We have demons: violento, ignorante, commovente!
C’è un demone in ogni uomo, è una convinzione antica. I grandi pensatori hanno sempre utilizzato la figura del demone per ragionare intorno al tema del ribaltamento della personalità umana. Quando si parla del demone infatti non ci si riferisce necessariamente al male insito nell’uomo, ma ad un istinto, a un qualcosa che dal di dentro vuole venire fuori. Non a caso parliamo di demoni interiori, demoni della mente, del corpo, della morale.
Il demone sembra rappresentare, in seno alla cultura occidentale, una sorta di tensione fra parti: quella dell’animo razionale, il pensiero organizzato, sociale, accomodante e conveniente da una parte e dall’altra il brodo magmatico che ribolle nel fondo di ogni essere umano, il suo aspetto animalesco, se vogliamo per certi versi quella che Freud chiama Pulsione di morte, ma non solo. Demoniaco è tutto ciò che ci viene suggerito abbastanza velocemente da non essere razionalizzato dalla mente, una voce più veloce dell’orecchio interiore, che muove il corpo ancor prima che il soggetto possa rendersene conto.
Tutti abbiamo un demone, da qualche
parte, qualcosa che ci muove contro la nostra volontà, nel bene e nel male.
Quando non controlliamo le nostre dipendenze, ma anche quando seguiamo le
nostre passioni.
We have demons è anche il titolo di
una delle ultime fatiche della premiata ditta Scott Snyder & Greg Capullo, una squadra
sceneggiatore-disegnatore che i lettori delle “calzamaglie attillate” hanno
imparato ad amare sulle pagine di Batman (e non solo), qui coadiuvati dagli
inchiostri di Jonathan Glapion e dai colori di Dave McCaig per le pagine italiane
del marchio editoriale Astra di Star Comics.
Scott Snyder si diverte enormemente a scrivere questa storia, e il suo entusiasmo è immediatamente trasmesso al lettore. Una storia che, al di là della sua cosmogonia, si presenta come racconto piuttosto breve e immediato (e che anzi avrebbe richiesto un paio di tavole in più) ma in cui Snyder vuole lanciare un messaggio semplice ed efficace: non bisogna perdere la speranza. Soprattutto sembra che l’autore voglia riaffermare, in un panorama di narrazioni in cui “ognuno ha le sue colpe”, oppure le sue motivazioni, che alcune storie - non tutte, ci mancherebbe - hanno ancora bisogno del cattivo duro e puro, con dei motivi ancor prima che delle giustificazioni. Perché tutti abbiamo un demone, ma i demoni a volte sono proprio demoni! Cattiveria pura e incarnata, violenza senza speranza, negatività in quanto tale, sentimento redivivo.
Ci affezioniamo ai personaggi principali in modo estremamente veloce, nonostante la scelta di utilizzare poche pagine. Soprattutto il rapporto fra la nostra Lam e Gus, il vecchio socio-demone del padre di lei, risulta essere a tratti commovente. All’insegna della semplicità e dello spirito combattivo, We have demons si pone come una storia piacevole, per certi versi commovente, ma allo stesso tempo rilassata e divertente, piena di volgarità e spadate ma anche di amore e amicizia. Una storia senza troppe pretese, ma non per questo da schivare a prescindere, anzi da abbracciare nella sua semplicità, come una copertina di Linus.
Greg Capullo mette le sue matite al servizio della storia di Snyder, con un character design che sostiene al meglio il racconto e mantenendo lo stile a cui ci ha abituati, con matite realizzate a mano (come è possibile osservare nelle tavole extra del volume), su cui vengono montati china e colori digitali. Anche il disegno sembra essere all’insegna del divertimento, non troviamo particolari “intellettualismi visivi” da parte di Capullo, che pone dei mostri estremamente classici ad una regia molto semplice e diretta (come diretto d’altronde è tutto il tono del racconto). I volti dei personaggi sono espressivi e vivi come vivo è il racconto che accompagnano.
I personaggi di We have demons ci lasciano con un urlo di speranza, nello stile di tutto il fumetto. “Fate il dito medio al male!”, ovvero non abbiate paura dei demoni. Sperate, con tutte le vostre forze, sperate.
Alessio Fasano