La Scure e il Fulmine

Lo Spirito con la Scure incontra il Velocista scarlatto

Il 3 novembre 2018 i lettori di fumetti italiani vennero sorpresi da un annuncio inaspettato: la collaborazione internazionale tra Sergio Bonelli Editore e DC Comics. Due universi narrativi in rotta di collisione, l'incontro tra gli iconici eroi dell'Universo DC e gli storici personaggi della casa editrice milanese. Lo scorso anno, i lettori hanno potuto già assistere al bizzarro incontro tra il Cavaliere Oscuro e l'Indagatore dell'Incubo in Batman / Dylan Dog – Relazioni Pericolose di Recchioni, Cavenago e Dell'Edera. Ora, in chiusura di un 2020 ricco di eventi, DC e Sergio Bonelli Editore propongono il secondo crossover, questa volta nel segno della Silver Age: Flash / Zagor – La Scure e il Fulmine di Mauro Uzzeo, Giovanni Masi e Davide Gianfelice, con colori di Luca Saponti.


Il trailer della storia.

Colpito da un fulmine ed esposto a sostanze chimiche, il poliziotto della Scientifica Barry Allen divenne Flash, l'Uomo più Veloce del Pianeta. I lettori statunitensi conobbero per la prima volta questa incarnazione del Velocista Scarlatto (creato da Gardner Fox e Harry Lampert) nel 1956 su Showcase #4: l'albo viene fatto coincidere con l'inizio della Silver Age, la seconda era del fumetto, un periodo storico che investiva sull'interesse nella fantascienza, nel ritrovato amore per l'avventura e per i supereroi. 

Cinque anni più tardi, Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli) e Gallieno Ferri introdussero i lettori italiani ai boschi e le paludi magiche di Darwkood; qui, a difesa dei più deboli, opera lo Spirito con la Scure, Za-Gor-Te-Nay o più semplicemente Zagor.

Sulla carta non potrebbero esserci personaggi più diversi. Flash, un supereroe dagli straordinari poteri che ha vissuto morte e rinascita, incontrato suoi predecessori ed eredi, viaggiato su innumerevoli Terre parallele, affrontato più volte la fine del mondo e multiple Crisi. Zagor per alcuni è un semplice uomo ma è soprattutto lo Spirito con la Scure, il simbolo del fantawestern, un personaggio che ha affrontato e trionfato su robot e alieni, licantropi e vampiri, pistoleri senza scrupoli, sciamani e banditi della frontiera. Un eroe pulp tutto italiano che prende in prestito tratti degli eroi indomiti e selvaggi di Edgar Rice Burroughs come Tarzan e John Carter da Marte. 

A far incontrare Flash e Zagor ci pensano gli sceneggiatori Mauro Uzzeo e Giovanni Masi, i quali contestualizzano la storia de La Scure e Il Fulmine in maniera eccezionale, convincendo i più scettici, stuzzicando gli appassionati. L’avventura unisce Flash e Zagor: Barry Allen e Patrick Wilding si incontrano proprio in quanto figli della propria epoca, della Silver Age, dell’esplorazione e dell’audacia, del coraggio e dell’eroismo.

La notte nella foresta di Darwkood si accende al fuoco delle torce: un gruppo di uomini e donne invoca gli spiriti in cerca di risposte. L'aria è tesa, il cielo nero, un fulmine squarcia le nuvole e scuote la terra, portando con sé la pioggia. Un ragazzino sbuca dal nulla, un fulmine dipinto sul petto. Grida, chiede aiuto allo Spirito con la Scure, Za-Gor-Te-Nay – ma qualcosa non va. L'atmosfera creata da Gianfelice e Saponti sembra collassare tra le pagine del fumetto: “La distruzione della realtà comincia da Darwkood.

L'eco di questo apocalittico presagio arriva fino a Central City. Qui è un giorno come un altro: Flash corre verso il Museo a lui dedicato, preso d'assalto dai suoi nemici, i Rogue. Il Velocista Scarlatto affronta Capitan Cold, Heatwave, il Mago del Meteo e Mirror Master con un sorriso sulle labbra, sornione e sfrontato. I dialoghi sono rapidi e frizzanti, ricchi di ironia e volutamente retrò, i pensieri nelle didascalie mostrano l'intelletto e la furbizia del supereroe. Si rifanno ad uno stile preciso di scrittura che caratterizzava i supereroi ai loro inizi. Mauro Uzzeo e Giovanni Masi scrivono un Flash classico, intramontabile, lo tengono al passo coi tempi grazie alle tavole dinamiche ed energiche di Davide Gianfelice. Scariche elettriche, proiettili glaciali, raffiche fiammeggianti avvolgono l'azione – perfettamente colorata da Saponti. 

Eppure la realtà continua a vacillare e la storia si sposta a Darkwood. Qui, la foresta è territorio di Zagor. La routine quotidiana dello Spirito con la Scure, vissuta insieme al simpatico aiutante Cico, è interrotta dai medesimi sbalzi dimensionali visti a Central City. Per Uzzeo e Masi, Zagor si muove, parla e pensa “italiano”: i testi sono in linea con la storia del personaggio e, ancora una volta, sono gli artisti coinvolti a dare il tocco di modernità e freschezza al personaggio. Il verde e l'azzurro che avvolgono gli ambienti della foresta lasciano spazio all'opprimente viola, al rosso intenso, al nero – un'atmosfera tetra che sembra riportare in vita incubi dal passato. Zagor affronta i suoi altrettanto pittoreschi nemici storici con ardore e determinazione, flette i muscoli in pose plastiche. L'azione è più viscerale, fisica, impattante rispetto a quella dirompente, colorita ed esagerata vista nell'Universo DC. I pugni e i colpi di Zagor si alternano all'elettrizzante energia di Flash in alcune delle migliori sequenze della storia, mostrando la duttilità e l'abilità di Gianfelice nel saper unire in maniera così scorrevole due stili di fumetto estremamente diversi tra loro.


Il primo, vero incontro tra Flash e Zagor è fugace, onirico – eppure tremendamente iconico. Come da titolo, la Scure incontra il Fulmine in una congiunzione dimensionale che offre ai due protagonisti l'opportunità di sbirciare nell'universo altrui. La visione segna la conclusione dell'albo, del prologo a una grande avventura. Uzzeo e Masi, Gianfelice e Saponti salutano (per ora) Flash e Zagor con un Flash Fact e un Aaahhyyyaaaaak! urlato verso il cielo in tempesta. 

Senza l'uso di ret-con o viaggi nel tempo, gli autori trovano l'escamotage perfetto per mettere in contatto due mondi lontani, uniti dallo stesso spirito che li ha creati. Due personaggi che offrono ai lettori l'occasione di fuggire dalla realtà e perdersi in storie dove il confine tra possibile e impossibile è straordinariamente, fortunatamente sottile.

Fabrizio Nocerino


N.B. Segnaliamo anche che le illustrazioni delle due cover realizzate da Carmine Di Giandomenico citano la cover di The Flash #123 (settembre 1961) del mitico Carmine Infantino: l'episodio, dal titolo Flash of Two Worlds!, è noto per aver introdotto il concetto di multiverso nei fumetti DC Comics.


La Scure e il Fulmine
Dicembre 2020

Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Masi e Mauro Uzzeo
Disegni: Davide Gianfelice
Colori: Luca Saponti

Copertine: Carmine Di Giandomenico

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