Corto Maltese nel XXI secolo: intervista a Bastien Vivès e Martin Quenehen

I due autori raccontano la reinterpretazione del personaggio ideato da Hugo Pratt ne La Regina di Babilonia

Due anni dopo Oceano Nero, alcune settimane fa è tornata la libera reinterpretazione di Corto Maltese firmata dai francesi Bastien Vivès e Martin Quenehen con La Regina di Babilonia, in libreria per Cong Edizioni. Come nella storia precedente dei due autori, Corto è nel XXI secolo, tracciando un percorso parallelo e differente rispetto alla serie realizzata da Juan Diaz Canales e Ruben Pellejero e pubblicata da Rizzoli Lizard, giunta al quarto volume (Sotto il sole di mezzanotte del 2015, Equatoria del 2017, Il giorno di Tarowean del 2019 e Notturno berlinese del 2022): se quest'ultima per molti versi risulta più simile allo stile prattiano, Vivès e Quenehen reinterpretano il personaggio con grande disinvoltura e prendendosi alcune licenze, cercando di mantenerne intatto lo spirito di fondo.

In occasione di Lucca Comics & Games 2023 abbiamo avuto il piacere di dialogare con Bastien Vivès e Martin Quenehen riguardo il loro legame con Corto, le esigenze narrative e l'approccio stilistico.

Ciao, Martin e Bastien. Grazie per questa chiacchierata. Parlateci del motivo per cui avete deciso di realizzare questa reinterpretazione del personaggio di Hugo Pratt. Da chi nasce l’idea?

Quenehen: Appena ho scoperto i disegni e le storie di Bastien ho avuto una folgorazione. Ho subito pensato che fosse il nuovo Hugo Pratt. In lui ho ritrovato non solo lo stile ma anche la personalità del fumettista di Rimini. Quando ci siamo incontrati per la prima volta ho iniziato ad assillarlo. Da lì abbiamo cominciato a pensare di prendere in mano il personaggio di Corto Maltese e così sono nati Oceano Nero prima e La Regina di Babilonia dopo.

Vivès: Dopo l’incontro con Martin ho iniziato a leggere attentamente Corto Maltese. Più proseguivo e più gli davo ragione su questa possibilità di reinterpretare il personaggio. Ho trovato in Hugo Pratt uno stile che mi era molto vicino, che mi apparteneva e quindi ho accettato la sfida.

Oceano Nero, così come La Regina di Babilonia, sono un ottimo modo per avvicinarsi al personaggio di Corto. Il fumetto è pensato prima di tutto per far conoscere il lavoro di Hugo Pratt ad un pubblico nuovo e giovane, o è rivolto anche ai lettori di vecchia data?

Quenehen: Parto col dire che Pratt è stato un pioniere. Fu uno dei primi ad allargare il mondo del fumetto, facendolo conoscere anche a grandi intellettuali e letterati, non ultimo Umberto Eco, ma anche aprendolo a un pubblico più femminle. Questo in un mondo in cui il fumetto era ancora un qualcosa inteso quasi esclusivamente per uomini. Anche un importante Presidente della Repubblica francese, François Mitterrand, è stato un fan di Corto Maltese. Noi con questi libri vorremmo arrivare a un pubblico ampio, soprattutto giovane, a cui vorremmo far conoscere il personaggio di Pratt, cercando in qualche modo di continuare proprio quanto fatto da lui in precedenza.

Se in Oceano Nero il tratto di Bastien si avvicina maggiormente a quello dell’ultimo Pratt, ne La Regina di Babilonia questa sembianza viene abbandonata, e la storia diventa de facto Il Corto Maltese di Vivès. Hai deliberatamente scelto di allontanarti in modo progressivo dallo stile di Pratt?

Vivès: Nel primo volume, Oceano Nero, dovevamo conoscere il personaggio di Corto Maltese, incontrarlo, prenderlo per mano. Ne La Regina di Babilonia invece abbiamo potuto osare di più. Quando con Martin parlammo di come realizzare la nostra prima storia su Corto Maltese gli dissi che dovevamo andare piano, farci conoscere dolcemente dai lettori ma allo stesso tempo iniziare ad accompagnarli nel nostro mondo, in maniera quasi inconsapevole. Con Oceano Nero abbiamo fatto questo, mentre nel secondo volume appena uscito ci siamo appropriati al cento per cento di Corto Maltese. Nel terzo, come potrete leggere in futuro, abbiamo in mente di spingerci ancora più in là.

Quenehen: Coloro che hanno già letto questo secondo volume ci hanno fatto notare come in effetti ne La Regina di Babilonia la personalità e lo stile di Vivès emergano a pieno. La cosa interessante è che hanno riscontrato pure un avvicinamento allo spirito originale del personaggio di Hugo Pratt. Tanto più diventa personale, tanto più diventa il vero Corto Maltese: un allontanarsi che in realtà incontra.

Focalizzandoci proprio sullo stile dei disegni, ti chiedo: per arrivare ad una sintesi del tratto così immediata, quali sono state le tue fonti di ispirazione più grandi e come si è evoluto il tuo stile nel tempo? La morbidezza dei tuoi segni assieme all’utilizzo che fai delle tonalità di grigio e dei neri netti creano un’atmosfera magica, che si presta benissimo ad un ampio genere di racconti, da storie erotiche come in Una sorella a quelle di avventura come in questa La Regina di Babilonia.

Vivès: Lo stile di disegno che vedi nei miei fumetti è frutto di anni di lavoro. Io sarei naturalmente predisposto a disegnare in modo completamente diverso. Ciò che mi viene naturale è uno stile più realistico, dettagliato, preciso. Con gli anni ho però capito come questo non fosse funzionale per il fumetto. Per raccontare storie avevo bisogno di un disegno più diretto e immediato. Ho quindi iniziato a sperimentare col bianco e nero, con la linea. Piano piano ho aggiunto al mio stile tutti i tratti distintivi che vedi oggi, come appunto l’utilizzo che faccio dei grigi, dei neri, dei giochi di luce e ombre. Tutto sempre nell’ottica di avere uno stile immediato, diretto, che funzionasse alla perfezione per il fumetto e le storie che voglio raccontare.

Una domanda per Quenehen: come è stato reinterpretare Corto Maltese in chiave moderna?

Quenehen: L’idea di reinterpretarlo in chiave moderna in realtà è di Vivès. Per affrontare il personaggio aveva bisogno di portarlo vicino al proprio mondo, alla propria generazione e ai suoi problemi, ossessioni, desideri. Questo era l’unico modo per raccontare Corto Maltese, per poi darne una versione vicina a quella dello stesso Pratt. Come quest’ultimo raccontava il suo mondo, noi raccontiamo il nostro. Oggi come non mai c’è bisogno di Corto Maltese perché ci fa aprire gli occhi, ci fa riflettere, pensare, capire. Ci aiuta a interpretare ciò che vediamo.

La Regina di Babilonia è il vostro secondo lavoro su Corto Maltese. Avete intenzione di proseguire questa esperienza? Avete già progetti in cantiere?

Quenehen: L’avventura è appena cominciata. Abbiamo tante idee in cantiere e ci stiamo lavorando, faremo di tutto per portarle avanti.

Vivès: È come ha detto Martin. Non mi sarei mai aspettato di appassionarmi in tal modo a Corto Maltese. È quasi come se fosse diventato un amico. Non ho mai avuto questo rapporto con nessun altro mio personaggio. Mi sembra di essere tornato bambino, quando disegnavo gli eroi che amavo e ammiravo. Sta nascendo qualcosa di incredibile e che, come ho già detto, non mi sarei mai aspettato. Voglio disegnare Corto Maltese per tutta la vita!

Grazie mille per averci concesso questa intervista. 


Intervista a cura di Andrea Martinelli, con il contributo di Giuseppe Lamola (il Sommo Audace), realizzata dal vivo durante Lucca Comics & Games 2023.

Si ringrazia Silvia Marocchi, Fabrizio Paladini, Patrizia Zanotti e Cong per la collaborazione.


Gli autori

Bastien Vivès

Autore e disegnatore francese. Inizia la carriera come fumettista nel 2007, con la graphic novel Elle(s) (Casterman). Nel 2009 vince il Premio Rivelazione al Festival di Angoulême con Le Goût du chlore (Casterman), che nel 2010 riceve anche il Premio MIcheluzzi come miglior fumetto estero al Comicon di Napoli. Nel 2011 pubblica il suo terzo romanzo grafico Polina (Casterman), che lo ha reso definitivamente noto al grande pubblico e per il quale riceve il Grand Prix de la critique de BD nel 2012. Pochi mesi dopo, per l'editore Les Requins Marteaux, disegna lo Les Melons de la colère, e nel 2018 La Décharge mentale, Dal 2013 al 2019 insieme ai colleghi Balak e Michaël Sanlaville ha lavorato alla serie Lastman per cui nel 2015 riceve il “Prix de la série” ad Angoulême. Nella primavera del 2017 è apparso Une soeur, che è stato un successo immediato proprio come Le Chemisier, pubblicato a settembre 2018 e vincitore del Premio Wolinsky. Nel 2023 è uscito Dernier week-end de janvier (Casterman), edito in Italia da Bao, che racconta con disincanto i retroscena del Festival International de la Bande Dessinée di Angoulême. Con le due storie di Corto Maltese - Oceano Nero (uscito nel 2021 con Cong Edizioni) e questa La regina di Babilonia - Vivès reinterpreta in una ambientazione contemporanea il celebre marinaio creato dalla fantasia e dall’arte di Hugo Pratt.

[Fonte: sito Lucca C&G 2023]


Martin Quenehen

Insegnante di storia, produttore radiofonico e sceneggiatore. Dopo aver insegnato per diversi anni nella periferia parigina, nel 2011 ha scritto il romanzo Jour tranquille d'un prof de banlieue (Grasset). In seguito ha lavorato per la radio France Culture, dove ha prodotto e condotto diversi programmi e documentari. Incontra Bastien Vivès, con il quale scrive Quatorze Julliet (Casterman), un thriller comico contemporaneo che ottiene un grande successo in Francia. Contemporaneamente, ha diretto il documentario televisivo Sur la trace des faussaires e ha prodotto il podcast Les Enquetes du Louvre. Nel 2021 riprende la collaborazione artistica con Vivés, per la sceneggiatura di Oceano nero, un grande successo editoriale in Francia (Casterman) e in Italia (Cong Edizioni), che porta Corto Maltese nel XXI secolo. La regina di Babilonia - ancora immaginata con Vivés - è la seconda storia delle nuove avventure di Corto Maltese, ambientate questa volta a Venezia, nell'ex Jugoslavia e in Iraq.

[Fonte per info e immagine: sito Lucca C&G 2023; Photo credit  D.R]



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