ARGH: intervista a Maicol&Mirco

Tra scarabocchi, codice morse e immortalità


Il crudele e inarrivabile genio degli scarabocchi di Maicol&Mirco non smette di conquistarci. Tavola dopo tavola, battuta dopo battuta, ci ritroviamo sempre disarmati e rigenerati da queste stilettate taglienti di filosofia esistenziale. Raccolti da Bao Publishing nell'opera omnia che ha esordito recentemente con ARGH, gli scarabocchi hanno trovato ora una nuova dimensione. Di questo, ma anche di altro, abbiamo parlato con Maicol&Mirco.



Maicol&Mirco fanno fumetti dalle scuole medie. Sono amici per la pelle. Le persone invidiose dicono che Mirco non esiste. Ma non sanno che i fumetti fanno esistere chiunque. Creatori de Gli scarabocchi di Maicol&Mirco, le geniali vignette rosse e nere pubblicate sul web, hanno addirittura scritto libri per bambini come Palla Rossa e Palla Blu (Bao Publishing, 2016).

Come è nata l'idea di raccogliere gli Scarabocchi in un'opera Omnia?
Si sta semplicemente tornando all'Età della pietra. Abbiamo pensato fosse meglio trasferire su carta tutti i nostri scarabocchi pubblicati su internet. Torneremo a vivere nelle caverne. Sarà meglio procurarsi dei buoni libri. E con questa collana stiamo facendo la nostra parte.

Quali sono le differenze, a tuo parere, tra gli scarabocchi autoconclusivi letti in maniera autonoma e l'esperienza di lettura degli scarabocchi nell'Opera Omnia?
Gli Scarabocchi sono un lunghissimo fumetto unico travestito da migliaia di strip. Solo leggendoli uno dietro l'altro (e in rigoroso ordine cronologico) si potrà effettivamente conoscere la trama di questa chilometrica opera.
Sembrava stessimo picchiettando sul tavolino, in realtà era un poema in codice morse.

Le tue storie non celano spesso il vissuto e una certa componente autobiografica. Quanto della tua esperienza di vita è finito negli Scarabocchi e fino a che punto invece credi sia giusto tenere la vita in disparte?
Tutto quello che ho vissuto è nei miei scarabocchi. Ma attenzione: anche tutto quello che non ho avuto la forza di vivere. Tramite i miei personaggi ho avuto esperienze nuove, impossibili. I miei personaggi mi hanno fatto crescere. Mi hanno educato. O forse - meglio ancora - ineducato a dovere.

In una nostra umile recensione del volume abbiamo ipotizzato che i tuoi personaggi, pubblicato su volumi e formati differenti, appartengano in qualche modo al medesimo universo narrativo. Che ne pensi?
Sì. Lo stesso infinito universo narrativo.

Ti poni mai il problema di voler essere universale?
Lo sono mio malgrado. Non mi interessa Mario, mi interessa il mondo di Mario. Negli inghippi quotidiani leggo sempre il medesimo bastone nelle medesime ruote. Siamo frammenti della stessa Roba.


Ci sono a volte dei filtri o delle limitazioni che ti autoimponi nel realizzare le tue opere (e gli scarabocchi in particolare) o ti senti completamente libero?
C'è un solo filtro: quello che esce di bocca ai miei personaggi deve essere interessante. Possono dire quello che vogliono e come vogliono, basta sia interessante.

C'è chi ti considera un filosofo. Che ne pensi di questa definizione? Qual è il tuo filosofo preferito?
I filosofi semplificano il mondo, noi autori lo complichiamo. Il mio filosofo preferito non ha mai parlato né scritto.

Leggi fumetti attualmente? Cosa c'è sul tuo comodino?
Leggo sempre fumetti e libri, per questo so raccontare. Ora sul mio comodino c'è Osamu Tezuka. Sopra Stephen King. Sopra Paolo Bacilieri. Sopra Carmelo Bene. Sopra Pat Sullivan. Sopra Adriano Carnevali.

Su cosa sei al lavoro attualmente?
Libri che vedranno la luce nel 2020. I tre che usciranno nel 2019 sono già consegnati da mesi. Morirò con tante storie ancora da pubblicare. Questo mi rende strano e quasi immortale.

Grazie ancora per la disponibilità e a presto.
Ci mancherebbe. Un abbraccio doppio.

Il Sommo & Gli Audaci

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