Il Mecenate Audace: I sette giorni che sconvolsero la vita di Arthur Funk
Può la vita di un normale insegnante scozzese essere completamente stravolta in una settimana? Sì, se ti chiami Arthur Funk
Da qualche tempo l’editore Libreria Geografica, specializzato in geografia e cartografia, ha cominciato a pubblicare qualche titolo a fumetti, comunque in linea con il resto del suo catalogo. Dopo Errata Corrige. Una storia di Carlo Negroni, un altro fumetto si aggiunge alle proposte dell’editore: I sette giorni che sconvolsero la vita di Arthur Funk.
Ai testi troviamo lo sceneggiatore, letterista e divulgatore Ivan Pelizzari (già autore di Errata Corrige) e ai disegni Stefano Carreri, artista che ha già collaborato con realtà come Cagliostro E-Press e Sir Chester Cobblepot. Il duo si è cimentato con una storia che all’inizio sembra voler raccontare la vita quotidiana di Arthur Funk, insegnante di orfanotrofio della città di Moscow (no, non quella che si trova in Russia)… ma poi l’intreccio porterà il protagonista e gli altri personaggi ad affrontare qualcosa di assolutamente inusuale per un paese scozzese.
Il fumetto è diviso in capitoli, ognuno dedicato ad uno dei 7 giorni che cambieranno per sempre la vita di Arthur Funk. Il lettore vede per la prima volta il protagonista mentre lavora nell’orfanotrofio dove è cresciuto senza che nessuno lo adottasse. L’uomo non sta affrontando un bel periodo: non si trova granché bene come insegnante, ha rotto da poco con la fidanzata e per di più non riesce a curare la sua gastrite. I suoi problemi personali confluiranno poi in una serie di stranezze che stanno coinvolgendo Moscow, tra animali selvaggi che fuggono in città e insolite migrazioni di uccelli… Ma cosa ha a che fare tutto questo con Arthur? Molto più di quanto lui stesso immagina, dato che l’origine di tutto è da ricondurre ad una famiglia che non ha mai conosciuto.
La storia è scandita attraverso tavole dall’impostazione piuttosto classica: solo qualche volta alcuni elementi del disegno, spesso le mani dei personaggi, fuoriescono dal bordo della vignetta per sottolineare un gesto energico. Proprio con questo aggettivo si possono descrivere i disegni di Carrieri: energici. Il suo stile cartoonesco regala ai personaggi un’energia che li rende vivi e dinamici, non certo dei manichini distribuiti alla bell’è meglio nello spazio.
Probabilmente il punto debole di I sette giorni che sconvolsero la vita di Arthur Funk sta nella quantità di eccentricità che il lettore deve digerire una dietro l’altra, tra umani mutanti e scienziati impazziti. La trama ovviamente punta a sorprendere il lettore con elementi sempre più insoliti, ma questa scelta indebolisce l’intreccio del racconto, specialmente nella seconda parte del fumetto: proprio quando si entra nel vivo della storia, c’è davvero molta carne al fuoco, probabilmente troppa.