Bandidas - Un’antologia di vendetta
“Delinquenti, fuorilegge, criminali, vendicatric3, BANDIDAS”
Bandidas è la nuova antologia a fumetti pubblicata dal collettivo c/rude (Collettivo Rude), collettivo indipendente nato a Bologna e già noto per la sua prima antologia No ti prego non farmi male.
L’opera, vincitrice lo scorso ottobre del premio al miglior fumetto collettivo nel Concorso nazionale di autoproduzione del BettyB Festival, si snoda lungo le storie di Gaia Venturelli, Eugenia Erba, Salgaja e Luridella, arricchita inoltre dalle illustrazioni di Caticardia.
Il collettivo dedica l’antologia a Miriam Rodríguez Martínez, nota come la madre vendicatrice, che sfidò diversi membri del cartello Los Zeta in Messico, colpevoli di aver rapito e ucciso la figlia. Due anni di appostamenti, inseguimenti, travestimenti con parrucche rosso fuoco e pistole puntate alla schiena che le sono serviti a riavere il corpo della figlia nel 2014, in un paese dilaniato dalla corruzione federale e da reati contro le donne che continuano a rimanere impuniti.
La madre vendicatrice continuò a combattere per tutti coloro che avevano perso un familiare e condividevano lo stesso dolore creando il Colectivo de Desaparecidos, formato da più di 600 famiglie. Purtroppo le minacce del cartello non si fermarono mai e nel giorno della Festa della Mamma, il 10 maggio 2017, Miriam venne uccisa con 13 colpi di pistola davanti a casa sua a San Fernando.
In un mondo dominato dalla violenza e dalle ingiustizie sorge spontanea la domanda: è possibile per le vittime riscattarsi impiegando le stesse armi dei loro oppressori?
Le storie narrate in questa raccolta esplorano la rinascita delle eroine, un processo intimamente connesso alla solidarietà e alla sorellanza che le unisce. La violenza dei carnefici viene contrastata da una violenza di segno opposto, che si trasforma in un atto di cura e redenzione. È fondamentale distinguere infatti le "Bandidas" dai veri “Bandidos", ovvero coloro che esercitano violenza e oppressione per il mero piacere di dominare gli altri.
La violenza delle Bandidas diventa così uno strumento potente per smantellare i meccanismi di oppressione che pervadono la società, offrendo una speranza per un mondo diverso, in cui si possa vivere senza paura, con fierezza e dignità. Quest'opera si rivolge a tutte le fuorilegge che lottano per affermare il loro posto nel mondo, sfidando quelle stesse leggi che negano loro il diritto di esistere.
Il fumetto diventa un palcoscenico dove le voci e i corpi delle donne, spesso relegate al silenzio e all'invisibilità, riacquistano forza, emergono con prepotenza, ritrovano la loro materialità.
Il corpo che si fa vita è protagonista di Poster-girls, dove foto di modelle di calendari prendono vita per vendicarsi, e in Sul fondo, è lo stesso corpo femminile che attira verso la morte in una sorellanza irresistibile e imperativa.
Il corpo delle Bandidas riacquista dunque la sua libertà e, libero finalmente da un’oggettificazione sessuale perenne, diventa non solo strumento di vendetta contro i reali Bandidos, ma ritrova la sua presenza tangibile, il sangue, la carne; torna ad essere un corpo che finalmente esiste in quanto tale.
E non c’è niente di più rivoluzionario.