edizioni, oltre il lavoro di Ivan Hurricane.

Nel periodo della mostra vi saranno vari momenti di incontro con artisti solidali con la causa palestinese e testimoni diretti della lunga tragedia palestinese. Si parte l’11 febbraio pomeriggio, alle 18, con inaugurazione alla presenza del curatore, alino, e del direttore artistico dell’aps Strane Nuvole, Roberto Ditaranto. Si illustreranno brevemente le sezioni della mostra e il loro sviluppo. Sarà presente inoltre Saverio Mannarella, ex cooperante internazionale che racconterà dei suoi anni vissuti a Gaza.

La mostra, nella sua edizione materana, si può realizzare grazie alla ormai lunga collaborazione tra Strane Nuvole, Fondazione Zetema e Cooperativa Synchronos.




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