Tex Willer #1 - Vivo o morto!
Il folgorante esordio della nuova serie regolare dedicata a Tex
Difficile non ricorrere al concetto di "evento epocale" se si parla di una nuova serie regolare dedicata a Tex Willer, a settant'anni dal suo esordio in edicola. Certamente uno degli avvenimenti più importanti di questa annata fumettistica, la decisione di Sergio Bonelli Editore di affiancare alla serie "classica" un nuovo mensile incentrato sulle avventure del giovane Tex fuorilegge si regge senz'altro sull'affetto e sul seguito che il personaggio continua a riscuotere sin dal 1948. Il compito, solenne e da far tremare i polsi, di occuparsi della storia d'esordio è ricaduto su Mauro Boselli, curatore e sceneggiatore-principe della testata, e Roberto De Angelis, a lungo tra gli artisti principali di Nathan Never e che già si era confrontato con Tex alcuni anni fa in un Texone.
La foliazione dell'albo, come noto, è minore rispetto a quella che caratterizza la serie regolare "classica". Ciò non di meno, è importante sottolineare sin da subito come il formato "snello" non coincida con un'esiguità di contenuti: la densità di eventi è alta e la lettura non lascia la sensazione di incompiuto o l'idea di aver letto una storia breve. In questo la garanzia è fornita dalla versatilità di Mauro Boselli nella scrittura: come già avvenuto per le storie brevi del Color Tex e ancor più per il Tex "alla francese" dei volumi cartonati, lo sceneggiatore-principe della testata riesce ad adattare egregiamente la storia al formato, modificando la scansione narrativa e la struttura della trama in modo da rispondere in egual modo al desiderio di storie classiche e alle esigenze di innovazione formale. Come opportunamente rivelato da Boselli nell'articolo che chiude il prezioso numero zero (allegato a Tex #697 e a Zagor #691), l'intento non è quello di riscrivere le storie classiche fuoriuscite dalla macchina da scrivere di Gianluigi Bonelli (cosa che renderebbe questa operazione un vero e proprio "reboot", frequente ad esempio nel mercato fumettistico statunitense), quanto piuttosto quello di inserirsi tra le pieghe inesplorate del passato del personaggio, tra eventi completamente inediti e nomi solo accennati e mai approfonditi.
"La nostra intenzione è quella di farvi riassaporare il gusto e il ritmo d'altri tempi di un giovane West e di un giovane Tex, il sapore dell'avventura semplice, diretta e incantata, come la vivevano le fantasie di Bonelli, di Galep e dei loro lettori", scrive Boselli. Una riscrittura moderna che, già in questo primo episodio, ci mostra antefatti e dettagli inediti della primissima, indimenticabile avventura di Tex, scritta da Gianluigi Bonelli e resa visivamente da Aurelio Galleppini.
La fedeltà ai "sacri testi del grandissimo G.L. Bonelli" (come li definisce lo stesso Boselli) è garantita dalla passione che traspare da queste pagine, nelle quali l'autore ha infuso tutta la sua conoscenza delle storie classiche, rievocando il sapore autentico dell'avventura.
A questo contribuiscono le tavole di Roberto De Angelis, che mostra uno stile decisamente espressivo che coniuga sapientemente classicità e modernità. In ulteriore evoluzione rispetto alla sua già convincente prova sul Texone, il disegnatore campano interpreta al meglio la storia permeandola di notevole realismo nelle ambientazioni e nella resa dei vari personaggi in scena.
In chiusura, una breve riflessione sulle premesse di base che animano questa serie. L'interesse nei confronti delle avventure del giovane Tex era stato rinvigorito negli ultimi anni da varie storie pubblicate nei Tex cartonati (oltre che nella storia speciale Nueces Valley sul Maxi, incentrata addirittura sull'infanzia del personaggio). Tali volumi sono da considerarsi un vero e proprio banco di prova per questa neonata serie. La formula del cartonato a colori con impostazione "alla francese" aveva creato potenzialmente un contesto ideale per i nuovi lettori che volevano avvicinarsi alla figura mitologica del Ranger. Di conseguenza, una testata interamente dedicata al giovane Tex sulla carta avrebbe potuto seguire un approccio maggiormente sperimentale e innovativo, cercando una via per differenziarsi maggiormente rispetto al formato classico (sebbene a foliazione ridotta), nell'altrettanto classico bianco e nero, eventualmente coinvolgendo autori esterni alla serie (per fare un esempio, come avviene in alcune storie brevi dei Color Tex o, ancor di più, nei Dylan Dog Color Fest, che raccolgono spesso autori e storie più sperimentali e anche stilisticamente lontani dai canoni abituali).
A prescindere dal discorso editoriale e di approccio, la sfida rimane quella di conquistare non solo la "vecchia guardia" di lettori, che si innamorerebbe comunque di queste storie sia per la qualita che per il gusto di scoprire lati inediti di un personaggio intramontabile, ma anche di espandersi e convincere nuovi lettori a dare una possibilità a questo contesto narrativo che, nonostante i settant'anni di vita editoriale, sembra davvero ancora tutto da esplorare. Esattamente come il selvaggio West.
Tex Willer - “Vivo o morto!”
NUMERO: 1
DATA: novembre 2018
SERGIO BONELLI EDITORE
COPERTINA: Maurizio Dotti (edizione variant: Claudio Villa; edizione variant "Taglia": Alessandro Piccinelli)
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E CHINE: Roberto De Angelis
Tutte le immagini © 2018 Sergio Bonelli Editore.
Difficile non ricorrere al concetto di "evento epocale" se si parla di una nuova serie regolare dedicata a Tex Willer, a settant'anni dal suo esordio in edicola. Certamente uno degli avvenimenti più importanti di questa annata fumettistica, la decisione di Sergio Bonelli Editore di affiancare alla serie "classica" un nuovo mensile incentrato sulle avventure del giovane Tex fuorilegge si regge senz'altro sull'affetto e sul seguito che il personaggio continua a riscuotere sin dal 1948. Il compito, solenne e da far tremare i polsi, di occuparsi della storia d'esordio è ricaduto su Mauro Boselli, curatore e sceneggiatore-principe della testata, e Roberto De Angelis, a lungo tra gli artisti principali di Nathan Never e che già si era confrontato con Tex alcuni anni fa in un Texone.
La foliazione dell'albo, come noto, è minore rispetto a quella che caratterizza la serie regolare "classica". Ciò non di meno, è importante sottolineare sin da subito come il formato "snello" non coincida con un'esiguità di contenuti: la densità di eventi è alta e la lettura non lascia la sensazione di incompiuto o l'idea di aver letto una storia breve. In questo la garanzia è fornita dalla versatilità di Mauro Boselli nella scrittura: come già avvenuto per le storie brevi del Color Tex e ancor più per il Tex "alla francese" dei volumi cartonati, lo sceneggiatore-principe della testata riesce ad adattare egregiamente la storia al formato, modificando la scansione narrativa e la struttura della trama in modo da rispondere in egual modo al desiderio di storie classiche e alle esigenze di innovazione formale. Come opportunamente rivelato da Boselli nell'articolo che chiude il prezioso numero zero (allegato a Tex #697 e a Zagor #691), l'intento non è quello di riscrivere le storie classiche fuoriuscite dalla macchina da scrivere di Gianluigi Bonelli (cosa che renderebbe questa operazione un vero e proprio "reboot", frequente ad esempio nel mercato fumettistico statunitense), quanto piuttosto quello di inserirsi tra le pieghe inesplorate del passato del personaggio, tra eventi completamente inediti e nomi solo accennati e mai approfonditi.
"La nostra intenzione è quella di farvi riassaporare il gusto e il ritmo d'altri tempi di un giovane West e di un giovane Tex, il sapore dell'avventura semplice, diretta e incantata, come la vivevano le fantasie di Bonelli, di Galep e dei loro lettori", scrive Boselli. Una riscrittura moderna che, già in questo primo episodio, ci mostra antefatti e dettagli inediti della primissima, indimenticabile avventura di Tex, scritta da Gianluigi Bonelli e resa visivamente da Aurelio Galleppini.
La fedeltà ai "sacri testi del grandissimo G.L. Bonelli" (come li definisce lo stesso Boselli) è garantita dalla passione che traspare da queste pagine, nelle quali l'autore ha infuso tutta la sua conoscenza delle storie classiche, rievocando il sapore autentico dell'avventura.
A questo contribuiscono le tavole di Roberto De Angelis, che mostra uno stile decisamente espressivo che coniuga sapientemente classicità e modernità. In ulteriore evoluzione rispetto alla sua già convincente prova sul Texone, il disegnatore campano interpreta al meglio la storia permeandola di notevole realismo nelle ambientazioni e nella resa dei vari personaggi in scena.
In chiusura, una breve riflessione sulle premesse di base che animano questa serie. L'interesse nei confronti delle avventure del giovane Tex era stato rinvigorito negli ultimi anni da varie storie pubblicate nei Tex cartonati (oltre che nella storia speciale Nueces Valley sul Maxi, incentrata addirittura sull'infanzia del personaggio). Tali volumi sono da considerarsi un vero e proprio banco di prova per questa neonata serie. La formula del cartonato a colori con impostazione "alla francese" aveva creato potenzialmente un contesto ideale per i nuovi lettori che volevano avvicinarsi alla figura mitologica del Ranger. Di conseguenza, una testata interamente dedicata al giovane Tex sulla carta avrebbe potuto seguire un approccio maggiormente sperimentale e innovativo, cercando una via per differenziarsi maggiormente rispetto al formato classico (sebbene a foliazione ridotta), nell'altrettanto classico bianco e nero, eventualmente coinvolgendo autori esterni alla serie (per fare un esempio, come avviene in alcune storie brevi dei Color Tex o, ancor di più, nei Dylan Dog Color Fest, che raccolgono spesso autori e storie più sperimentali e anche stilisticamente lontani dai canoni abituali).
A prescindere dal discorso editoriale e di approccio, la sfida rimane quella di conquistare non solo la "vecchia guardia" di lettori, che si innamorerebbe comunque di queste storie sia per la qualita che per il gusto di scoprire lati inediti di un personaggio intramontabile, ma anche di espandersi e convincere nuovi lettori a dare una possibilità a questo contesto narrativo che, nonostante i settant'anni di vita editoriale, sembra davvero ancora tutto da esplorare. Esattamente come il selvaggio West.
Il Sommo
(con opportune aggiunte del Fosco)
Tex Willer - “Vivo o morto!”
NUMERO: 1
DATA: novembre 2018
SERGIO BONELLI EDITORE
COPERTINA: Maurizio Dotti (edizione variant: Claudio Villa; edizione variant "Taglia": Alessandro Piccinelli)
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E CHINE: Roberto De Angelis
Tutte le immagini © 2018 Sergio Bonelli Editore.