Buddha 1 - Osamu Tezuka

L'opera del Dio del manga vincitrice del Bungei Shuju Manga Award nel 1975 e del Premio Eisner nel 2004 e 2005


All’alba dell’ottavo giorno del quarto mese di quell’anno, altri miracoli si manifestarono davanti agli occhi colmi di gioia ed emozione di coloro che vi assistettero…

Alcuni avvertirono una musica che pareva provenire dal cielo, altri sentirono meravigliosi profumi… poi qualcuno annunciò, con una voce che echeggiava all’unisono nel cuore di ognuno: “Udite, udite! È nato!”


Osamu Tezuka è già un mangaka noto e apprezzato quando, all’inizio degli anni ’70, si propone di realizzare una biografia a fumetti di Siddhartha. Ma il suo progetto non si limita solo a un ritratto di Buddha, vuole riuscire a dare uno spaccato della società indiana dell’epoca, con la sua crudele divisione in caste e gli eccessi di lusso sfrenato di pochi e la povertà assoluta in cui versa la maggior parte della popolazione.


È così che questo primo volume di Buddha (già edito da Hazard tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000, adesso ristampato da J-Pop nella collana Osamushi Collection) comincia a narrare eventi precedenti alla nascita di Siddhartha per permetterci fin da subito di osservare il mondo in cui il futuro Buddha crescerà.
La nostra guida in questo viaggio è il giovane monaco Naradatta, mandato dal suo maestro Asita a compiere un viaggio che possa condurlo a conoscere un uomo così saggio da riuscire a comprendere il senso di un antico racconto, tramandato dal maestro di Asita e a lui stesso realmente accaduto: un coniglio – non trovando altro modo di aiutare il vecchio uomo affamato e ormai allo stremo delle forze – accende un fuoco e si getta tra le fiamme, donando la sua vita per salvare quella del monaco. Asita spiega a Naradatta che la comprensione di questo mistero – cosa può spingere infatti un coniglio a sacrificarsi per il bene di un essere umano? – permetterà di spezzare il ciclo delle reincarnazioni e lascerà l’anima libera di raggiungere il Nirvana. Durante il suo viaggio, Naradatta incontra Tatta, un bambino appartenente ai fuori-casta, i paria, ai margini della società. Tatta, nonostante la sua condizione, non è solo un ragazzino sveglio e ricco di energie, ma riesce a entrare così tanto in contatto con gli animali da essere in grado di possedere i loro corpi. Alla storia di Tatta è legata quella di Chapra, uno schiavo disposto a tutto pur di affrancarsi e vivere una vita migliore.


Sullo sfondo delle loro rocambolesche e spesso tragiche vicende si staglia la piccola città di Kapilavastu, che solo il caso – o forse una precisa volontà superiore – hanno difeso dalla guerra incombente e nel cui castello del re Suddhodana sta per venire alla luce un bambino la cui nascita sembra essere anticipata da sogni rivelatori e dall’atteggiamento quasi miracoloso di alcuni animali…

Come in un’altra grandissima opera di Tezuka, La Fenice, anche in Buddha le vicende dei protagonisti sono il pretesto per Osamushi di parlare dei temi che più gli stanno a cuore, dal ripudio della guerra alle grandi domande filosofiche sul significato della vita e della sofferenza, alla necessità di empatia e il rispetto di ogni esistenza. In questo volume affida, senza alcun moralismo ma anzi con la sensibilità che lo contraddistingue, l’aspetto più politico della sua riflessione ai due ragazzi, Tatta e Chapra, che esprimono i due modi opposti che poveri e oppressi hanno di rapportarsi al potere: Tatta vuole combatterlo e sovvertirlo, Chapra si impegna in tutti i modi per diventarne parte e smettere così di stare dalla parte del più debole.

Nonostante si tratti della storia di un personaggio tanto noto, di cui tanto si è scritto e narrato nel corso dei secoli, Buddha di Tezuka riesce a essere una lettura appassionante e avvincente, capace di rendere fedelmente un’epoca e un mondo così lontani da noi, in cui la drammaticità delle vicende viene stemperata di tanto in tanto da alcuni momenti comici che, per quanto ingenui, non risultano mai fuori luogo.
Una storia nota ma che non scivola mai nel già visto e che anzi, con questo primo volume, promette di essere un capolavoro (degne di particolare nota sono le tavole che raccontano la storia del sacrificio del coniglio, tanto eleganti nella forma quanto emotivamente intense) degno del titolo di Dio dei manga accordato al suo autore.

Claudia Maltese (aka Clacca)


Buddha
J-Pop Manga
Osamushi Collection

Testi e disegni: Osamu Tezuka


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