Annarasumanara. E tu credi nella magia?
Una riflessione sulla società sudcoreana e su cosa significhi davvero diventare adulti
"E tu, credi nella magia?"
È questa la domanda che aleggia tra le pagine di Annarasumanara, web manhwa scritto e disegnato dall’artista sudcoreano Ha Il-Kwon, apparso su Naver Webtoon nel 2010 e ora pubblicato in Italia da ReNoir Comics all’interno della collana Gaijin.
Diviso in tre volumi, il fumetto segue la vita quotidiana di Yun Ai, un’adolescente intrappolata in una quotidianità fatta di sacrifici e rinunce: costretta a occuparsi della sorellina minore e a fare i conti con i debiti lasciati dal padre, Yun Ai cerca disperatamente di restare a galla tra il lavoro part-time e la forte pressione scolastica. In un contesto in cui il successo accademico è tutto, Yun non può permettersi i costosi corsi di doposcuola, ormai considerati la norma e quindi fondamentali in Corea del Sud. Il suo unico obiettivo sembra essere la sopravvivenza, a costo di soffocare ogni desiderio o sogno che non sia funzionale al suo benessere e a quello della sorellina.
Eppure, non è sempre stato così. Da bambina infatti Yun Ai era una sognatrice, credeva nella magia e desiderava diventare una maga. Adesso quel mondo fatto di meraviglia e possibilità sembra ormai lontano ma, nonostante tutto, una scintilla resiste ancora in lei e non la abbandonerà mai. Questa sua caratteristica è rispecchiata anche nel nome, Ai, che in coreano significa proprio bambino e in queste pagine assisteremo proprio a un risveglio di questa scintilla, riaccesa in seguito all’incontro con un misterioso ed affascinante mago che sembra vivere in un luna park abbandonato. Chi è quest’uomo enigmatico, capace di compiere vere magie? È un benefattore o un impostore? Intenzionato ad aiutare la nostra piccola fiammiferaia Yun Ai a colpi di Annarasumanara, il nostro equivalente di Abracadabra, la sua comparsa sconvolge la triste routine di Yun Ai, portandola a interrogarsi su ciò che ha perso e su ciò che significa davvero diventare adulti.
Oltre a essere una storia di crescita personale, Annarasumanara è un’opera che mostra le pressioni e le ingiustizie presenti nella società sudcoreana. Il fumetto affronta il tema dell’indebitamento, della pressione sociale imposta ai ragazzi per essere sempre i primi in tutto, costretti a studiare fino a tardi e a competere tra loro. Parla di bullismo, povertà, sfruttamento del più debole in varie forme, come quando la nostra protagonista subisce un ricatto da parte del suo datore di lavoro che pensa di poterla comprare solo perché si trova in una posizione svantaggiata. È in questo contesto che il fumetto ci pone davanti domande fondamentali che risuonano anche al di fuori della Corea del Sud, rendendo l’opera universale: cosa significa davvero diventare adulti? È possibile mantenere vivi i sogni d’infanzia in un mondo che impone il sacrificio e la competizione? Viviamo davvero o stiamo solo seguendo il percorso che la società ha scelto per noi?
Annarasumanara parla di tutto questo ma anche di ciò che c’è di meraviglioso nel quotidiano, dello stupore che provavamo da bambini davanti ad uno spettacolo di magia. Yun non ha dimenticato quella sensazione e quando la ritrova, anche se brevemente, il suo stato d’animo si riflette sulle vignette che da grigie e a tratti soffocanti si trasformano in pagine colorate e oniriche. Il contrasto tra il grigiore della realtà e la vividezza della magia viene rappresentato anche da un ampio e piacevole uso del pastiche. In alcune pagine infatti i disegni vengono accompagnati da un uso bilanciato e divertente del fotorealismo che trasmette il senso di meraviglia e stupore della protagonista rendendo la lettura ancora più interessante. Anche alcuni personaggi sono disegnati in modi particolari. Un esempio è il personaggio di Na Ildeung, un ragazzo proveniente da una famiglia d’élite, probabilmente un chaebol, cioè una delle famiglie che controllano le grandi industrie sudcoreane. Na Ildeung viene descritto da tutte le ragazze come un giovane attraente, eppure il suo aspetto è volutamente ridicolo: il suo collo esageratamente lungo infatti gli dona non solo un apparire grottesco ma ci fa anche intuire la sua indole e la sua tendenza a guardare gli altri dall’alto in basso sentendosi lui superiore a tutti gli altri. L'impostazione delle vignette inoltre conserva la struttura verticale tipica dei webtoon, formato per il quale l’opera era stata originariamente creata. Ne consegue una forte impostazione verticale delle pagine che, nonostante questo, mantengono anche nella versione cartacea un ritmo di lettura piacevole e coinvolgente.
Annarasumanara è una lettura consigliata sia a chi è interessato alla cultura sudcoreana e alle sue dinamiche sociali, sia a chi cerca una storia di evoluzione personale e meraviglia. Non è solo un fumetto che parla di difficoltà e disillusioni, ma anche un inno alla bellezza delle piccole cose e alla capacità di meravigliarsi. Perché, anche quando la vita sembra inghiottirci, possiamo sempre scegliere di credere, almeno un po’, nella magia.