Maicol & Mirco – L'Isolo e l'esigenza di estraniarsi
Dialogo con Maicol & Mirco tra scarabocchi, barzellette, enigmistica e un bianco accecante

Il 2025 è un anno importante per Maicol & Mirco. Oltre a organizzare festival, oltre a popolare la prima pagina del manifesto con i suoi personaggi, oltre a ideare e curare una rivista tuttofumetto (La fine del mondo), ha dato alle stampe un'opera tra le sue più significative in assoluto: L'Isolo (Bao Publishing), storia di un uomo che si autoesilia su un'isola molto piccola per provare a fare a meno della civiltà e della cultura e rimanere in contatto con la natura.
È un inusuale e inedito fumetto lungo di 272 pagine, che fuoriesce dalla consuetudine dell'autore degli Scarabocchi, mantenendo e anzi amplificando l'irriverente ironia, la profondità, la poesia, l'immediatezza e l'universalità che ne caratterizzano l'espressione stilistica.
L'Isolo è una riflessione ampia sull'esigenza di estraniarsi, di ricercare l’essenziale, ciò che è veramente importante, lasciandosi alle spalle tutto il resto. Ma è anche tanto altro e ne abbiamo parlato con Maicol & Mirco.

Dove nasce lo spunto iniziale per L'Isolo? In che punto della lavorazione (e perché) hai avvertito l'esigenza di farne una storia lunga?
Nasce dall’apparizione della mia testa di un omino tutto solo, su un’isola microscopica. L’isoletta di una barzelletta. Ho provato più volte a eliminare quest’immagine dandogli vita su un semplice scarabocchio di una pagina, ma l’omino è restato lì, sull’isoletta. A fissarmi.
Dedicargli un intero libro è l’unico stratagemma che ho trovato per liberarmene.
Ora vive nel fumetto, non più nel mio cervello.
Altra cosa: mi piace pensare che se dedicassimo un intero libro a ogni personaggio o situazione di una barzelletta ne verrebbe fuori un fumetto tragico e epico come questo. Provate a immaginarlo, ogni volta che ridete su un riquadro in una rivista di enigmistica.
Il tratto rosso su uno sfondo bianco, che caratterizza la quasi totalità delle pagine de L'Isolo, rompe la consuetudine e la riconoscibilità dei segni neri su sfondo rosso degli Scarabocchi. Come mai hai fatto questa scelta espressiva per L'Isolo?
Il tratto rosso su sfondo bianco lo ha voluto Dio in persona, quando ho raccontato i suoi guai nei cieli ne Il Papà di Dio (BAO Publishing, 2017). Per un volume di mille pagine il rosso non era adatto, avremmo accecato i lettori. La linea rossa su sfondo bianco, più eterea, era adatta alla narrazione così lunga ed era subito piaciuta a Dio e suo papà. Anche nell’Isolo la scelta è stata simile. Mi occorreva la luce del mare tropicale, quindi il bianco accecante. Avete visto che luce c’è nell’Isolo?
Dedicargli un intero libro è l’unico stratagemma che ho trovato per liberarmene.
Ora vive nel fumetto, non più nel mio cervello.
Altra cosa: mi piace pensare che se dedicassimo un intero libro a ogni personaggio o situazione di una barzelletta ne verrebbe fuori un fumetto tragico e epico come questo. Provate a immaginarlo, ogni volta che ridete su un riquadro in una rivista di enigmistica.
Il tratto rosso su uno sfondo bianco, che caratterizza la quasi totalità delle pagine de L'Isolo, rompe la consuetudine e la riconoscibilità dei segni neri su sfondo rosso degli Scarabocchi. Come mai hai fatto questa scelta espressiva per L'Isolo?
Il tratto rosso su sfondo bianco lo ha voluto Dio in persona, quando ho raccontato i suoi guai nei cieli ne Il Papà di Dio (BAO Publishing, 2017). Per un volume di mille pagine il rosso non era adatto, avremmo accecato i lettori. La linea rossa su sfondo bianco, più eterea, era adatta alla narrazione così lunga ed era subito piaciuta a Dio e suo papà. Anche nell’Isolo la scelta è stata simile. Mi occorreva la luce del mare tropicale, quindi il bianco accecante. Avete visto che luce c’è nell’Isolo?
Mentre lo stavi realizzando ti sei reso conto di essere al lavoro su qualcosa di "importante", di diverso rispetto alle altre tue opere?
Me ne sono accorto quando è apparsa la prima poesia: “Maria, caffè, coniglio, crema e sedia”. Il libro ora era in preda alla poesia o alla follia. Poteva solo essere un disastro o un capolavoro. E spero sia un disastro.
Qual è il fascino, ma anche la difficoltà, di vivere soli?
Il fascino è che non ci sono gli altri, la difficoltà è che non ci sono gli altri.
Sembra una barzelletta, vero?
Qual è il fascino, ma anche la difficoltà, di vivere soli?
Il fascino è che non ci sono gli altri, la difficoltà è che non ci sono gli altri.
Sembra una barzelletta, vero?
Si è davvero poi soli o comunque vada c'è qualcosa delle persone che conosciamo e amiamo che rimane sempre in noi, anche in un'isola piccolissima e deserta?
La mia vita privata e quella dei miei personaggi vanno spesso in direzioni opposte. Io per esempio non riesco e non posso stare da solo, mai stato capace, tanto che ho un nome di battaglia doppio. Nei fumetti invece si è spesso soli, divisi da muri bianchi che separano le vignette una dall’altra, decapitati da inquadrature, allontanati da prospettive, deformati dall’anatomia inventata. Resta solo qualche scena corale per stare assieme, come un meeting brevissimo. Il tempo di una vignettona.
La solitudine a volte può corrispondere alla ricerca dell’essenziale. A ben guardare, anche la tua sintesi stilistica corrisponde a un percorso di questo tipo, no?
Cerco l’essenziale ad ogni libro, ma mi ritrovo con una serie di essenziali sempre diversa. Questi essenziali, sommati tra loro, tornano a essere il tutto. Se avessi dovuto rincorrere davvero l’essenziale avrei dovuto realizzare un solo libro.
E del resto della mia vita che ne avrei fatto?
La solitudine a volte può corrispondere alla ricerca dell’essenziale. A ben guardare, anche la tua sintesi stilistica corrisponde a un percorso di questo tipo, no?
Cerco l’essenziale ad ogni libro, ma mi ritrovo con una serie di essenziali sempre diversa. Questi essenziali, sommati tra loro, tornano a essere il tutto. Se avessi dovuto rincorrere davvero l’essenziale avrei dovuto realizzare un solo libro.
E del resto della mia vita che ne avrei fatto?
Durante la storia il protagonista dice "Poesia pura. Linguaggio al servizio solo del linguaggio." È un po' ciò che lui desidererebbe scrivere, ma in senso più ampio potrebbe descrivere anche il tuo lavoro e il modo in cui rappresenti i tuoi personaggi?
Segno al servizio del segno, anche. Come in uno scarabocchio al telefono, quando ci si concentra nel disegno per evadere da quella lunga telefonata noiosa che è l’esistenza.
Ci sono libri, film, canzoni, serie tv o altro che hanno ispirato questa storia, anche indirettamente o alla lontana?
Il gigante Grissino, disegnato da Sandro Dossi. E La mia vita in barca di Tsuge Tadao. Ah, scusa, anche la Settimana Enigmistica di gennaio scorso.
Ci sono libri, film, canzoni, serie tv o altro che hanno ispirato questa storia, anche indirettamente o alla lontana?
Il gigante Grissino, disegnato da Sandro Dossi. E La mia vita in barca di Tsuge Tadao. Ah, scusa, anche la Settimana Enigmistica di gennaio scorso.
Grazie!
Maicol & Mirco è l'autore de de Gli Scarabocchi di Maicol & Mirco, una comica tragedia quotidiana che da Facebook si è evoluta nella cartacea “Opera Omnia” pubblicata da Bao PUblishing (attualmente composta di otto volumi: ARGH, SOB, BAH, CRACK, NO!, PFUI, OPS, ZZZ). Ha dato una famiglia a Dio con il suo Il papà di Dio (2017) e deliziato i bambini con Palla Rossa e Palla Blu (2016) e Palla Rossa e Palla Blu rotolano ancora (2019), tutti libri pubblicati da BAO Publishing. Per Coconino Press – Fandango hanno realizzato il primo vero fumetto rosa del mondo: Hanchi Pinchi e Panchi (2009), Gli Arcanoidi (2018) e L’Arcanoide (2019), due “mostruosi” libri gemelli. Per il progetto Fumetti nei Musei, in collaborazione con il MIbact ha realizzato due albi: Hanchi e il ladro sensibile in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche e Gul: il cuore delle cose in collaborazione con la Reggia di Caserta. Ha inoltre pubblicato per Oggi, Sergio Bonelli Editore, Smemoranda, Linus, XL di Repubblica, Rolling Stone, Vice magazine, La Stampa, GBaby. Nel 2023 pubblica Natura Morta. Una domanda a Giorgio Morandi (24 Ore Cultura Comics), nel 2024 Favole per psicoterapeuti (BAO Publishing) e nel 2025 L'Isolo (BAO Publishing). Dal 2023 i suoi Scarabocchi sono tutti i giorni sulla prima pagina de il manifesto, quotidiano per il quale, da dicembre 2025, è ideatore e curatore della rivista interamente a fumetti La fine del mondo. Insegna all’Accademia di Belle Arti L’Aquila. Tra i riconoscimenti ricevuti ci sono: il Premio Tuono Pettinato (2021), il Premio Piero Ciampi a Fumetti nell’ambito del Premio Ciampi (2023), il Premio Sergio Staino al Festival Antani (2024), il premio Giornalistico della Sardegna per Giornalismo a Fumetti (2024) e il Premio della Satira al Festival della Satira di Forte dei Marmi (2024). Un suo autoritratto è nella "Collezione di autoritratti" de Gli Uffizi di Firenze.
Intervista a cura di Giuseppe Lamola
Maicol & Mirco
Maicol & Mirco è l'autore de de Gli Scarabocchi di Maicol & Mirco, una comica tragedia quotidiana che da Facebook si è evoluta nella cartacea “Opera Omnia” pubblicata da Bao PUblishing (attualmente composta di otto volumi: ARGH, SOB, BAH, CRACK, NO!, PFUI, OPS, ZZZ). Ha dato una famiglia a Dio con il suo Il papà di Dio (2017) e deliziato i bambini con Palla Rossa e Palla Blu (2016) e Palla Rossa e Palla Blu rotolano ancora (2019), tutti libri pubblicati da BAO Publishing. Per Coconino Press – Fandango hanno realizzato il primo vero fumetto rosa del mondo: Hanchi Pinchi e Panchi (2009), Gli Arcanoidi (2018) e L’Arcanoide (2019), due “mostruosi” libri gemelli. Per il progetto Fumetti nei Musei, in collaborazione con il MIbact ha realizzato due albi: Hanchi e il ladro sensibile in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche e Gul: il cuore delle cose in collaborazione con la Reggia di Caserta. Ha inoltre pubblicato per Oggi, Sergio Bonelli Editore, Smemoranda, Linus, XL di Repubblica, Rolling Stone, Vice magazine, La Stampa, GBaby. Nel 2023 pubblica Natura Morta. Una domanda a Giorgio Morandi (24 Ore Cultura Comics), nel 2024 Favole per psicoterapeuti (BAO Publishing) e nel 2025 L'Isolo (BAO Publishing). Dal 2023 i suoi Scarabocchi sono tutti i giorni sulla prima pagina de il manifesto, quotidiano per il quale, da dicembre 2025, è ideatore e curatore della rivista interamente a fumetti La fine del mondo. Insegna all’Accademia di Belle Arti L’Aquila. Tra i riconoscimenti ricevuti ci sono: il Premio Tuono Pettinato (2021), il Premio Piero Ciampi a Fumetti nell’ambito del Premio Ciampi (2023), il Premio Sergio Staino al Festival Antani (2024), il premio Giornalistico della Sardegna per Giornalismo a Fumetti (2024) e il Premio della Satira al Festival della Satira di Forte dei Marmi (2024). Un suo autoritratto è nella "Collezione di autoritratti" de Gli Uffizi di Firenze.




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