Il tempo in cui si ama: L’età della convivenza di Kazuo Kamimura
Un viaggio nei sentimenti, nei tormenti e nelle difficoltà di una giovane coppia
Gli anni Settanta sono un periodo storico estremamente importante per il Giappone. In quegli anni il popolo giapponese stava costruendo le basi che avrebbero permesso al Paese di diventare una delle nazioni più importanti sia a livello economico che culturale. Le rivolte studentesche - caratterizzate dal movimento degli Zengakuren - erano al massimo della loro diffusione. I giovani giapponesi dell'epoca lottavano per l’affermazione dei diritti civili e cercavano di rovesciare il vecchio sistema sociale e culturale.
Questi anni di forti cambiamenti colpirono anche il manga che da sempre è uno specchio della cultura e della società. Il gekiga - che significa "immagini drammatiche" - nello specifico viveva il suo periodo di massimo splendore ed era diventato parte integrante delle manifestazioni. Un autore vicino al movimento gekiga - e che ha collaborato con riviste come COM - pubblica nel 1972 il primo capitolo di uno dei suoi più grandi capolavori: Dōsei Jidai – L’età della convivenza. Questo autore è Kazuo Kamimura.
Kamimura lavora inizialmente come illustratore in una grande azienda. Debutta come mangaka verso la fine degli anni Sessanta e diventa famoso proprio all’inizio degli anni Settanta grazie a due delle sue principali opere: Dōsei Jidai – L’età della convivenza e Lady Snowblood (anch’essa pubblicata tra il 1972 e il 1973). Nel corso della sua breve carriera - muore a 45 anni - Kamimura ha lavorato con sceneggiatori del calibro di Kazuo Koike, autore insieme a Gōseki Kojima di Lone Wolf and Cub. Tra le sue numerose opere è importante ricordare Tredici notti di rancore, Il parco dei Cervi, Il club delle divorziate e Una gru infreddolita. Storia di una geisha.
L’età della convivenza è stato pubblicato da J-Pop Manga nel 2017 in tre volumi, che contengono in appendice articoli di approfondimento sull’autore (vol. 1), un’intervista alla figlia del maestro, Migiwa Kamimura (vol. 2), e un approfondimento sull’opera (vol. 3). I primi due articoli sono stati scritti dal curatore dell’edizione, Paolo La Marca, grande esperto del maestro Kamimura e grazie al quale anche negli anni seguenti numerose opere dell’autore sono state pubblicate in Italia.
Quest'opera racconta le vicende quotidiane della coppia composta da Kyoko e Jiro. La storia verte sul modo in cui i due giovani innamorati vivono questo amore estremamente passionale ma anche sofferto. Jiro e Kyoko sono, all’inizio del manga, due ragazzi che muovono i primi passi nel mondo del lavoro e che cercano di comprendere - con non poche difficoltà - quell’amore così profondo e singolare. I due protagonisti nel corso dei capitoli matureranno una maggiore consapevolezza del loro amore e della natura di quel forte sentimento che forse è più nocivo che benefico. Kamimura accompagna il lettore attraverso una narrazione di giornate come tante, vivacizzate da piccoli giochi o da una semplice passeggiata, ma all’interno di quell’apparente tranquillità si intravedono già le prime crepe di un rapporto destinato ad avere un momento di rottura. Riusciranno Kyoko e Jiro a riparare quel rapporto così complesso e vivere quella storia d’amore con una consapevolezza maggiore?
Kyoko nello specifico è uno dei personaggi più riusciti dell’autore, che in quest’opera ci mostra allo stesso tempo la forza e la fragilità di una donna. Non è una donna indifesa e docile, che si lascia trascinare dagli eventi, ma al contrario prova con tutta sé stessa a preservare ciò che le è più caro, anche a costo di sbagliare. Nonostante inizialmente la giovane protagonista sembri non preoccuparsi dei giudizi delle persone - a partire da quello di sua madre - in realtà vive le sue giornate immersa in numerosi dubbi riguardo al modo in cui sta vivendo quell’amore così passionale con Jiro. Nel corso dei capitoli, il lettore scopre una donna estremamente fragile, che cerca disperatamente di vivere liberamente il proprio amore. Il personaggio arriva così alla conclusione dell’opera molto cambiato, quasi irriconoscibile.
Kazuo Kamimura è un autore unico, famoso per la sua capacità unica di creare dei personaggi femminili indimenticabili. Il maestro nelle sue opere ritrae le donne nella loro interezza - compito tutt’altro che facile - e Kyoko rappresenta l’apice di questa caratteristica presente in ogni sua opera.
Lo stile di Kamimura è tra i più riconoscibili nel panorama fumettistico mondiale. Il maestro ritrae i personaggi - in particolar modo Kyoko - attraverso linee morbide e chiare. Il suo stile è caratterizzato da un’estrema pulizia nel tratto e nella raffigurazione dei personaggi. Uno dei più grandi punti di forza è rappresentato dagli occhi, resi in modo chiaro, risultando estremamente profondi e vividi. L’autore si sofferma in numerose occasioni sui volti dei personaggi, prediligendo che siano questi ultimi a parlare. Gli sfondi non sono ricchi di dettagli, ma servono in modo ottimale alla rappresentazione delle vicende. Kamimura predilige uno stile semplice, senza eccessivi tratteggi o sfumature, ma piuttosto utilizza in modo sapiente e ben calibrato il contrasto chiaroscuro. Il mangaka dedica in numerose occasioni intere pagine a momenti cardine della coppia, mettendo in risalto i volti, i gesti e anche l’ambiente circostante che accoglie quelle vicende.
Un’altra importante componente dell’opera è costituita dai dialoghi, che vengono ben calibrati. I personaggi non si imbarcano mai in lunghi spiegoni, ma al contrario Kamimura predilige il disegno come mezzo di comunicazione delle emozioni dei protagonisti. L’autore, inoltre, in numerosi capitoli espone delle riflessioni sul significato dell’amore e su cosa vuol dire amare:
“Se c’è bellezza nell’amore, lo si deve agli errori commessi da un uomo e da una donna. Se l’amore finisce sempre tra le lacrime, è perché fin dall’inizio ne è stato la dimora. Il tempo in cui si ama… l’età della convivenza”.
Nel complesso, l’opera è un viaggio nei sentimenti dei protagonisti, nei loro tormenti e nelle loro difficoltà. Kamimura, inoltre, non si risparmia nel criticare le rigide regole sociali del Giappone di quegli anni e le conseguenze che queste hanno sulle vite dei personaggi. Per questi motivi, seppur in un contesto editoriale estremamente prolifico - e unico nella storia del manga - in cui vedevano la luce opere come il già citato Lone Wolf and Cub o il celeberrimo Devilman di Gō Nagai, l’opera è diventata un manifesto delle proteste degli anni Settanta e, di conseguenza, il manifesto di un’intera generazione. L’influenza de L’età della convivenza è così ampia che travalica i confini del medium del fumetto. A testimonianza di ciò, sono ben visibili, nonostante le opportune differenze, alcune similitudini - in particolare nei personaggi di Kyoko e Naoko - che accomunano l’opera a romanzi del calibro di Norwegian Wood, che permettono di ipotizzare una possibile influenza che il maestro Kamimura, con la sua opera, ha esercitato sul celebre Haruki Murakami.
L’età della convivenza non è solo una bella storia slice of life, ma è anche un importante approfondimento sulla società giapponese in un momento storico decisivo per il Paese. Per questo motivo è, ancora oggi, un’opera d’incredibile importanza e fascino.
Giosuè Spedicato