Sorbo Rosso: in direzione ostinata e contraria

L'autoproduzione di Simone Pace, da Instagram al cartaceo

Dal web alla carta. Già lo avevamo visto con Fiaba di Cenere, nato online sulla piattaforma TacoToon per poi diventare uno splendido cartonato uscito per Edizioni BD nel 2022. Nell’attesa del suo nuovo graphic novel, Cuore (sempre per Edizioni BD), dove lo vedremo esplorare il cyberpunk, Simone Pace ha deciso di regalarci Sorbo Rosso.

L’idea nasce per Instagram come si evince dal formato, semplice quanto immediato: un post per ogni storia. Nove illustrazioni 1080px per 1080px per ciascuno dei 15 episodi, tutti ambientati nel medesimo universo di Fiaba di Cenere, fantasy medievaleggiante, prima degli avvenimenti raccontati in quest’ultimo.

Il pubblico su Instagram ha reagito entusiasta, e così Simone Pace si è convinto che Sorbo Rosso meritasse qualcosa di più. Ecco che si arriva quindi inevitabilmente alla versione cartacea, che in pochissimo tempo troverà una nuova casa nella libreria di molti appassionati di fumetto, me compreso.

Un'autoproduzione di buona qualità, che premia coloro che hanno deciso di supportare il progetto, non solo con uno bellissimo sketch (con annessa dedica) in frontespizio, presente in ognuna delle copie, ma anche con tre storie extra mai pubblicate su Instagram, sempre nel medesimo formato, assieme a un'apertura e una chiusura concepite appositamente per coloro che hanno già letto Fiaba di Cenere, ma che fanno anche da ottimo contenitore per questi piccoli frammenti narrativi.

Una bella iniziativa andata decisamente a buon fine, ennesimo segnale del sempre più ampio consenso che sta riscuotendo l’autore rietino, che ha tutte le carte in regola per imporsi come uno dei grandi del fumetto italiano del futuro.

Sorbo Rosso è il capo di una banda composta da bambini, probabilmente orfani, che cercano semplicemente di sopravvivere. Il mondo che li circonda è tutto tranne che fatato, e Simone Pace ci accompagna nelle loro vite, tra vessazioni e ingiustizie, guerre e conflitti, morte e sofferenza. Di alcuni scopriremo qualcosa del loro passato, di altri sapremo poco o nulla. Il piccolo gruppo di bambini però va avanti, contro tutto e tutti, riuscendo comunque a trovare piccoli momenti per sorridere, per essere felici. Una forza la loro, seppur piccola, che spinge in direzione ostinata e contraria. La speranza per un futuro migliore.

Nonostante questa operazione sia decisamente più semplice rispetto a Fiaba di Cenere o ad altri lavori di Simone Pace, anche in questo caso l’autore di Rieti ci regala delle tavole splendide, mettendo nuovamente in mostra tutto il suo talento.

I volti sono gli assoluti protagonisti. Spesso in primo piano, ci raccontano da soli tutto quello che l’autore vuole trasmetterci. Simone Pace indugia in maniera eccelsa e meticolosa su particolari ed espressioni, regalandoci personaggi vivi, che riescono a lasciarci qualcosa nonostante i soli nove riquadri per ogni storia. Altro punto di forza sono ovviamente i colori, gestiti, come ormai ci ha abituato, alla perfezione. Proprio come i volti, svolgono un ruolo fondamentale nel trasmettere le giuste sensazioni, perfettamente asserviti a quanto viene raccontato. A completare il cerchio, un tratto bello deciso e netto col quale Simone realizza ambientazioni e creature fantastiche/mitologiche curate e ricche di dettagli, rendendo ogni riquadro meritevole di ben più che un veloce sguardo.

Le copie fisiche sono pressoché finite (provate a contattare Simone), e ad oggi non è prevista una ristampa, ma non si sa mai. I quindici racconti sono comunque disponibili, gratuitamente, sul suo profilo Instagram. Correte a dare un'occhiata: se non conoscevate Simone Pace ormai non avete più scuse. 

Andrea Martinelli


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