Letture seriali: Crossover vol.1 - Ai ragazzi piacciono le catene
Il Potere delle Grandi Storie è quello di stupire, creare, distruggere, unire, dividere, far discutere, emozionare, coinvolgere, divertire, commuovere, trascinarci lungo una strada infinita fatta di curve, discese e risalite.
Una storia è il modo migliore di viaggiare, di raccontare e raccontarsi, perché tutti noi siamo fatti di storie, per citare un tale di cui ora non ricordo il nome.
Le storie sono spesso anche il modo per dire "Grazie", per omaggiare chi prima di noi ha preso una penna e ha lasciato che il proprio talento mettesse su carta un'idea, imprigionandola per appagare il desiderio universale di Avventura, senza confini.
E qui arriviamo a Crossover, la nuova hit Image Comics firmata Donny Cates e Geoff Shaw, che arriva finalmente in Italia grazie ai tipi di Saldapress: ancora una volta un cartonato di pregio per una corsa sfrenata nel metafumetto duro e puro.
Immaginate se tutti gli Eroi dei Comics che avete letto e amato, dai colossi in tutina di spandex agli antieroi del fumetto indipendente, finissero nel nostro mondo. Intendo letteralmente.
Un giorno come un altro (ma ben preciso, l'11 Gennaio 2017), nel cielo sopra Denver si apre un varco, e tutti i personaggi dei fumetti si ritrovano sulla Terra, dando vita reale a quello che potremmo definire come un "Mega Evento estivo". Ma il nostro universo non è fatto di carta e inchiostro, e ben presto la battaglia che ne consegue porta solo morte e distruzione, costringendo uno Stregone Supremo (forse quello che state pensando, forse no) a creare una cupola intorno alla città ormai perduta.
Questi "esseri" di fantasia continuano incessantemente a combattere tra le strade della metropoli devastata, mentre all'esterno il Governo e le sue agenzie segrete cercano di capirci qualcosa, e i sopravvissuti provano, non senza difficoltà, ad accettare quello che è l'incredibile divenuto realtà.
Come per la nostra protagonista, Ellie, abbreviazione di Ellipsis, come i tre puntini di sospensione. E la sua vita, dopo aver perso i genitori nell'Evento, è proprio così: sospesa tra il suo lavoro in un negozio di fumetti (nonostante tutto continua ad esserne avida lettrice) e la costante ricerca di un senso, di risposte, perché forse i suoi potrebbero essere ancora vivi, intrappolati sotto la cupola con Witchblade e Savage Dragon.
L'incontro con una ragazzina "dell'altra parte" cambierà le carte in tavola, dando inizio ad un domino di eventi che è impossibile prevedere. Solo una persona sa le risposte, conosce il finale di questa storia e attualmente si ritrova rinchiuso in una prigione federale, impegnato a scrivere fogli e fogli di sceneggiature, mentre un misterioso assassino sta eliminando gli autori di fumetti per tutto il paese, nomi come Brian K. Vaughan e Chip Zdarsky.
Crossover è prima di tutto una conferma, ovvero quella che Donny Cates, quando non deve rispondere alle regole ferree e alle esigenze editoriali di una Casa delle Idee, dà il meglio di sé, risultando trascinante nella narrazione e mai veramente ripetitivo, sapendo come non puntare sempre sullo stesso schema.
Crossover è anche un Chi ha incastrato Roger Rabbit? imbottito a steroidi, violenza e morte, sapendo che il fido compare di tante avventure, Geoff Shaw, sarebbe stato capace di divertirsi a creare questo poderoso WTF senza battere praticamente ciglio: il disegnatore perfetto al servizio sia della trama e dei suoi risvolti meta, sia dei personaggi rappresentati, che poi sono quelli che conosciamo tutti.
La Image Comics ha messo a disposizione del duo tutto il suo catalogo, ormai trentennale, di protagonisti entrati di diritto nella Storia del Fumetto, tra cui alcuni creati dallo stesso Cates, che ha deciso di ridare loro esistenza e scopo, come i Paybacks o Buzzkill, oppure trovando la chiave giusta per far confluire, perché no, anche quanto visto in God Country. Non c'è limite a chi o cosa possa apparire tra queste pagine, o meglio, legalmente un limite c'è.
Quel tizio visto di profilo con le orecchie da pipistrello, quell'altro di spalle con un colorato costume arancio e gli artigli di adamantio che sembra un ghiottone, quella bella donna seduta a tre quarti che richiama alla mente la figura di un'amazzone, sono proprio chi state pensando, ma per una questione di diritti non possono essere ufficialmente nominati, ma sono decisamente loro, in carne e ossa (ok, non proprio carne e non proprio ossa nel vero senso della parola, ho citato Roger Rabbit apposta).
Il colorista Dee Cunniffe ha svolto un lavoro eccellente con la tavolozza digitale, per definire in maniera netta la differenza tra noi e loro, la cui pelle risulta puntinata come appare sulle pagine dei comics, mentre la "nostra" risalta nelle sue sfumature.
Un tocco di classe che il colore evidenzia, appunto, e che in b/n non avrebbe lo stesso significato (o forse ne assumerebbe un altro, tutto particolare). Sono proprio i personaggi in tutto il loro iconico splendore, non importa se ne vediamo solo le mani attraverso le sbarre di una cella oppure come sagoma indistinta in lontananza. Sono loro, trademark garantito.
Crossover è sintetizzato perfettamente dall'immagine di copertina del volume, un'esplosione che deflaga in pieno viso al lettore appassionato, un colpo di cannone sparato dritto su quel ragazzino cresciuto leggendo fumetti, che ancora li legge e che non ha smesso di volerci giocare.
Parlo di noi lettori, ma in realtà mi riferisco allo stesso Cates, a cui è stata concessa l'ebbrezza, da autori e disegnatori amici, di poter mettere mano alle loro scatole di balocchi creativi, lasciando lo scrittore texano libero d'inventare una trama tanto folle quanto capace di stupire, divertire e omaggiare, ringraziando chi ha prima di tutto fatto scoppiare la salva di cannone di cui sopra.
I riferimenti sono molteplici, e quando Cates ha la possibilità di sfruttare questo o quel personaggio, mostrandolo chiaramente e inserendolo all'interno della narrazione, il suo stile di scrittura si adatta, "fa i compiti", mutuando quello solito del suo autore.
Non solo: se gli Eroi sono effettivamente loro, anche il nostro mondo è, per quanto qui votato all'assurdo, quello in cui viviamo. Quindi gli autori di fumetti esistono al pari delle loro creazioni, e quelli a morire, in un gioco metatestuale, sono - esatto! - i colleghi di Donny Cates e Geoff Shaw, chiamati in causa ed eventualmente (e bonariamente) fatti fuori in nome della loro Arte.
Nessun attestato di stima è migliore di una condanna a morte sulle pagine di un fumetto, diceva un altro tale, o almeno così mi sembra di ricordare...
Perché, dopo la Cupola, amare le nuvolette parlanti diventa una strada in salita, impervia e complicata, con i comics trasfigurati in strumento del Demonio, un mezzo per diffondere il male e corrompere le menti dei giovani e... ok, anche questa mi sembra di averla già sentita.
Il punto è che Crossover è una mattata purissima, una cavalcata, tra una citazione e un colpo di scena, tra splash pages da tuffo al cuore e spazi bianchi, è fumetto nella sua accezione più popolare, aggressiva, iconoclasta. Quella che solitamente ci fa abbassare il volume della vita e perderci nel silenzio delle pagine, con le sole onomatopee a scandire il trascorrere delle ore, quella che sa scatenare sincero entusiasmo e autentica passione.
C'è spazio per ogni suggestione possibile, per ogni trovata, narrativa e grafica, che la Fantasia quasi impone con prepotenza perché lasciata libera di scatenarsi, libera da quelle catene che spesso la logica della continuity mette ai piedi di questo o quel personaggio.
Ai ragazzi piacciono le catene è il titolo di questo primo volume ed è la citazione di una frase detta dal papà di Spawn, Todd McFarlane, ma le catene, in senso più metaforico, sono anche qualcosa che qui semplicemente non esiste, perché un Amore deve essere lasciato libero di esprimersi, senza nessuna condizione, appassionato nel suo trasporto.
E Donny Cates e Geoff Shaw amano il Fumetto, nel suo essere Arte (termine che sto ripetendo apposta), nella sua eterna fuga dal giogo di una realtà che troppo spesso prova ad inquinare anche qualcosa come la Fantasia, che invece dovrebbe fregarsene delle regole, proprio perché è un volare alto senza gravità.
Quindi non stupisce che, nel gioco delle reference, si passi dalle vignette ai fotogrammi, con quel predicatore in odor di follia, i cui tratti sembrano quelli di John Goodman oppure un "Uomo In Nero" che ricorda tanto William H. Macy, come a voler sottolineare che ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale, a meno che non si tratti di nomi immaginari ed imaginifici, in quel caso è tutto assolutamente voluto e premeditato.
Crossover è una storia solo in apparenza in continuo divenire, pronta a prendersi gioco persino del suo stesso autore, che qui e lì fa anche dell'autocritica, permettendo che il racconto decida per lui, quando è il caso di cambiare rotta e di modificare un finale di primo atto altrimenti già deciso (o questo è quello che siamo portati a credere).
Come ogni buona storia con un potere, ha in sè tutti gli elementi: Amore, Morte, Dramma, Ironia, Azione, Crescita, Personaggi (di quelli pure troppi e mai abbastanza) e veri Cliffhangers, come piovesse stupore in un caldo giorno d'estate, sotto un ombrellone e una pila di fumetti al fianco.
Senza farsi mancare pure un pizzico di filosofia, forse spicciola, forse no. Perché se noi siamo reali e loro sino a ieri non erano altro che un costrutto creativo, ora che camminano sulla Terra come chiunque, sono forse più "reali" di prima? E cosa succede se dovessero incontrare il loro "Dio", colui o colei che gli ha dato la scintilla di "vita" battendo a macchina una sceneggiatura oppure con una matita? Ma quale "vita", esattamente? Quella a Fumetti o quella "reale"?
Ok, un po' troppe virgolette, me ne scuso, ma la verità è che tutto questo è solo l'inizio, credetemi.
Vi basterà leggere il primo capitolo del prossimo volume, quando Saldapress lo manderà alle stampe, per capire che ogni vostra teoria ed idea è ben determinata a lasciarsi sovvertire, in nome di una Nona Arte che non vuol saperne di abdicare l'influenza che ha su tutti noi.
È per gli appassionati di fumetti che Crossover esiste, sia per quelli che ostinatamente si chiedono chi sia più forte tra Hulk e la Cosa, sia per quelli che di queste domande capziose se ne fregano altamente e altro non desiderano che buttarsi a capofitto dentro una buona storia.
Una di quelle potenti, una di quelle che...
«Carrellata all'indietro. Vediamo l'uomo di spalle che continua a battere sui tasti del portatile, mentre l'inquadratura sale sempre più in alto»
- Didascalia: Lasciamo il Nerdastro intento a terminare la sua recensione di Crossover. Mentre a me, caro Lettore, interessa sapere una cosa: Ti sei mai chiesto se la tua vita altro non fosse che la sceneggiatura di qualcun altro?
Crossover vol.1 - Ai ragazzi piacciono le catene
Saldapress, 2022
Disegni: Geoff Shaw
Colori: Dee Cunniffe