Samuel Stern #8 - Il secondo girone
"I peccator carnali
che la ragion sommettono al talento"
Con il susseguirsi degli episodi di Samuel Stern, si delinea in maniera sempre più evidente quello che sembra il vero tema delle avventure del libraio di Edimburgo, ovvero non tanto il racconto di come i demoni si impossessino di gente comune e come i nostri Samuel e Duncan intervengano per liberarli, quanto gli eventi che portano alla nascita di questi demoni interiori e le ripercussioni che gli esorcismi di Samuel e Duncan hanno non tanto sugli stessi demoni quanto sulle persone che li accolgono.
Come splendidamente rappresentato nell’episodio intitolato Valery, spesso il demone è un elemento “secondario” della trama, un espediente narrativo per concentrarsi invece su demoni di altra natura, umana, che conosciamo in prima persona e riconosciamo nel mondo che ci circonda. E confrontarsi col male spesso porta a dover fare delle scelte drastiche, e proprio ne Il secondo girone, numero 8 della serie Bugs Comics, lo sceneggiatore Andrea Guglielmino, con i disegni di Stefano Manieri, pone il Rosso di fronte a questioni importanti: cosa succede quando la giusta soluzione del problema finisce per danneggiare irrimediabilmente una vita umana? Scegliere tra bene e male è davvero così semplice?
Nel racconto, scorrevole e ben ritmato, si ripropone uno schema abbastanza ricorrente negli ancora pochi episodi della serie, ma che non rende affatto la storia banale e lascia spazio alle tante sfaccettature di interpretazione che possono appunto avere i concetti di bene e male, apparentemente contrapposti ma spesso più vicini di quanto si possa pensare. Quando il male finisce di essere tale e diventare una sfumatura di “bene”? Quanto il bene stesso può dipendere da un semplice punto di vista? E quindi, “cos’è il male?”, ci si chiede nelle battute finali dell’albo, ottavo numero di una serie che pur inserendo elementi fantastici e paranormali come i demoni ci mostra anche gli emarginati dalla società, i ripudiati, i figli di nessuno e gli invisibili che sono invece persone reali, come quelle che quotidianamente ci circondano ma che spesso non vogliamo vedere. E nelle storie di Samuel Stern spesso il male purtroppo sembra attecchire più facilmente proprio in questi contesti di maggior fragilità, rivelando una verità che, anche nel mondo fuori dal fumetto, dovrebbe portarci a riflettere su quanto effettivamente potremmo fare per aiutare gli altri.
Voltaire diceva che “ogni uomo è responsabile del bene che non ha fatto”, e in Samuel Stern è bello anche capire cosa sia davvero il bene e cosa sia il male, rendendosi conto che alla fine sono due concetti inseparabili, come gemelli siamesi.
I disegni di Stefano Manieri sono adatti a mettere in risalto tutte queste sfumature della storia, tramite inquadrature ben calibrate, un sapiente uso del contrasto tra bianchi e neri e tra luci e ombre e uno stile mai sopra le righe.
Due parole anche sulla cover. Il trio formato da Valerio Piccioni, Maurizio Di Vincenzo ed Emiliano Tanzillo confeziona una copertina che segue la logica secondo la quale, a partite dal primissimo piano di Samuel Stern del primo numero, l’inquadratura si allarga lasciando spazio non tanto al personaggio principale quanto all’universo che lo circonda, una scelta metaforicamente interessante. Secondo il modestissimo parere di chi scrive, forse questo concept richiederebbe un lavoro di sintesi maggiore e dei giochi anche cromatici che permettano di distinguere l’illustrazione dall’illustrazione da copertina, con elementi catalizzanti, una regia nella lettura dell’immagine e un impatto visivo maggiore, visto anche il canale di vendita delle edicole, che spesso non mette abbastanza in risalto questo tipo di prodotti.
Come abbiamo detto in occasione della live audace con Gianmarco Fumasoli sulla nostra pagine Fb qualche settimana fa, un elemento di copertina davvero forte è invece la testata, tagliata a vivo nella copertina, che spinge il fumetto oltre i margini fisici dell’albo dandogli risalto (anche sull’espositore) e bilanciando così alcune “pecche” della copertina.
Samuel Stern: "Il secondo girone"
NUMERO: 8
DATA: giugno 2020
Bugs Comics
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Andrea Guglielmino
DISEGNI E CHINE: Stefano Manieri
COPERTINA: Maurizio Di Vincenzo, Valerio Piccioni ed Emiliano Tanzillo
che la ragion sommettono al talento"
Con il susseguirsi degli episodi di Samuel Stern, si delinea in maniera sempre più evidente quello che sembra il vero tema delle avventure del libraio di Edimburgo, ovvero non tanto il racconto di come i demoni si impossessino di gente comune e come i nostri Samuel e Duncan intervengano per liberarli, quanto gli eventi che portano alla nascita di questi demoni interiori e le ripercussioni che gli esorcismi di Samuel e Duncan hanno non tanto sugli stessi demoni quanto sulle persone che li accolgono.
Come splendidamente rappresentato nell’episodio intitolato Valery, spesso il demone è un elemento “secondario” della trama, un espediente narrativo per concentrarsi invece su demoni di altra natura, umana, che conosciamo in prima persona e riconosciamo nel mondo che ci circonda. E confrontarsi col male spesso porta a dover fare delle scelte drastiche, e proprio ne Il secondo girone, numero 8 della serie Bugs Comics, lo sceneggiatore Andrea Guglielmino, con i disegni di Stefano Manieri, pone il Rosso di fronte a questioni importanti: cosa succede quando la giusta soluzione del problema finisce per danneggiare irrimediabilmente una vita umana? Scegliere tra bene e male è davvero così semplice?
Nel racconto, scorrevole e ben ritmato, si ripropone uno schema abbastanza ricorrente negli ancora pochi episodi della serie, ma che non rende affatto la storia banale e lascia spazio alle tante sfaccettature di interpretazione che possono appunto avere i concetti di bene e male, apparentemente contrapposti ma spesso più vicini di quanto si possa pensare. Quando il male finisce di essere tale e diventare una sfumatura di “bene”? Quanto il bene stesso può dipendere da un semplice punto di vista? E quindi, “cos’è il male?”, ci si chiede nelle battute finali dell’albo, ottavo numero di una serie che pur inserendo elementi fantastici e paranormali come i demoni ci mostra anche gli emarginati dalla società, i ripudiati, i figli di nessuno e gli invisibili che sono invece persone reali, come quelle che quotidianamente ci circondano ma che spesso non vogliamo vedere. E nelle storie di Samuel Stern spesso il male purtroppo sembra attecchire più facilmente proprio in questi contesti di maggior fragilità, rivelando una verità che, anche nel mondo fuori dal fumetto, dovrebbe portarci a riflettere su quanto effettivamente potremmo fare per aiutare gli altri.
Voltaire diceva che “ogni uomo è responsabile del bene che non ha fatto”, e in Samuel Stern è bello anche capire cosa sia davvero il bene e cosa sia il male, rendendosi conto che alla fine sono due concetti inseparabili, come gemelli siamesi.
I disegni di Stefano Manieri sono adatti a mettere in risalto tutte queste sfumature della storia, tramite inquadrature ben calibrate, un sapiente uso del contrasto tra bianchi e neri e tra luci e ombre e uno stile mai sopra le righe.
Due parole anche sulla cover. Il trio formato da Valerio Piccioni, Maurizio Di Vincenzo ed Emiliano Tanzillo confeziona una copertina che segue la logica secondo la quale, a partite dal primissimo piano di Samuel Stern del primo numero, l’inquadratura si allarga lasciando spazio non tanto al personaggio principale quanto all’universo che lo circonda, una scelta metaforicamente interessante. Secondo il modestissimo parere di chi scrive, forse questo concept richiederebbe un lavoro di sintesi maggiore e dei giochi anche cromatici che permettano di distinguere l’illustrazione dall’illustrazione da copertina, con elementi catalizzanti, una regia nella lettura dell’immagine e un impatto visivo maggiore, visto anche il canale di vendita delle edicole, che spesso non mette abbastanza in risalto questo tipo di prodotti.
Come abbiamo detto in occasione della live audace con Gianmarco Fumasoli sulla nostra pagine Fb qualche settimana fa, un elemento di copertina davvero forte è invece la testata, tagliata a vivo nella copertina, che spinge il fumetto oltre i margini fisici dell’albo dandogli risalto (anche sull’espositore) e bilanciando così alcune “pecche” della copertina.
Fosco
(con qualche piccola aggiunta del Sommo)
(con qualche piccola aggiunta del Sommo)
Samuel Stern: "Il secondo girone"
NUMERO: 8
DATA: giugno 2020
Bugs Comics
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Andrea Guglielmino
DISEGNI E CHINE: Stefano Manieri
COPERTINA: Maurizio Di Vincenzo, Valerio Piccioni ed Emiliano Tanzillo