Black Light: Officina Infernale tra fumetto e musica
Officina Infernale torna con una nuova opera dalla natura ibrida per la collana Gatti Sciolti di Eris Edizioni e lo fa portando una raccolta di pensieri viscerali che, coadiuvati da una tracklist creata ad hoc ed ascoltabile tramite un QR Code su Bandcamp*, investe il pubblico con un muro chiodato di suoni massacranti, immagini disturbanti e versi folli.
Black Light è un flusso di coscienza urlato dagli organi dell’autore direttamente alla corteccia cerebrale di chi decide di dedicargli attenzione.
Il nero marcato delle pagine è abissale, soffocante ed è generato dalla fusione e dallo scontro di centinaia di disegni, collage di radiografie, vecchie foto e pezzi di giornale. Ogni frattura, demone o organo sessuale che compare nella raccolta è sigillato nella pagina da parole che, quasi fossero ofuda giapponesi, ne raccontano la natura biomeccanica e, intervallandosi ai suoni atroci della playlist harsh noise che accompagna l’opera recitandone i versi, ne esorcizzano la malignità.
Come una linea della metropolitana che ferma in nove stazioni, i mostri che nascono dagli incubi dell’autore raccontano un disagio euforico fatto di nodi interiori da sciogliere e di ricerca di nuove forme espressive che possano trasmettere sensazioni e pensieri senza limitazioni, laddove l’arte visiva o quella musicale prese singolarmente falliscono.
La doppia natura di Black Light è frastornante perché avvolge il malcapitato rendendolo cieco e sordo a tutto il resto. Scuote in profondità e genera un riverbero che si propaga nelle ossa e nel retro dei bulbi oculari, fa fischiare le orecchie come dopo una detonazione e si annida nell’angolo cieco dello sguardo.
È un elogio alla violenza, un’ode all’autolesionismo condotto con la gioia di un esploratore sensoriale, è il suono tattile di artigli sulla lavagna e la fredda sensazione di denti che si scheggiano mordendo la forchetta. È sublime e cattivo come solo le cose sbagliate sanno essere, per questo è prezioso.
In un mondo artisticamente allo sbando fatto di linee già tracciate e insidiato da un’intelligenza artificiale sempre più presente, Officina Infernale e Black Light sono l’oasi di petrolio in cui immergersi. Il calcio nelle parti molli che lascia senza fiato e induce il vomito di tutto quello che è rimasto nascosto nel corpo avvelenandolo e compromettendolo.
Dunque Black Light è la cura al logorio della vita moderna? No, è piuttosto il pacchetto stropicciato di Lucky Strike che hai finalmente ritrovato nella tasca del cappotto nel momento in cui ne hai più bisogno. Sai che il contenuto è pieno di roba che fa male, ma questo non sarà mai un efficace mezzo di dissuasione davanti alla pura necessità. Insomma, forse quest’opera non è per tutti, ma sono sicuro che sia fondamentale per alcuni.
Simon Savelli
* In origine era stata anche prodotta un’edizione speciale del volume, acquistabile esclusivamente in preorder, abbinata a una musicassetta, n.d.r.