Blade Runner 2019: Los Angeles



Lo scorso anno Titan Comics ha avviato la pubblicazione di Blade Runner 2019, serie a fumetti inedita realizzata da Michael Green, Mike Johnson e Andres Guinaldo, nata in collaborazione con Alcon Entertainment e portata in Italia a maggio di quest'anno da Panini Comics. Già in passato il fumetto aveva provato ad ampliare la portata della storia originale (come in Polvere alla polvere, prequel pubblicato negli States da BOOM! Studios e in Italia da GP), ma ci sentiamo di affermare che nel caso del primo volume di questa nuova serie, intitolato Los Angeles, l'operazione è particolarmente riuscita.



La storia è ambientata nella Los Angeles neo-noir frutto dell'immaginazione del visionario Philip K. Dick, nello stesso anno del film del 1982 diretto da Ridley Scott, un contesto indubbiamente affascinante. La megalopoli futuristica, distopica, notturna, perennemente piovosa e piena di grattacieli altissimi e con maxischermi e scritte al neon in lingue orientali - con un'estetica che ricorda da vicino la Tokyo dei giorni nostri - è ormai un luogo scolpito nell'immaginazione non solo di tanti amanti della fantascienza ma anche di chiunque ami il cinema. Lo sa bene Michael Green, sceneggiatore e produttore cinematografico che ha lavorato a Logan - The WolverineAmerican Gods e - non a caso - a Blade Runner 2049 di Dennis Villeneuve, pellicola che riprendeva efficacemente le tematiche originali di Philip K. Dick sviluppandole verso direzioni inedite.


Immancabile il clima hard-boiled, che permea queste pagine così come il film cult di Ridley Scott. Del resto, il ruolo da protagonista è assunto da una detective e l'indagine, che seguiamo attraverso il suo racconto in prima persona, contiene molte delle consuetudini tematiche tipiche del genere. La scelta della protagonista femminile rappresenta un buon modo per smarcarsi dall'ingombrante presenza di Rick Deckard, che avrebbe disinnescato il potenziale innovativo di un altro character troppo simile a lui, peraltro in azione nel medesimo arco temporale (a differenza del già citato sequel di Villeneuve, ambientato trent'anni dopo).
Nei quattro episodi originali contenuti nel primo volume gli sceneggiatori hanno modo di caratterizzare bene il cast, composto principalmente da nuovi personaggi, tra i quali spicca certamente Aahna "Ash" Ashina, la Blade Runner incaricata di indagare sulla scomparsa della moglie e della figlia di un magnate industriale.


Il lettore viene stimolato dai segreti e dalle cospirazioni che vengono accennate e pian piano svelate, ma anche dall'aspetto concettuale della discriminazione degli esseri artificiali noti come Replicanti, perseguitati e costretti alla fuga.

I disegni dello spagnolo Andres Guinaldo sono in alcuni passaggi un po' legnosi, ma ricostruiscono bene l'ambientazione e si fregiano dell'intensa colorazione di Marco Lesko, che contribuisce a ricostruire un clima familiare per chi ha in mente il film interpretato da Harrison Ford e Rutger Hauer (indimenticabile interprete di Roy Batty, alla cui memoria è dedicato il volume).


Blade Runner 2019 è dunque una storia accattivante, che riesce nel difficile compito di aggiungere qualcosa di nuovo a un contesto già noto, senza risultare superflua né banale.

Il sommo audace



Blade Runner 2019: Los Angeles
Panini Comics, 2020

Testi: Michael Green e Mike Johnson
Disegni: Andres Guinaldo
Colori: Marco Lesko

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