L’importanza di chiamarsi Oscar Wilde, un viaggio a fumetti nella vita del celebre scrittore
Tra fascino, irriverenza e tragedia: un ritratto umano e artistico di Oscar Wilde
Dandy, esteta, oratore irriverente e figura emblematica della letteratura: Oscar Wilde continua a incantare generazioni di lettori con il suo talento, il suo carisma e la parabola tragica della sua vita. Becco Giallo porta nelle librerie L’importanza di chiamarsi Oscar Wilde, una biografia a fumetti che rende omaggio alla sua figura iconica.
Scritto da Tommaso Vitiello e illustrato da Licia Cascione, il fumetto si pone come un’opera accessibile e coinvolgente, capace di catturare sia i conoscitori più esperti di Wilde, che avranno piacere di immergersi ancora una volta nella vita del loro scrittore preferito, sia chi si accosta per la prima volta al mondo wildiano e che scoprirà in questo fumetto una lettura avvincente.
Il titolo ovviamente fa l’occhiolino a L’importanza di chiamarsi Ernesto, celebre commedia di Wilde, ma questa è solo una delle molteplici citazioni che permeano il fumetto. L’opera riesce infatti a intrecciare elementi biografici con riferimenti letterari, offrendo un ritratto vivido e complesso dello scrittore. Il nostro protagonista ci viene introdotto con una narrazione che costruisce lentamente il personaggio, evitando di svelarlo immediatamente e utilizzando dialoghi sagaci e situazioni che mettono subito in luce il suo carattere.
Tra i momenti iniziali più significativi del fumetto, spiccano gli accenni alla famiglia di Wilde e alla sua educazione. Particolarmente interessante è la figura della madre, Jane Francesca Elgee, una poetessa irlandese di forte temperamento e grande influenza culturale. Le sue riunioni letterarie, frequentate da intellettuali e scrittori, offrono un primo assaggio del fervore culturale in cui Oscar cresce. Questo contesto stimolante, unito alla brillantezza innata del giovane, saranno le radici per la sua futura importante carriera.
Il fumetto si snoda attraverso le tappe fondamentali della vita dello scrittore, tratteggiandone gli aspetti più noti ma anche quelli meno esplorati. Dall’incontro con Constance Lloyd, che diventerà sua moglie, ai suoi problemi finanziari, dal suo lavoro di scrittura agli scontri con la critica, ogni episodio è narrato con leggerezza ma senza perdere di vista la complessità emotiva del protagonista.
Il racconto si sofferma anche sulle relazioni amorose di Wilde fuori dal matrimonio, in particolare sul suo rapporto con Lord Alfred Douglas, detto Bosie, un giovane poeta di grande bellezza e dalla personalità volubile. Il loro legame fu tormentato e al contempo profondamente significativo per Wilde, sia sul piano emotivo che su quello creativo. Bosie è una figura centrale nella caduta dello scrittore: fu proprio il padre di Bosie, il marchese di Queensberry, a trascinare Wilde in un devastante processo per "indecenza" che lo condusse in prigione, segnando così la fine della sua carriera e il principio del suo declino.
Ciò che rende L’importanza di chiamarsi Oscar Wilde un’opera particolarmente riuscita è proprio la sua capacità di bilanciare eventi biografici e introspezione. Da una parte, ci viene presentato il Wilde ribelle, vanitoso ed eccentrico; dall’altra, emerge l’uomo vulnerabile, costantemente in bilico tra l’ambizione di lasciare un segno eterno e il timore di non essere compreso o ricordato.
I dialoghi scritti da Tommaso Vitiello catturano magistralmente l’ironia pungente e l’intelligenza vispa di Wilde, mentre i disegni di Licia Cascione contribuiscono a rievocare con precisione ambienti e abiti del tempo, animando storia e personaggi. In un flashback, ad esempio, vediamo un giovane Oscar partecipare a uno dei salotti culturali organizzati dalla madre a Dublino. In questa scena emerge il lavoro di ricerca svolto dai due autori: il fumetto rappresenta con vivacità gli abiti raffinati dei partecipanti, le decorazioni dell’epoca e l’atmosfera di fervore intellettuale che caratterizzava questi incontri, offrendo un assaggio vivido delle influenze culturali che hanno formato il futuro scrittore.
Anche il modo in cui Wilde reagisce alle critiche e alle lodi, apostrofando il suo interlocutore con la sagacia e il sarcasmo che lo rendono inconfondibile, contribuisce a restituire con precisione l’immagine di un Wilde brillante e pungente, capace di affascinare e provocare allo stesso tempo. È particolarmente riuscito anche l’uso del colore, che mette in risalto l’eccentricità di Wilde: i suoi abiti, spesso resi con tinte accese e dettagli più ricercati, sottolineano il lato un po' narciso ed estroso del personaggio, mentre le tonalità più cupe delle scene finali accompagneranno il dramma della sua caduta.
In conclusione, L’importanza di chiamarsi Oscar Wilde non è solo un fumetto biografico, ma un vero e proprio tributo a uno degli scrittori più iconici e famosi della storia; attraverso testi incisivi e illustrazioni evocative questo fumetto cattura l’essenza di Wilde e la restituisce al lettore in tutta la sua complessità e in tutte le sue sfaccettature rimanendo però un’opera capace di intrattenere un vasto pubblico.