Carambolla: l’isola fantastica di Emiliano Tanzillo e Barbara Baraldi
Un mondo magico, in bilico tra passato e presente
La collana Maestro di saldaPress continua ad arricchirsi con il primo volume (di due) di Carambolla, Sangue Nero, presentato in anteprima al Lucca C&G 2023 e uscito a novembre in libreria e fumetteria. Una storia che farà parlare di sé.
“A Carambolla, grazie allo sfruttamento dell’Albero Sacro, un feroce tiranno ha preso il potere. Per molto tempo il dominio del malvagio monarca ha prosciugato le energie dell’isola, nonostante Guei Rose e le sue milizie ribelli abbiano tentato di far cadere il regime e riportare la pace e la giustizia a Carambolla. Ora il risveglio di Alma, il furioso spirito dell’isola, provoca una serie di cataclismi che potrebbero avere tragiche conseguenze sugli abitanti e forse solo l’intervento di Marec, un misterioso naufrago, riuscirà a incanalare la rabbia della potente entità e gettare le basi per un nuovo equilibrio con la natura.”
Carambolla, come riporta Emiliano Tanzillo al termine del volume, nasce da 37 anni di speranze, 17 di elaborazione e 4 di lavorazione. Una storia a cui l’illustratore, concept artist e copertinista (al lavoro sia in Italia che in Francia) non ha mai smesso di pensare e che finalmente, a fine 2022, ha preso vita per la collana di fumetti Métamorphose pubblicata dalla casa editrice francese Soleil, sotto la cura dell’editor Barbara Canepa (W.I.T.C.H., Monster Allergy e Sky Doll).
Un fumetto splendido, figlio anche della vincente collaborazione con Barbara Baraldi, autrice di thriller, sceneggiatrice di fumetti e curatrice di Dylan Dog, che Emiliano ha fortemente voluto al suo fianco per scrivere la sceneggiatura “a quattro mani”, dopo la loro ottima collaborazione su Dylan Dog. La sceneggiatrice ha lavorato di fino, lasciando la sua impronta pur mantenendosi fedele al progetto iniziale, impreziosendolo con una serie di capitoli narrativi, come in una vecchia fiaba che fa paura, che vanno a comporre il “diario della custode”, su cui torneremo più avanti.
L’albero della vita è un topos narrativo che, per quanto abusato, rimane sempre affascinante, in tutte le sue declinazioni. Qui, assieme ai suoi frutti rosa, l’albero sacro è il cuore pulsante di Carambolla, l’isola partorita dal mare. Un albero che i due autori caricano di significati e di simbolismi.
L’uomo purtroppo non impara mai. C’è sempre chi proverà ad imporsi, spinto dall’invidia, dalla brama di potere o di denaro. Questo è ciò che ci raccontano i due autori. Se un tempo tutto il popolo di Carambolla poteva godere della “benedizione della rugiada”, un rito in cui la custode dell’albero, attraverso la distribuzione dei sacri frutti rosa, curava, ispirava e guidava il popolo, con la caduta del re Giosia, a seguito di una congiura, ogni cosa è cambiata. Ciò che prima era per tutti, improvvisamente divenne per pochi. E ciò che divenne per pochi, rischia di diventare per nessuno. L’albero ha smesso di parlare, si sta spegnendo. La grande madre Alma, lo spirito dell’isola, colei che per amore di Giosia si fece umana, è tenuta prigioniera nelle segrete del castello reale. La natura, incatenata, piegata al volere di uomini avidi e senza scrupoli, che follemente pensano di poterla controllare. Un errore che continuiamo a commettere, stolti e superbi, e che proprio come in Carambolla può solo gettare le basi per un futuro funesto. Perché se la natura può essere benigna e donare i propri frutti, può essere anche matrigna, portando in dote distruzione e morte.
Quanto vi ho appena raccontato (e anche di più) emerge solamente dal fantomatico diario accennato in precedenza, dove la custode dell’albero sacro ha trascritto le proprie memorie. Tre splendide pergamene, ciascuna ad aprire ogni capitolo, con le quali Barbara Baraldi ci fa immergere nel mondo di Carambolla, facendoci capire poco a poco il perché e il come siamo arrivati a questo punto, e allo stesso tempo anticipandoci cosa ci aspetta.
Ad Emiliano Tanzillo e ai suoi disegni invece il compito di raccontare il presente. Un presente in cui, nonostante l’oppressione del regime di re Uthman e del vescovo Keskin, c’è spazio per una fievole speranza. Marec, un eroe singolare, muto, guidato solo dall’istinto, affiancato da June, la figlia di Giosia, e da Rose, nipote della custode, membra dei rivoluzionari, i pochi che hanno deciso di ribellarsi contro il regime. Questi lottano contro un destino che sembra già scritto e a loro è affidato il futuro di Carambolla.
È questa “doppia natura narrativa” a rendere Carambolla così speciale. La sensazione che si ha è quella di leggere contemporaneamente due opere distinte che, incastrandosi come pezzi di puzzle, ci raccontano presente e passato, un passo alla volta. Il tutto arricchito da un terzo elemento, un bardo, che all’interno delle tavole ci “canta” il presente, a volte anticipandolo, a volte descrivendolo. Così mentre le profezie si compiono, i personaggi si re-incontrano e i ricordi affiorano alla mente non possiamo fare altro che rimanere incollati alle pagine di questo primo volume. Un’idea rischiosa ma vincente.
Tutto molto bello, ma Carambolla dovrebbe essere uno di quei fumetti in grado di vendersi da solo, a partire dalla cura e dall'attenzione riservata alla copertina, cartonata, come ogni volume della collana Maestro di saldaPress. Se poi si fa “l’errore” di aprire il volume e iniziare a sfogliarlo, è fatta. L’arte di Emiliano Tanzillo è estasiante, difficile non rimanerne ammaliati. Uno splendido cartooning che pesca a piene mani sia dal fumetto franco-belga che da quello italiano, dove è impossibile non vedere gli strascichi dell’esperienza in Bonelli così come una punta di stile disneyano. Una combinazione vincente che sulla collana Maestro avevamo già visto con Brrémaud e Bertolucci e il loro Brindille.
Ciò che però rende Carambolla veramente imperdibile è la colorazione. Tanzillo opta per una palette precisa, basata su colori freddi. Bianco, nero, grigio a tinte blu, marrone e le loro sfumature vanno a comporre le tavole, creando uno splendido contrasto sia con la luminosità che caratterizza tutto il volume, sia con l’unica nota calda presente: un rosso acceso, forte, netto, che diventa più presente ogni qual volta ci si avvicina all’albero della vita o alla grande madre Alma. Un rosso che prende il sopravvento riempiendo la tavola in quelle splash page folli e allucinate che rappresentano la visualizzazione grafica della profezia narrata dalla custode.
Carambolla è un grande fumetto. Uno splendido racconto fantasy nato dall’unione tra due artisti di grande talento, l’uno messosi al servizio dell’altro. Il finale del primo volume ci lascia, come è giusto che sia, col fiato sospeso. Non vediamo l’ora di scoprire quale sarà il destino dell’isola e dei suoi abitanti.
Andrea Martinelli