Batman e Dylan Dog: il numero zero
Di incubi e oscurità
Sin dall'annuncio, avvenuto lo scorso anno a Lucca, dei crossover tra i personaggi Bonelli e gli eroi della DC Comics, la fantasia dei lettori (e, inutile dirlo, degli autori stessi) ha iniziato a sbizzarrirsi. L'idea di mescolare i percorsi narrativi di personaggi appartenenti a universi differenti è sicuramente allettante e intrigante e dà vita a un evento editoriale fino a pochi anni fa letteralmente inimmaginabile per la casa editrice di via Buonarroti (mentre per l'editore di Burbank è ormai una prassi consolidata nel corso del tempo), che avvicina non solo idealmente ma anche dal punto di vista narrativo e commerciale il fumetto nostrano con il mercato statunitense.
Se già dallo scorso anno era noto che Zagor avrebbe incrociato le proprie strade addirittura con Flash (in un crossover del quale ora conosciamo gli autori, vedi qui), nulla era stato rivelato fino a poche settimane fa sugli eventuali altri crossover.
Poi, la notizia che ha fatto letteralmente il giro del web: l'incontro tra Dylan Dog e Batman, con le rispettive nemesi e universi narrativi.
È bastato dare uno sguardo alle due straordinarie cover realizzate da Gigi Cavenago per il numero zero, nelle edizioni Heroes e Villains, per non vedere l'ora di leggere l'intera miniserie di tre numeri prevista per il 2020.
Il numero zero, presentato a Lucca Comics & Games 2019, porta le firme di Roberto Recchioni, Gigi Cavenago e Werther Dell'Edera ed è il primo tassello tangibile della partnership tra SBE e DC Comics (con la collaborazione di RW Edizioni).
Sebbene il racconto abbia una lunghezza di sole venti pagine, presenta diversi spunti interessanti, offrendo un elegante esercizio di stile che fa godere il lettore soprattutto in termini visivi e come intrattenimento.
Visivamente infatti la storia è particolarmente riuscita. Le matite e i layout sono ad opera di Dell'Edera, come si apprende leggendo i credits in fondo all'albo ma anche dando uno sguardo ai bozzetti presentati in appendice, sui quali è intervenuto Cavenago con rifiniture e colorazione.
Dell'Edera è un nome ormai familiare sia per gli amanti del fumetto nostrano che per chi segue il comicdom statunitense. Peraltro, da anni realizza e condivide delle illustrazioni del Cavaliere Oscuro davvero mozzafiato, tanto che viene solo da chiedersi come mai non sia stato coinvolto prima in un progetto su Batman.
Cavenago, dal canto suo, ha un dono di sintesi raro nonché una capacità di far recitare i personaggi e farli propri che ha pochi eguali al mondo. Non stupisce dunque che sia tra gli artisti scelti per la realizzazione di quest'albo, essendo tra l'altro l'attuale copertinista della serie regolare dell'Indagatore dell'incubo.
Questi due talenti si sono letteralmente fusi e insieme hanno dimostrato la capacità di rendere ogni singola vignetta un poster memorabile, fatto di colore, composizione e design, un lavoro non da tutti.
Le loro rappresentazioni dei personaggi sono iconiche: sembrano rievocare direttamente l'immagine dei characters che è scolpita nell'immaginario dei lettori, un richiamo al contributo di alcuni degli artisti che negli anni si sono succeduti a rappresentarne le gesta. Il contributo dei due autori però è ben più di una semplice addizione di stili o un citazionismo fine a se stesso: è una personale rielaborazione (peraltro difficile da smembrare in singoli apporti stilistici dei due artisti, tanto gli stili sono amalgamati in un unicum).
Dal punto di vista narrativo, Relazioni pericolose è una storia di origini. Come afferma lo stesso Recchioni nella postfazione dell'albo, una delle difficoltà principali nell'ideazione della storia consisteva nel cercare un modo di far coesistere i due universi narrativi in maniera credibile e ridurre, per quanto possibile, la distanze che li separano. Per portare avanti tale operazione, lo sceneggiatore romano ha messo in pratica una "retcon", ovvero retrocontinuity, espediente narrativo frequentemente utilizzato nel fumetto supereroistico americano che consiste nel modificare i dettagli o il significato di eventi e situazioni già narrati in precedenza, per adattare gli stessi a inediti sviluppi narrativi (un espediente tanto caro, giusto per citare uno sceneggiatore statunitense, a Brian M. Bendis). Uno stratagemma affascinante ma al tempo stesso pericoloso, che permette di mettere mano alla continuity ma rischia a volte di stravolgere il senso di alcuni avvenimenti in funzione della narrazione attuale.
Molte le citazioni, esplicite o meno, narrative e visive. Su tutte, possiamo annotare l'omaggio a varie incarnazioni del Joker da un lato, ma anche al primissimo numero di Dylan Dog dall'altro. Interessante in particolare l'accenno iniziale del Joker all'esistenza del diavolo, considerando anche l'origine del nome di Xabaras (anagramma di Abraxas) e il fatto che anche quest'ultimo ne facesse cenno durante le sue elucubrazioni ne L'alba dei morti viventi, albo che viene ripreso esplicitamente per creare un aggancio diretto con uno dei momenti maggiormente impressi nell'immaginario dei lettori dylaniati.
L'alba dei morti viventi (Dyd #1) |
Merita una riflessione anche il formato dell'albo. Si tratta a conti fatti del primo vero albo "americano" prodotto dalla Bonelli, sia in termini di numero di pagine che di impostazione della storia e di fruibilità. Sappiamo bene che nel corso degli ultimi anni la SBE ha subito (e sta continuando a subire) numerosi cambiamenti in termini di impostazione editoriale, con un'apertura sempre maggiore verso altri linguaggi che oltrepassano i confini del fumetto "bonelliano" inteso in termini classici. Le sempre maggiori concessioni al colore (un tempo evento del tutto eccezionale), i volumi cartonati alla francese, linee editoriali dedicate rispettivamente a un pubblico giovane (Young) e a un pubblico maturo (Audace), formati che arrivano persino a rievocare quelli di un manga (Attica). I motivi di tali cambiamenti vanno ricercati non solo nel cambio dei gusti dei lettori ma anche nel tentativo di rendere le produzioni sempre più internazionali, oltre all'esigenza di ricorrere a mercati alternativi rispetto a quello delle edicole. Insomma, quest'albo, con le sue venti tavole di rapida lettura, se fosse stato pubblicato su carta patinata e in formato più grande, avrebbe potuto tranquillamente essere un prodotto del comicdom statunitense.
In conclusione, abbiamo tra le mani il prologo di un crossover che, senza ombra di dubbio, entrerà nella storia del fumetto. Un albo che ci lascia in trepidante attesa di scoprire come si concretizzerà l'inaspettata intesa tra il Cavaliere Oscuro di Gotham City e l'inquilino di Craven Road. Perché, se è vero che - come accennavamo in apertura - l'albo rappresenta un gustoso divertissement apparentemente senza pretese, d'altro canto le tavole esplosive del team Dell'Edera/Cavenago e l'approccio concettualmente intrigante alla commistione tra personaggi e universi ci portano a pensare che l'evento potrebbe andare al di là del semplice richiamo legato ai nomi dei suoi protagonisti e fornire chiavi di lettura inedite e sorprendenti.
Il sommo audace
(in team-up con il Fosco)
Batman e Dylan Dog: Relazioni pericolose
DATA: novembre 2019
SERGIO BONELLI EDITORE e DC COMICS
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Roberto Recchioni
MATITE: Werther Dell'Edera
CHINE E COLORAZIONE: Gigi Cavenago
COVER: Gigi Cavenago
Tutte le immagini © 2019 DC Comics e Sergio Bonelli Editore.