Il film è vivo! Osamu Tezuka e il mondo dell’animazione

Dietro una fabbrica di sogni può nascondersi un mondo crudele e spietato

“Sin dall’antichità gli uomini avevano un sogno: vedere i propri disegni prendere vita.”

Il dio dei manga, Osamu Tezuka, usava dire: "Il manga è mia moglie, l’animazione la mia amante". Ne Il film è vivo! (edito da Rizzoli Lizard) Tezuka racconta il mondo spietato e crudele dell’animazione giapponese attraverso la storia di Miyamoto Musashi (non è un caso che il protagonista abbia il nome del noto spadaccino, uno degli eroi giapponesi più noti e citati ancora oggi nella cultura pop), un ragazzo di campagna che arriva in città carico di sogni e aspettative, dotato di un talento straordinario e di altrettanta determinazione: realizzerà il suo film animato e renderà immortale il suo caro amico Blu, il cavallo con cui ha giocato per anni e che ha disegnato migliaia di volte.

L’impatto con la realtà però è molto più duro di quello che Musashi avrebbe immaginato: il mondo dell’animazione è una giungla feroce fatta di competizione sfrenata, lavoro massacrante, compromessi inevitabili, sacrifici e delusioni. Nonostante i primi rifiuti, Musashi continuerà imperterrito a seguire il suo sogno, superando ogni sorta di difficoltà e intrecciando la sua storia a quella di molti personaggi, tra editori affaristi dalle vedute ristrette e vecchi artisti ormai disincantati, e saranno soprattutto Kojiro e Otsu ad accompagnarlo verso il successo. Il primo è un ragazzino di ottima famiglia, ricco tanto quanto dotato di talento, che combatte contro un padre che non vuole accettare il suo sogno. Kojiro è insieme amico e nemico di Musashi, non perde occasione per deridere i suoi lavori o offenderlo ma al contempo lo sprona a fare del suo meglio. La dolce Otsu è la figlia di uno yakuza che si innamora del sogno di Musashi e fa di tutto per permettergli di realizzarlo, anche a costo di andare contro la sua famiglia.

La storia procede a ritmo serratissimo, esageratamente veloce, mettendo in fila le peripezie di Musashi che di volta in volta si troverà a fare i conti non soltanto con editori e case di produzione che cercheranno di piegare il suo talento alla loro visione ma anche con la yakuza stessa, rischiando di perdere per sempre la possibilità e la capacità di realizzare il suo film.

Se le difficoltà della vita dei creativi è messa in mostra senza addolcire la pillola (e spiace molto pensare che anche nella realtà di oggi non è cambiato molto, basti pensare allo stile di vita di alcuni noti mangaka), è anche vero che Musashi si trasforma in una sorta di supereroe capace di sopportare e superare ogni genere di ostacolo pur di ottenere ciò che desidera, esasperando la retorica del volere è potere in modo a volte fin troppo esagerato, mentre la velocità del racconto e delle azioni toglie spazio a ogni forma di riflessione personale dei personaggi, alla loro crescita interiore e professionale.

Il film è vivo! è un’opera che sicuramente sarà più apprezzata dai fan di vecchia data di Tezuka, anche per l’interessante postfazione che racconta della carriera di animatore di Osamushi ma che magari può essere poco rappresentativa rispetto ad altre opere più note e iconiche - ad esempio capolavori come La Fenice o Buddha in cui sono più esplicitamente presenti i temi cari a Tezuka e in cui c'è più spazio per le sue riflessioni e il suo pensiero - per chi si approccia per la prima volta alla lettura dei suoi fumetti.

Claudia (aka Clacca)



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