Kusama. Ossessioni, amore e arte – Biografia di un’artista fuori dagli schemi

La storia a fumetti di una donna che ha trasformato la fragilità in potenza creativa

Nel panorama delle biografie a fumetti, Kusama. Ossessioni, amore e arte di Elisa Macellari, edito originariamente da Gallucci Centauria e ora riproposto da Gallucci nella collana Balloon in una versione aggiornata e arricchita, è un'opera che riesce a fondere la forza espressiva del fumetto con la potenza visionaria di un’artista fuori dal comune.

Yayoi Kusama, artista giapponese oggi universalmente riconosciuta, viene raccontata in queste pagine con uno stile grafico vivo e vibrante, capace di restituire al lettore non solo i fatti salienti della sua vita, ma anche le ossessioni visive, le fobie, i sogni e i demoni che hanno alimentato la sua poetica. Non è semplicemente un fumetto biografico: è un viaggio immersivo nella vita di un’artista che ha fatto dell’arte la sua medicina e della fragilità un’arma.

La narrazione segue Yayoi Kusama dalla sua infanzia nella provincia giapponese, dove cresce in una famiglia autoritaria, molto tradizionale e ostile, fino alla ribalta internazionale. Il suo desiderio di diventare artista non solo viene inizialmente ostacolato dai genitori, ma si scontra anche con una cultura fortemente patriarcale e repressiva come quella giapponese nel secondo dopoguerra. Eppure, Kusama non arretra: si trasferisce negli Stati Uniti per inseguire l’arte e a New York entra in contatto con l’avanguardia artistica degli anni ’60, diventa parte integrante della scena pop e performativa, si confronta con artisti come Andy Warhol, Lucio Fontana e Georgia O'Keeffe (sua prima mentore, a distanza, grazie a uno scambio epistolare). Tuttavia, come il fumetto ci racconta, il suo percorso non è lineare né privo di traumi.

Uno degli aspetti più affascinanti di questo fumetto è la capacità di Elisa Macellari di far emergere, anche visivamente, il legame profondo tra l’arte di Kusama e la sua condizione psicologica. Kusama convive sin da giovane con allucinazioni visive e disturbo ossessivo-compulsivo ma anziché nascondere questa sua condizione come spesso le imponeva la società nipponica, decide di trasformarla in linguaggio artistico. Arte psicosomatica, la definisce lei: un processo di auto-guarigione dove la ripetizione maniacale di un motivo (pois, zucche, specchi, reti) diventa esorcismo, controllo, salvezza. L’elemento ripetuto fino all’annullamento diventa così la sua firma stilistica e soprattutto la sua strategia per privare la paura del suo potere.

Elisa Macellari con uno stile illustrativo fresco, colorato e coerente riesce a ricreare lo spazio mentale dell’artista ed ecco che le tavole travalicano i loro confini, si dilatano e si frammentano seguendo i ritmi interiori della protagonista e l’immaginario di Kusama, costellato di ossessioni, pattern e vortici, diventa così il vero protagonista del racconto.

Kusama non è solo la cronaca di una vita, ma anche una proposta di lettura sensoriale. Non è un caso che il ritmo del racconto, fatto di brevi blocchi narrativi e passaggi introspettivi, inviti il lettore a entrare in un flusso più che a seguirlo. Non tutto viene spiegato, molto viene evocato. E se da una parte questo approccio può sembrare sfuggente, dall’altra risulta perfettamente coerente con l’artista ritratta, che ha sempre fatto del mistero e dell’ambiguità parte della sua forza.

Kusama. Ossessioni, amore e arte è un’opera che parla a molti pubblici: a chi è interessato alla storia dell’arte, a chi ha a cuore la salute mentale, a chi ama le biografie illustrate, ma anche a chi cerca una narrazione originale, accessibile e forte. Il merito di Elisa Macellari è proprio questo: aver tradotto una vita fuori dagli schemi in un racconto visivo che riesce a essere al tempo stesso intimo e universale, documentato e visionario.

Alla fine della lettura, resta la sensazione di aver intravisto non solo il percorso di un’artista, ma anche una modalità possibile di affrontare il mondo: con colori, con arte, con consapevolezza.

Wendy Costantini



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