Sanzunokawa Outlet Park: la commovente opera di Hiroaki Terada

La vita è quella cosa che ti succede mentre stai facendo altri progetti, cantava Lennon: proprio di questo parla l’ultima opera di Hiroaki Terada

Stai davvero vivendo la tua vita? In questo momento, mentre leggi questo articolo, quando vai a lavorare, mentre vivi la tua giornata stai davvero vivendo la tua vita, o ti stai facendo travolgere dagli eventi? Sei davvero nel posto in cui ti trovi in questo momento, o la tua testa è da un'altra parte a prevedere cosa potrebbe succedere, a ricordare quello che è stato? Sei o non sei, qui e adesso, in questo momento?

Sembra essere questa una delle tante domande che ci pone Sanzunokawa Outlet Park, di Hiroaki Terada per Dynit Manga, una raccolta di racconti che sviluppa le sue trame intorno allo stesso non-luogo, ovvero proprio l’Outlet Park di cui si parla nel titolo. Il Sanzu è, nella cultura orientale, un po' il corrispettivo del fiume Stige per noi occidentali, ovvero quel luogo di passaggio che attende ogni anima defunta del nostro mondo per reindirizzarla. Il tema del passaggio è ricorrente in molti miti e in molte culture in tutto il mondo. Esiste, secondo questo tipo di tradizioni, una sorta di pedaggio da pagare per passare dall’altro lato: non a caso nell'antichità si usava porre delle monete sugli occhi dei defunti, perché essi potessero pagare il loro viaggio nell’aldilà.

Il fiume Sanzu di Terada sembra riprendere queste caratteristiche adattandole alla cultura orientale della reincarnazione e al capitalismo moderno. L’Outlet Park sul fiume Sanzu, infatti, è una specie di centro commerciale in cui, invece di pagare un pedaggio per l’Oltretomba, si possono acquistare delle caratteristiche che saranno utili nella loro vita successiva: dalle caratteristiche fisiche a quelle caratteriali, tutto è in vendita in questo posto di restauro per le anime in attesa di reincarnarsi. L’Outlet Park diviene dunque il pretesto per raccontare, più che gli avvenimenti del luogo spirituale, le storie drammatiche vissute dai defunti, non per via del modo in cui sono morti, ma per via delle vite che hanno vissuto.

Infatti, l’opera si presenta come una raccolta di racconti grazie alla quale l’autore riesce ad analizzare piccoli momenti, non solo del vissuto dei personaggi ma anche delle nostre stesse vite. Il segreto di questo fumetto sta proprio nella sua semplicità e nella genuinità dei sentimenti che vuole esprimere l’autore. Occasioni mancate, momenti perduti per sempre, cose che era facile vivere, cose di cui era semplice accorgersi, ma che i protagonisti di queste storie sembrano riuscire a vedere solo troppo tardi, quando la loro vita oramai gli è stata tolta per sempre.

Semplicità ed efficacia sono le due parole d’ordine che caratterizzano il lavoro di Terada, e questo vale anche per il comparto grafico di questo fumetto: un tratto rapido, caratterizzato da una grande attenzione verso le espressioni facciali dei protagonisti che sono sempre vive e credibili, linee aperte che fondono questi personaggi con gli sfondi spesso bianchi, necessari per rendere l’idea di limbo, di vuoto costante e infinito. Una regia che segue i personaggi da vicino, con primi piani sempre ben architettati e inserimenti continui di flashback necessari e ben svolti.

Sanzunokawa Outlet Park è un fumetto emozionante non solo per il messaggio che lancia, ma perché in un mondo difficile ci tiene a mantenere una scala valoriale elementare, facendo ciò che molti artisti contemporanei hanno smesso di fare: parlare ai lettori delle cose che hanno a che fare con la vita di tutti. Attraverso la prospettiva della morte, del non esserci più, dell’essersi persi tutto, Terada ci avvicina alla vita, con l’invito di iniziare a viverla davvero, accorgendosi delle piccole cose, per evitare di cadere nel paradosso cantato da Lennon per cui la vita è quella cosa che succede mentre stai facendo altri progetti.

Al diavolo i progetti, allora, ed evviva la vita delle piccole cose semplici, esattamente come questo manga che parla a cuore aperto e, nel farlo, conquista i lettori. 

Alessio Fasano

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