Disperanza: Catene – Esorcisti tra le dune di Roma
Il trio Spano-Nova-Grilli combina la wasteland post-apocalittica all’immaginario religioso, per un fumetto sulle identità rinunciate
Sergio Bonelli Editore presenta Catene, primo dei quattro volumi che comporranno la miniserie Disperanza, creata da Samuel Spano (che ha anche curato i disegni e i colori), Nova e Matteo Grilli.
Ambientato in un mondo di madmaxiana memoria – paesaggi desertici, rovine post-apocalittiche, una tecnologia d’ispirazione dieselpunk – il fumetto adotta l’estetica della wasteland dalle tinte rugginose e la innerva di elementi horror presi dall’immaginario religioso, in particolare cattolico.
Le palette oscillano costantemente tra caldi e freddi, esitando spesso su zone intermedie, in cui il senso di incertezza fa vibrare le tavole con colori anche molto saturi. Spano supporta le ombre con un tratteggio fitto ma ben dosato, che riesce a creare chiaroscuri netti senza insozzare l’immagine né prevaricando mai le scelte cromatiche, e che all’occorrenza sottolinea bene il valore emotivo di certe scene. Nel complesso, il disegno si mantiene sempre godibile, ma potrebbe risultare un po’ “scolastico”: senza dubbio ben eseguito, ma (forse proprio per questo) privo di quelle particolari cristallizzazioni stilistiche che lo renderebbero immediatamente riconoscibile.
E dunque, di cosa parla Disperanza? L’impressione che ne ho avuto è che è presto per dirlo: il primo volume pianta solo i semi dello sviluppo della storia. L’ambientazione post-apocalittica per il momento non pare suggerire una tematica ecologista o strettamente politica, mentre molto più accentuato è il discorso sull’interiorità, in particolare il dualismo bene-male, il rapporto con il passato e il biopotere.
Il fumetto gioca molto sulla familiarità del genere, ma almeno al netto di questo primo volume la componente speculativa non viene granché approfondita. Non sappiamo se la crisi climatica abbia a che fare con la pandemia di Disperanza, né conosciamo l’organizzazione e l’influenza dei poteri istituzionali, per quanto tali questioni appaiano piuttosto presenti. Si può sperare che il worldbuilding verrà approfondito nei prossimi volumi – non sarebbe imprescindibile, tuttavia, se gli altri livelli di significazione dell’opera dovessero dimostrarsi più rilevanti.
Un appunto mi sento di farlo, tuttavia, all’editore sulla questione del prezzo. 19 euro per una settantina di pagine (pur a colori e con copertina cartonata), a fronte di un’opera inedita incompleta rischiano di scoraggiare potenziali lettori. Visto anche il respiro succinto della serie, forse non avrebbe guastato un volume unico con un prezzo più alto.
Disegni, colori e copertina: Samuel Spano
Lettering, progetto grafico e impaginazione: Studio Ram
Assistente di redazione: Cassandra Botta
Editore: Sergio Bonelli Editore
Direzione editoriale: Michele Masiero
Responsabile settore libreria: Giovanni Mattioli
Formato: 22 x 29,7 cm, cartonato, a colori
Prezzo: 19€
2364. Sono passati più di tre secoli dalla comparsa della Disperanza, una forma di possessione demoniaca che nel tempo si è diffusa come una vera pandemia. Il mondo è al collasso, bruciato dalla crisi climatica. Nel Deserto della Magliana, dove un tempo sorgeva la città eterna, Istevene è un ragazzo transgender che si guadagna da vivere in un’autofficina, ma la sua è una formazione da Esorcista, come dimostra il marchio impresso sul petto. E se è vero che Istevene un tempo era il primo della classe, dopo l’arresto del fratello Vissente, posseduto di sua spontanea volontà da uno spirito maligno, le cose sono molto cambiate. Nato Accabadora, ultimo delle Madri, ha scelto di rinunciare agli attributi natali e abbracciare un altro stile di vita. Tuttavia, l’arrivo degli Esorcisti di Stato, tra cui la vecchia conoscenza Raul, potrebbe farlo tornare sui propri passi.
Sergio Bonelli Editore presenta Catene, primo dei quattro volumi che comporranno la miniserie Disperanza, creata da Samuel Spano (che ha anche curato i disegni e i colori), Nova e Matteo Grilli.
Ambientato in un mondo di madmaxiana memoria – paesaggi desertici, rovine post-apocalittiche, una tecnologia d’ispirazione dieselpunk – il fumetto adotta l’estetica della wasteland dalle tinte rugginose e la innerva di elementi horror presi dall’immaginario religioso, in particolare cattolico.
Le palette oscillano costantemente tra caldi e freddi, esitando spesso su zone intermedie, in cui il senso di incertezza fa vibrare le tavole con colori anche molto saturi. Spano supporta le ombre con un tratteggio fitto ma ben dosato, che riesce a creare chiaroscuri netti senza insozzare l’immagine né prevaricando mai le scelte cromatiche, e che all’occorrenza sottolinea bene il valore emotivo di certe scene. Nel complesso, il disegno si mantiene sempre godibile, ma potrebbe risultare un po’ “scolastico”: senza dubbio ben eseguito, ma (forse proprio per questo) privo di quelle particolari cristallizzazioni stilistiche che lo renderebbero immediatamente riconoscibile.
E dunque, di cosa parla Disperanza? L’impressione che ne ho avuto è che è presto per dirlo: il primo volume pianta solo i semi dello sviluppo della storia. L’ambientazione post-apocalittica per il momento non pare suggerire una tematica ecologista o strettamente politica, mentre molto più accentuato è il discorso sull’interiorità, in particolare il dualismo bene-male, il rapporto con il passato e il biopotere.
Il fumetto gioca molto sulla familiarità del genere, ma almeno al netto di questo primo volume la componente speculativa non viene granché approfondita. Non sappiamo se la crisi climatica abbia a che fare con la pandemia di Disperanza, né conosciamo l’organizzazione e l’influenza dei poteri istituzionali, per quanto tali questioni appaiano piuttosto presenti. Si può sperare che il worldbuilding verrà approfondito nei prossimi volumi – non sarebbe imprescindibile, tuttavia, se gli altri livelli di significazione dell’opera dovessero dimostrarsi più rilevanti.
Un discorso a parte merita la gestione di un protagonista transgender. Non è raro che le rappresentazioni di personaggi trans finiscano per essere un mero tokenismo oppure, al contrario, che sfocino nel fatalismo o nel feticismo. Disperanza invece rende giustizia alle istanze di Istevene, presentando il conflitto come parte di un processo complesso, senza innuendo molesti relativamente all’affermazione del suo genere, ma neanche trattando la sua identità di persona trans come una questione marginale. Certo, esiste un legame tra il genere assegnatogli alla nascita e le responsabilità e i titoli che ha ereditato e a cui ha scelto di rinunciare, ma il testo ce lo presenta per quello che è: un vincolo di pensiero magico che non riecheggia di note biodeterministiche – tranne, naturalmente, quando si entra nel contesto istituzionale con la comparsa degli Esorcisti di Stato. È un confine sottile e spesso incerto quello tra tematizzazione e romanticizzazione dell’esperienza trans, ma per ora sembra che l’opera lo abbia navigato con consapevolezza.
Il fumetto del trio Spano-Nova-Grilli promette una rivisitazione degli immaginari e dei generi di riferimento, indicando combinazioni originali. L’aridità del futuro si mescola con un ancestrale acquoso, le questioni universali si accostano ai vissuti personali, e tutta l’opera sta sempre in bilico tra il poema escatologico, il b-movie fantascientifico e la confessione.
Il fumetto del trio Spano-Nova-Grilli promette una rivisitazione degli immaginari e dei generi di riferimento, indicando combinazioni originali. L’aridità del futuro si mescola con un ancestrale acquoso, le questioni universali si accostano ai vissuti personali, e tutta l’opera sta sempre in bilico tra il poema escatologico, il b-movie fantascientifico e la confessione.
Un appunto mi sento di farlo, tuttavia, all’editore sulla questione del prezzo. 19 euro per una settantina di pagine (pur a colori e con copertina cartonata), a fronte di un’opera inedita incompleta rischiano di scoraggiare potenziali lettori. Visto anche il respiro succinto della serie, forse non avrebbe guastato un volume unico con un prezzo più alto.
Angelo Maria Perongini
Disperanza vol. 1 (di 4): Catene
Soggetto e sceneggiatura: Samuel Spano, Nova, Matteo GrilliDisegni, colori e copertina: Samuel Spano
Lettering, progetto grafico e impaginazione: Studio Ram
Assistente di redazione: Cassandra Botta
Editore: Sergio Bonelli Editore
Direzione editoriale: Michele Masiero
Responsabile settore libreria: Giovanni Mattioli
Formato: 22 x 29,7 cm, cartonato, a colori
Prezzo: 19€








