Cosmos – Il manga sulle assicurazioni che riesce a divertire

Attraverso uno strano mix di burocrazia e combattimenti, Ryuhei Tamura offre uno sguardo profondo sulla società contemporanea

Il mondo dei manga ha sempre avuto, oltre al suo valore artistico intrinseco, anche una valenza narrativa della contemporaneità giapponese. Se questo nostro mondo delle nuvolette, infatti, ha da sempre una propensione al racconto di ciò che accade nel presente, per quanto trasmutato dalla narrazione caso per caso, questo vale ancor di più ed è ancor più affascinante quando la contemporaneità che viene raccontata è differente dalla nostra. Pensiamo per esempio ai fumetti degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta: i protagonisti delle storie sono spesso dei bambini, orfani e poveri.

Rocky Joe, L’Uomo Tigre, Ganbare Genki e tanti tanti ancora hanno per protagonista un ragazzo che ha almeno una delle tre caratteristiche sopraelencate. Ciò che domina in questi fumetti è la strada, la povertà diffusa, la popolazione che vive in strutture fatte di lamiera e poco altro. Un Giappone che, sconfitto, lentamente si rialzava dall’esito della Seconda guerra mondiale e dal trauma della bomba atomica.

Se ciò che abbiamo detto finora ha una qualche aderenza con la realtà, allora dovremmo indagare con attenzione intorno al tema del debito, che sempre più spesso vediamo apparire all’interno delle tavole di molti fumetti orientali. I protagonisti, calati nella nostra contemporaneità, sono spesso persone lasciate nei guai dagli adulti e che da questi hanno ereditato un debito. Questi racconti sembrano superare la banale idea di debito pubblico (che in Giappone è altissimo) per provare a raccontare di un passaggio di responsabilità: questo debito è in qualche modo simbolo di un mondo che viene lasciato alle nuove generazioni in una condizione disastrata. 

Il racconto del debito, della povertà giovanile in cui però sembra non mancare niente, viene esteso alle volte come narrazione di un sistema burocratico, incasellamento della persona e demolizione dell’individuo. Sono temi piuttosto cari a molti artisti giapponesi che si pongono in maniera critica verso il loro sistema, cogliendo quelle che sono le tremende storture che ne derivano. Cosmos di Ryuhei Tamura , in Italia per J-Pop Manga, si inserisce proprio in questo genere di critica.

“Nel corso della vita… la probabilità di morire centrati da un meteorite è di una su un milione e seicentomila. Quella di morire per un terremoto, una su centotrentamila. In un alluvione, una su trentamila. Colpiti da un fulmine, una su ottantamila. Eppure proprio quando le possibilità sfiorano lo zero, c’è sempre qualcuno disposto a scommettere tutto. Quelle scommesse… si chiamano assicurazioni.”

Per quanto possa sembrare assurdo, proprio di assicuratori parla il racconto. Ovviamente non parliamo di normali assicuratori, certo, ma di assicuratori intergalattici, la Cosmos per l’appunto.

Seguiamo la storia di Kaede Mizumori, un ragazzo con l’innata capacità di fiutare le bugie (non in senso figurato: il protagonista sente un odore diverso in chiunque stia provando a mentirgli). Questa capacità di intercettare anche le piccole menzogne di tutti coloro che lo circondano lo porta ad isolarsi e proteggersi con una personalità fredda e distaccata.

Tutto cambia quando il nostro sarà coinvolto in una strana indagine che coinvolge uno dei suoi migliori amici. Questo amico è un alieno, una creatura spaziale che si confonde fra gli umani. Veniamo così a sapere che (un po’ alla Men In Black) gli extraterrestri si muovono in mezzo a noi sotto mentite spoglie, secondo dei trattati e delle leggi intergalattiche. La Terra è uno scalo e un rifugio per molti di loro e la Cosmos si occupa di gestirne la permanenza assicurando i loro mezzi, gli averi e la loro stessa vita. Mizumori viene coinvolto immediatamente nelle indagini per via del suo potere innato e si cala in una trama di cui siamo curiosi di leggere la prosecuzione. 

Essendo un numero uno, è complesso dirimere la trama già da queste poche pagine. Nonostante questo, possiamo già intuire le intenzioni che si celano dietro a questo racconto che, passando per la sci-fi e la fantapolitica, promette di intrecciarsi ai momenti di crescita umana del protagonista. 

Una storia piuttosto classica nella sua struttura, dunque, portata avanti in questo caso non tanto da dialoghi particolarmente brillanti (per quanto, comunque, di livello) ma da una regia solida e da una costruzione chiara del racconto e delle immagini. Tamura ha la capacità di dire tanto in poche righe, caratteristica abbastanza rara non solo nel mondo del fumetto, ma nella scrittura più in generale, mantenendo viva l’attenzione dello spettatore che si lascia trasportare da una narrazione piuttosto gradevole. 

Per quanto riguarda il comparto grafico, esattamente come per la sceneggiatura, l’autore non si lascia andare a particolari svolazzi artistici. Tiene l’inquadratura sulla storia piegandosi al suo servizio, con uno stile che non ha nulla di particolarmente interessante da dire sotto il profilo del character design ma che manifesta una grande solidità tecnica sia nella costruzione della tavola che nella gestione di grigi e retini.

Cosmos è un manga di buone speranze che, pur senza brillare particolarmente dal lato tecnico, muove le sue mosse da un'idea interessante che può raccontare uno spaccato di vita e di realtà dei giovani giapponesi (e non solo) e muovere una critica interessante al mondo che lo circonda.

È il significato di valore che viene immediatamente messo in discussione in questo racconto fin dalle prime pagine. Cos’è il “valore delle cose”? In che senso una cosa vale più che un'altra e in che modo una vita può essere quantificata in denaro? Chi può, anche in vista di un bene superiore, arrogarsi questo diritto? Ma, soprattutto, chi l'avrebbe detto che un giorno un mangaka ci avrebbe fatto interessare al noioso mondo delle assicurazioni? 

Nessuno, credo, e proprio per questo fumetti come Cosmos vanno tenuti sotto stretta osservazione, per capire che passi compiono e cosa vogliono rivelarci seguendo il loro percorso. 

Alessio Fasano 

Post più popolari