BACGLSP e la parabola artistica di Piero Manzoni: intervista a Paolo Bacilieri

Dialogo con Paolo Bacilieri sul nuovo capitolo del suo “grande romanzo di Milano”

Piero Manzoni – BACGLSP (Basta A Ciascun Giorno La Sua Pena), il nuovo libro di Paolo Bacilieri per Coconino Press, è un'opera dedicata al genio irriverente di un'arte totale, che non distingueva tra opere e vita, una meteora che ha attraversato le avanguardie del Secondo dopoguerra. Di questa storia, in cui Bacilieri prosegue il suo racconto della città di Milano, delle sue storie, delle sue contraddizioni e delle sue architetture, abbiamo parlato con l'autore a Lucca Comics & Games 2023.

Ciao, Paolo. Grazie mille per averci concesso questa intervista. Siamo qui per parlare del tuo nuovo graphic novel, Piero Manzoni – BACGLSP (Basta A Ciascun Giorno La Sua Pena), dove racconti la vita di Piero Manzoni. Partirei con una domanda semplicissima: perché questo titolo?

Grazie mille a voi. “Basta a ciascun giorno la sua pena” è un passo del vangelo secondo Matteo che in qualche modo mi è sembrato perfetto per riassumere l’esperienza umana di Piero Manzoni. È una delle prime idee chiare che ho avuto sette anni fa quando ho cominciato a pensare a questo libro. Il perché dell'acronimo invece è presto detto: è la semplice conseguenza di un titolo molto lungo.

Perché hai deciso di raccontare proprio la vita di Piero Manzoni? Raccontaci cosa ti ha colpito in particolare di questo artista. 

L’idea originaria in realtà non è mia ma viene da Giovanni Ferrara, l’attuale direttore editoriale di Coconino Press. Un giorno mentre eravamo a Roma mi disse di aver letto qualcosa riguardo a Piero Manzoni e di aver subito pensato a me. Secondo lui era un personaggio che dovevo assolutamente studiare perché sarebbe stato perfetto per una mia storia. Giovanni è uno che non parla molto e di solito quando lo fa dice cose sensate. Io di Manzoni non sapevo nulla, per me come per tanti altri era semplicemente “quello della merda d’artista”. Informandomi in seguito ho scoperto quanto Giovanni avesse ragione. Piero è stato un personaggio bellissimo.

All’interno ma anche al di fuori della sua opera artistica c’è una personalità che ricorda quel concentrato di genio giovanile che può esserci stato in Masaccio, in Mozart. Inoltre di lui mi ha stupito moltissimo la sua parabola artistica, un personaggio che sembra uscire dal nulla e che è talmente concentrato nella sua esplosione creativa da risultare quasi come il passaggio di una cometa. L’ho trovato talmente affascinante da volerci fare sopra un libro.

La lavorazione di questo volume è stata abbastanza lunga. Come mai?

Le motivazioni sono legate a quello che è il nostro mestiere, o per lo meno come lo declino io personalmente. Come sapete oltre ai miei progetti personali porto avanti ormai da tempo anche un’ottima collaborazione con la Bonelli, alla quale tengo moltissimo. Questo comporta che io debba amministrare il mio tempo nella maniera più ottimale possibile. Oltre a ciò mi ha rallentato ulteriormente anche il fatto di aver portato avanti altri progetti durante la lavorazione di questo libro, come Ettore e Fernanda e Venere Privata dal romanzo di Giorgio Scerbanenco. La summa di tutto quanto appena detto ha comportato tempistiche più lunghe del previsto per realizzare il libro su Piero Manzoni, anche perché non solo il disegnarlo ma anche il concepirlo è stato particolarmente impegnativo, avendo voluto dare a BACGLSP una struttura abbastanza particolare.

Nei tuoi lavori autoriali è evidente un interesse per il racconto biografico, da Salgari a Manzoni. Da dove nasce questo interesse e perché nasce? Sei tu che scegli il personaggio da raccontare, o sono quasi loro a scegliere te?

Forse hai ragione, si potrebbe dire che sono proprio loro a scegliere me, nel senso che per quanto mi riguarda, questo vale sia per Manzoni che per Salgari, c’è un aspetto fortemente emotivo che entra in gioco. L’approccio che ho, anche per questo libro, non è quello di fare una biografia esaustiva o tanto meno un trattato sull’arte di Piero Manzoni. Io coi miei fumetti cerco piuttosto di creare una piccola, scalcinata, macchina del tempo, con cui portare il lettore nella Milano dell’epoca, dentro il bar Jamaica accanto al giovane artista Piero Manzoni. Il fumetto ha una potenzialità tutta sua di portarti in altri luoghi e in altri tempi. Il mio intento principale è proprio questo, di far vivere al lettore il fervore artistico della Milano di quegli anni.

In tutti i tuoi lavori l’ambientazione è un elemento cruciale. Soprattutto quando ti trovi a tratteggiare Milano, la città diventa un protagonista tanto quanto i personaggi che la popolano. In Tramezzino, edito da Canicola, quanto appena detto viene portato all’ennesima potenza. Parlaci del perché per te è un elemento così importante.

Con la tua domanda hai anche parzialmente risposto. L’ambiente, Milano in particolare che spesso è nei miei fumetti, è una componente  fondamentale delle mie storie, un vero e proprio protagonista. Mi piace pensare ai miei lavori in forma democratica, o se vuoi anarchica, dove sia personaggi che ambienti hanno le stesse potenzialità. In Tramezzino la cosa assume quasi degli aspetti feticisti, anche visto le dimensioni importanti dell’albo. La potrei definire, passami il termine, come una sorta di pornografia architettonica. Il mio intento in quel caso era quello di coinvolgere il lettore in un contesto apparentemente freddo come è l’architettura del ‘900 milanese, che a me piace tantissimo, per fargli sentire quanto questa, invece, possa essere sensuale, erotica, calda.

Ho trovato BACGLSP molto cinematografico. La sequenza di apertura mi ha riportato alla golden age del cinema americano, dove con una canzone popolare, “el piscinin”, ci accompagna nella Milano dell’epoca fino allo studio di Manzoni. La prima volta che vediamo Piero è morto: parti dalla fine per poi raccontare la sua vita dal principio, con una narrazione particolare, tutt’altro che lineare e cronologica, perfetta per raccontare la sua crescita come artista. Come e perché hai optato per raccontare Manzoni in questo modo?

Col senno di poi, perché io faccio delle scelte abbastanza istintive, questa di scombinare le carte, di raccontare in maniera non cronologica, è dovuta proprio a quello che ti ho detto prima su Manzoni. La sua vita mi appare come un qualcosa di esplosivo, che dura un attimo, un battito di ciglia, come il passaggio di una cometa. Mi piaceva quindi l’idea di concentrare temporalmente tutto quanto. Anche il fatto di cominciare dalla morte va inquadrato in questo senso. L’aggiunta della canzoncina popolare milanese, tenerissima, rientra all’interno di quegli elementi che compongono il “sonoro” del fumetto. Per me è un aspetto importantissimo in cui io metto molta cura, a partire dai rumori con le onomatopee fino appunto alla musica e alle canzoni. I fumetti è vero che sono silenziosi, ma nella testa del lettore fanno un sacco di rumore.

Su cosa sei al lavoro al momento?

In questo momento sto lavorando su una storia Bonelli, nello specifico per Dylan Dog. Ti rubo un piccolo spazio al termine di questa intervista per parlare brevemente di Carlo Ambrosini, che ieri (l'1 novembre 2023; n.d.r.) purtroppo se n’è andato. Carlo è stato un grande del fumetto italiano e non smetterò mai di dire quanto sia stato importante per me conoscerlo, quanto mi abbia dato e insegnato. Grazie alla sua incredibile generosità ha reso la mia vita e il mio lavoro di fumettista migliore. Ieri purtroppo ho perso una persona che per me era più di un amico, quasi un fratello, quindi mi sembrava giusto ricordarlo anche solo brevemente al termine di questa intervista.

Grazie mille per questo sentito ricordo, per le tue parole e per il tuo tempo, Paolo: è stato un grande piacere intervistarti. Ti auguro un in bocca al lupo per i tuoi futuri progetti.

Intervista a cura di Andrea Martinelli, realizzata dal vivo durante Lucca Comics & Games 2023




Paolo Bacilieri

Paolo Bacilieri è uno dei più importanti fumettisti italiani contemporanei. Tradotto in tutto il mondo, disegna e racconta dagli anni ’80, da quando, appena diciassettenne e diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, fa il suo apprendistato sotto la guida di Milo Manara.
Le storie di Zeno Porno gli sono valse nel 2006 il Premio Gran Guinigi come migliore autore unico al Lucca Comics & Games. Dal 1999 collabora con Sergio Bonelli Editore, (Napoleone, Jan Dix, Dylan Dog). Nel 2012 firma “Sweet Salgari” (Coconino Press), una biografia a fumetti di Emilio Salgari, frutto di oltre 10 anni di studi e letture, vincitrice di molti premi. Tra il 2014 e il 2019 escono “Fun” (Premio Eisner Award 2018 per l’edizione americana), “More Fun”, che rivisitano la genesi e il mito del cruciverba, e ”Ettore e Fernanda” (Coconino Press). Nel 2016 pubblica la storia tra l’inquietudine e il surreale “U.D.W.F.G. presents: Paolo Bacilieri - Palla” per Hollow Press con cui vince un Gran Guinigi come miglior fumetto breve. Raccontare il paesaggio urbano milanese in “Tramezzino” (Canicola, 2018),  Premio Micheluzzi per il Miglior Disegno 2019. Nel 2021 pubblica “Bob 84”, su sceneggiatura di Vincenzo Filosa. Collabora regolarmente con Linus, Domus, Abitare e molte altre riviste. Tra le sue opere più recenti, “Venere privata” (Oblomov), adattamento a fumetti dell’omonimo romanzo di Giorgio Scerbanenco.
Parallelamente prosegue la sua collaborazione con Sergio Bonelli Editore, in particolare sulle testate dedicate a Dylan Dog.

[Fonte per le info e l'immagine: napoli.comicon.it]

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