Dal fantasy al cyberpunk: intervista a Simone Pace

Tra Fiaba di Cenere e Cuore, tra web e cartaceo, l'autore di Rieti si racconta

Abbiamo intervistato Simone Pace a Lucca Comics & Games 2023, per parlare del volume Fiaba di Cenere, pubblicato da Edizioni BD, e della sua nuova opera che ha da poco esordito sulla piattaforma TacoToon, Cuore. E di come, sotto vari aspetti, esse siano collegate tra loro.

Ciao, Simone! Non sei una nuova conoscenza per chi legge assiduamente le pagine de gli Audaci, però per coloro che ancora non ti dovessero conoscere, ti chiedo di presentarti brevemente.

Ciao a tutti. Sono Simone Pace, fumettista e illustratore. Sono attivo nel campo da diversi anni ma ho pubblicato la prima graphic novel da autore completo che sento matura lo scorso anno per Edizioni BD e ora sto lavorando alla seconda. Fiaba di Cenere, la prima, è stata un fantasy mentre al momento mi sto approcciando al genere cyberpunk.

È passato ormai un anno dalla pubblicazione di Fiaba di Cenere. Il fumetto è stato accolto molto positivamente da pubblico e critica, così come l’autoproduzione Sorbo Rosso. Ti aspettavi tutto questo oppure pensavi che passasse più in sordina?

Diciamo che essendomi costruito una carriera tramite autoproduzioni e opere minori nel corso degli anni e avendo pubblicato Fiaba di Cenere sentendomi abbastanza maturo per quanto riguarda il mio stile, mi aspettavo un riscontro da coloro che mi seguono ormai da tempo. Questo devo dire che c’è stato e anche molto forte. In molti chiedevano un mio libro da diversi anni, che riuscisse a concretizzare sforzi e idee messe giù nel tempo. Oltre a questo l’apprezzamento generale ovviamente mi ha stupito e fatto molto piacere. Uno non riesce mai veramente a capire quanto un’opera gira, però ho visto dalle varie recensioni online che è stato accolto con entusiasmo, cosa che ovviamente mi ha reso felice.

Spulciando il tuo profilo IG si capisce come il fantasy sia il tuo mondo, ma anche come tu abbia un grande interesse per la fantascienza, in particolare per il cyberpunk. Mi riferisco banalmente anche solo alla serie di illustrazioni che hai fatto per il ciclo CybeRoma, sponsorizzate da tic edizioni. Raccontaci il rapporto che hai con questi due mondi.

Sicuramente il fantasy è un mondo che mi appartiene di più, da cui attingo da sempre. Sono cresciuto in zone molto interessanti naturalisticamente parlando, ho sempre frequentato la montagna, i boschi: è qualcosa che mi rappresenta, che mi è vicino e dove mi sento a mio agio. Credo inoltre di avere ormai coniato, con il mio stile, un modo di raccontarlo e di caratterizzare personaggi e ambienti molto mio.

Con la fantascienza e il cyberpunk in particolare invece è più la curiosità di esplorare qualcosa di nuovo, oltre alla volontà  di confrontarsi con i grandi autori giapponesi e statunitensi che mi hanno cresciuto. Una sfida che mi sono prefissato da tempo di portare avanti e che adesso sento finalmente di avere le energie per farla. Credo che lo sforzo per domare questo genere sia maggiore rispetto al fantasy, ma come hai giustamente fatto notare anche tu nella domanda è già da diverso tempo che sto sperimentando. Questo nuovo libro verrà alla luce dopo un periodo di ricerca e studio molto lungo e ora mi sento pronto.

Parliamo dunque di Cuore. Nuova graphic novel in uscita per la primavera 2024, sempre con Edizioni BD. Oltre che in formato cartaceo, il fumetto sarà disponibile anche in digitale sulla piattaforma Tacotoon, con cui ormai hai instaurato una solida collaborazione. Il primo capitolo è già online e reso disponibile per chiunque. Partiamo con una domanda semplice: come e dove nasce Cuore?

Cuore nasce da una serie di ricerche prima di tutto di atmosfera. Ciò che mi interessava era raccontare il cyberpunk in chiave meno urbana e più rurale, almeno all’inizio del libro. All’interno di Cuore questa componente è molto forte, ma poi con lo sviluppo del fumetto da elemento scatenante non rimarrà l’ambiente principale in cui si svolgerà la storia. Questa idea del “cyberpunk rurale” è rimasta ma si è modificata nel tempo, adattandosi alla scrittura. A tutto questo si aggiunge il fascino inevitabile che ho da sempre, essendo cresciuto con gli anime giapponesi, per la figura degli androidi e la mia voglia di raccontare tematiche più sociali e politiche, seppur mai espresse in maniera diretta, che il cyberpunk si presta benissimo a veicolare.

Nel primo capitolo di Cuore si vede tutta l’esperienza maturata nel gestire il formato verticale a scorrimento tipico del digitale di Tacotoon, cosa che già si era intravista nella seconda parte di Fiaba di Cenere. Mi riferisco anche banalmente solo a come hai giocato coi fiori in alcune tavole. Pensi che questo possa aver avuto un riflesso su come scrivi e disegni ora fumetti anche per il cartaceo?

Si e no. Sicuramente ora dopo diverse esperienze sono più a mio agio con l’idea di trasformare cartaceo in digitale e viceversa: riesco a ragionare in entrambi i formati contemporaneamente in maniera agile. Cuore è un progetto molto ambizioso per me, sia a livello narrativo che grafico: è la cosa più complessa che ho mai disegnato. Per questo non mi sono mai posto dei limiti o dei paletti, concedendomi spesso il piacere di realizzare  espedienti, come doppie splash page, pur sapendo che sarebbero stati inevitabilmente penalizzati nel formato verticale. Riguardo a queste ultime, chi comprerà la versione cartacea lo vedrà, ogni capitolo ne conterrà una nelle sue prime pagine. Per chi se lo chiedesse infatti Cuore nasce per il cartaceo, per poi essere adattato al meglio nel formato verticale digitale di Tacotoon.

Hai dichiarato con Fiaba di Cenere di voler creare una sorta di “universo narrativo”. Sempre fumetti con un inizio e una fine, ma tutti collegati tra loro. La domanda che ti faccio è: Cuore come si colloca in tutto questo? Ne fa parte o è un outsider?

È lo stesso identico mondo ma circa tremila anni dopo. Non so quanto realmente mi interessa inserire elementi che possano realizzare una sorta di connessione tra le due storie, ma io nella mia veste di scrittore ho una specie di linea del tempo con diverse tacche in cui colloco ciò che scrivo. In questo senso avere uno stile molto riconoscibile mi permette di incastrare facilmente il tutto. Se poi in futuro ci sarà una storia dove il passato di Cuore sarà Fiaba di Cenere non lo so. Ciò che posso dirti è che mi interesserebbe creare vari tasselli in modo da avvicinare i miei mondi narrativi. Posto che è un universo fantastico, le differenze tra i generi saranno proprio di tipo temporale. La fantascienza può essere un fantasy del futuro e il fantasy può essere una fantascienza del passato.

Rispetto a Love Needs Space hai comunque scelto di optare per un tratto più sporco, che rassomiglia maggiormente quello di Fiaba di Cenere. È una scelta più narrativa che stilistica?

Intanto la scelta per Love Needs Space è soprattutto una questione di tecnica. Sono strisce di fantascienza, recuperabili su Tacotoon, i cui originali sono molto piccoli, tutti disegnati a mano, quindi a livello di dettaglio e di ricchezza del tratto c’era poca possibilità di gioco. Dovevano essere piccole pillole. Cuore è il mio primo lavoro realizzato completamente in digitale, anche per il segno. Volevo una fantascienza rovinata, decadente, volevo degli edifici che fossero graffiati. Per ottenere tutto questo ho quindi creato un pennello che si adattasse all’ultima fase di Fiaba di Cenere, dove avendo un tratto più sciolto sporcavo maggiormente la tavola. Rimane comunque un’opera molto pop, ma utilizzare un segno meno pulito mi è stato utile in tal senso.

Un aspetto dei tuoi lavori che mi colpisce in particolar modo è l’uso dei colori. Per questa storia cyberpunk hai giustamente optato per una colorazione più pop rispetto ai racconti fantasy medievaleggianti con cui molti lettori ti hanno e ti stanno scoprendo grazie a Fiaba di Cenere. Se prima dominava il rosso, ora viola e blu la fanno da padrone. Parlaci di come ti approcci alla colorazione.

In Fiaba di Cenere è stato abbastanza semplice: tutto ruotava attorno alla dominante rossa del fuoco. La scelta dei colori è poi ricaduta naturalmente sulle terre, che compongono la palette generale per storie di stampo medievale. Lavorando poi con campiture ampie e piatte sono riuscito a rendere i colori, pure quelli tenui, brillanti e d’impatto. Prima di tutto mettevo a punto la stesura di rosso del singolo capitolo. Fatto ciò ho adattato tutto il resto per far funzionare al meglio le pagine.

In Cuore la colorazione inizialmente è stata difficile, almeno fino al momento in cui mi sono reso conto che anche in questo caso dovevo operare nel medesimo modo, cambiando però il rosso con una variante di viola. Ho giocato estremizzando colori come il magenta e il ciano: usandoli in maniera più pura possibile sono riuscito a dare la mia impronta al tutto. Nei momenti di tensione/azione utilizzo quindi un magenta che mi fa da dominante, per poi adattare tutto il resto, mentre per i momenti di calma do una colorazione “realistica”, almeno per quella che è la mia idea di realismo in un cyberpunk. Per fare un esempio, gli edifici metallici avranno dei grigi mescolati al ciano, per virare verso tonalità più acide. Tutto tenendo comunque a mente il viola come punto di riferimento.

Grazie mille per averci concesso questa intervista Simone, non vediamo l’ora di poter leggere Cuore nella sua interezza.

Intervista a cura di Andrea Martinelli, realizzata dal vivo durante Lucca Comics & Games 2023



Simone Pace
Simone Pace nasce a Rieti. Fin da bambino è affascinato dai racconti fantastici, mitologici e dai miti del folklore della sua terra. L'amore per il disegno e la scrittura lo spinge a raccontare a fumetti. Si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2016 fonda con altri colleghi il collettivo Sciame, con cui autoproduce, pubblica e promuove storie a fumetti di genere. Nel 2022 pubblica in cartaceo, Fiaba di Cenere, opera inizialmente pubblicata sulla piattaforma di webtoon TacoToon. Ad Aprile 2023 vince il premio Nuovi Talenti a Romics XXX.

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