Ninnoli - fiabe italiane a fumetti, il nuovo antologico di Clinkers

Una rivisitazione delle fiabe della tradizione folkloristica italiana, per perdersi e ritrovarsi

Ninnoli - fiabe italiane a fumetti è il secondo antologico autoprodotto del collettivo Clinkers (dopo [àbitat]): una raccolta di cinque fiabe della tradizione folkloristica italiana, rivisitate, con lo scopo dichiarato di rendere omaggio al retaggio antico e universale delle fiaba, adattando i miti dell'infanzia ai tempi moderni.

Nella presentazione del volume c'era infatti anche una dichiarazione d'intenti che partiva dal nome dell'antologia:
«II ninnolo, che non a caso ha la stessa radice dello spagnolo [niño], "fanciullo", è la cantilena, la litania, qualcosa di piccolo e in apparenza di poco conto che accompagna il bambino nella crescita sinché quello, una volta adulto, ne porta con sé il ricordo, vivendo un po' a sua misura. "Ninnoli - fiabe italiane a fumetti" riprende quell'aspetto di familiarità eppure lo stravolge, adattando ai tempi moderni quei miti che ci hanno accompagnato nell'infanzia.»
Questo volume, proposto alla Self Area a Lucca C&G 2023, rappresenta per il collettivo un'ulteriore crescita ed evoluzione rispetto all'opera precedente.
Il team creativo dimostra infatti una maturità notevole sia nel confezionare il volume che nello scegliere l'impostazione e il taglio narrativo, a partire dalla bella cover e dall'introduzione, colta e interessante (entrambe a cura di Elia Mazzantini).

Pur nell'inevitabile disomogeneità qualitativa di un'opera antologica corale, la lettura si dimostra piacevole e appassionante, adatta a un pubblico vasto e variegato, capace di fare delle differenze stilistiche un motivo di arricchimento.

Il volume presenta infatti diversi tocchi stilistici che rendono ogni storia preziosa per motivi diversi. Vediamole nel dettaglio.
 
La prima storia, Giovannin senza paura di Giovanni Chiarini e Luca Pinelli, parla delle paure e dell'illusione di esserne immuni ed è impreziosita a livello visivo dall'idea di far coincidere il contorno di alcune tavole con la scenografia teatrale delle marionette.


Il secondo racconto, Figlie del sole di Serena Meo e Ylenia Romoli, è incentrato invece su una donna destinata a vivere lontana e reclusa in una casetta nel bosco e che dimostra invece strabilianti abilità come il desiderio di sentirsi libera e autodeterminarsi. La storia è narrata attraverso splendidi giochi di colori e simmetrie che caratterizzano in particolare le prime pagine, con una ricercatezza non banale del layout, in particolare in quelle tavole che richiamano le vetrate di una chiesa.


La terza storia, Cecino di Elia Munaò e Giovanni Ferrara, su un bambino grande quanto un cecino, non ricerca forzatamente un lieto fine o una morale, e richiama visivamente quasi un mondo di bambole in una composizione visiva che, nelle prime tavole, assume dei contorni fiabeschi.


Segue Naso d’argento di Federico Santoro e Vittoria Margheri, splendida storia d'emancipazione femminile simile alla più nota Barbablù, tratta temi di grande spessore e attualità con uno stile ai disegni in grado di rendere in modo evocativo sia la grazia della protagonista che la diabolica crudeltà del predatore che la insidia.


Chiude la raccolta Il mercante Ismaelita di Mariano Rose ed Elia Mazzantini che, tra echi biblici e richiami al teatro shakespeariano, trova la sua più interessante espressione stilistica nelle due tavole con le vignette a forma di mondo che raccontano, appunto, i viaggi del mercante e il suo incontro con la principessa.


I temi affrontati, le piccole grandi varazioni apportate sul canovaccio classico delle fiabe e tutti questi piccoli e grandi dettagli inseriti nella narrazione denotano una maturata consapevolezza del mezzo espressivo, anche per via del presupposto di partenza. Infatti, l'idea di fondo è che non ci sia una sola versione di ogni fiaba, bensì che ogni persona che desideri narrare una storia possa renderla propria, tradurla in parole (o in immagini o in fumetti o in qualsiasi altro mezzo) e, tradirla un po', continuando a renderla viva. Perché sarà quell'"errore creativo" commesso in buona fede, come suggeriva Gianni Rodari, a rendere quella fiaba diversa ma adatta alle esigenze narrative, distante tanto quanto vicina: un modo per perdersi oltre i confini del noto e ritrovarsi nella florida terra dell'ignoto.
Perché errare è umano. Ma è anche un bel viaggio.

(Giuseppe Lamola)


Ninnoli - fiabe italiane a fumetti
Clinkers
Testi di Giovanni Chiarini, Serena Meo, Elia Munaò, Mariano Rose e Federico Santoro
Disegni di Giovanni Ferrara, Vittoria Margheri, Elia Mazzantini, Luca Pinelli e Ylenia Romoli
Cover e prefazione di Elia Mazzantini



Stretta la foglia, larga la via
dite la vostra che io ho detto la mia

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