Arion ~ l'epos di Yoshikazu Yasuhiko

Un’avventura dai toni epici ambientata tra il mondo umano e quello divino: un Maestro del manga reinterpreta il mito greco


Nel mondo e nel tempo che furono, tre divini fratelli sconfissero la feroce stirpe dei Titani, scalzarono Cronos, il loro vecchio padre, dal trono, e si divisero a sorte il dominio del Cosmo: gli oceani e i mari divennero il regno di Poseidone, Hades divenne il signore degli inferi e al più giovane dei tre, Zeus, toccarono il cielo e la terra. Ma su tutti, era Zeus a dominare, nuovo padre degli dèi, signore di tutte le cose.
Consapevole dell’amarezza dei suoi fratelli che ritenevano ingiusta quella spartizione, e timoroso che il destino di Cronos fosse specchio del suo, Zeus iniziò a rifuggire la nuova generazione di divinità e la allontanò dal monte Olimpo, circondandosi solo dei suoi figli più fidati.

In questo giovane mondo che prova a mantenere il suo nuovo equilibrio faticosamente conquistato, Arion è solo un bambino spensierato, che vive sui monti dell'antica Tracia insieme alla sua adorata madre Demeter. Il giorno in cui un misterioso viandante giunge alla loro soglia, il destino di Arion viene finalmente svelato: figlio di Demeter e Poseidone, il ragazzo è sempre stato visto come una minaccia da Zeus che, come punizione per la sua nascita, ha accecato Demeter. È Hades in persona a raccontargli la sua storia, e se vorrà seguirlo, lo addestrerà e gli darà la possibilità di vendicare sua madre e di restituirle la vista.

Ma i piani di Hades sono molto più grandi, e il viaggio di Arion mette in moto una storia più grande di lui, una storia che coinvolge tutti i mondi dal cielo agli inferi, che scava nel passato e che potrebbe cambiare per sempre il destino dell’intero Cosmo...


L’universo mitologico greco precedente alla sua organizzazione di età classica era molto più cupo e violento di quanto non siamo abituatǝ a pensare, e le figure che lo abitavano avevano forme meno nette, dominavano ambiti più vasti della realtà, rispondevano a più nomi o si moltiplicavano in più entità, in una complessa stratigrafia di credenze, culti e narrazioni.
È a questo immaginario multiforme che Yoshikazu Yasuhiko - famoso per il suo lavoro come character designer di Mobile Suit Gundam - attinge a piene mani per realizzare il suo personale poema epico.
Yasuhiko non pretende di trasporre filologicamente dalle fonti, ma neppure ne tradisce il nucleo più profondo: l’invenzione qui è pienamente rispettosa del pantheon greco e dell’Europa meridionale in generale, sospeso tra l’oscurità dell’epoca arcaica e quella classica.


Pubblicato per la prima volta in Giappone tra il 1979 e il 1984, Arion è un manga dalla freschezza sorprendente, che non tradisce nemmeno per un momento la sua età.
Yoshikazu Yasuhiko ha una padronanza straordinaria del tratto: fluido, veloce ma sempre estremamente preciso, raffinato ed elegante. Lǝ personaggǝ sono caratterizzatǝ da una resa anatomica ineccepibile, forme armoniose, e un character design sempre molto riconoscibile e curato, ricchi di dettagli.
Le numerose scene d’azione sono dirette da una regia mai banale e mostrano un dinamismo estremo che non scade nel caotico. Inoltre, pur essendo completamente in bianco e nero, paesaggi e scorci naturalistici hanno una resa pittorica di rara bellezza, perfetti ritratti di un mondo ancora giovane e selvaggio in cui dèi e esseri umani spesso non sono che sagome minuscole.

A contribuire a questa eccezionale resa visiva concorre anche una gestione degli spazi della tavola sempre libera e in accordo con il ritmo della scena narrata: spash page di ampissimo respiro fanno da contraltare a pagine in cui le vignette, più strette e libere da una gabbia prefissata, si susseguono velocemente, dando un ritmo quasi cinematografico alle scene.


Ammetto che non è facile che un fumetto riesca ad emozionarmi tanto quanto ha fatto Arion (dopo più di trentacinque anni di letture è facile imbattersi in qualcosa di già visto), che ho iniziato a leggere con una buona dose di pregiudizio: pensavo di trovarmi davanti a un manga troppo “classico” e lento, temevo che sarebbe stato troppo simile alle opere di Tezuka e che avrebbe usato il mito greco solo come base su cui inventare di sana pianta lǝ personaggǝ e le relazioni tra loro.
Sono stata felicissima di ricredermi puntualmente su tutto e di scoprire che sì, certamente ci sono delle citazioni - soprattutto per quello che riguarda le fisionomie di alcunǝ personaggǝ - a Osamushi, ma che si tratta di un affettuoso tributo e non di certo di una copia. E, soprattutto, mi ha stupita il modo in cui è stato reinterpretato il mito… su cui non mi dilungherò oltre perché potrei involontariamente fare spoiler sui prossimi (attesissimi!) volumi.


Arion è un manga che potrebbe essere penalizzato dalla sua età e da un impatto grafico meno accattivante dei titoli più famosi tra quelli serializzati attualmente, che rischia di essere snobbato dallǝ lettorǝ. Ma è anche un fumetto con una trama molto solida, un’ottima sceneggiatura e uno stile grafico di altissimo livello, che mette insieme la grandiosità dell’epica e la struttura del romanzo di formazione, capace di appassionare e conquistare chiunque.

Claudia Maltese (aka clacca)

Post più popolari