Fat Rot Things - Un meraviglioso sfoggio di creatività

Spugna torna con un fumetto che diverte, stupisce e diverte di nuovo

Se mi doveste chiedere di descrivervi in breve Fat Rot Things, la nuova opera di Spugna per Hollow Press, vi risponderei che è la parodia di una giornata lavorativa al Krusty Krab, vista con gli occhi di chi sta avendo un brutto trip da acidi.

Al Fat Rot Things non c’è una vera distinzione di ruoli tra chi mangia e chi viene mangiato. Tutti gli equilibri vengono continuamente rimessi in discussione dal comportamento predatorio dell’ultimo avventore che fa il suo ingresso alla tavola calda. 

Ecco dunque che chi ordina un piatto non sa se sarà lui ad essere mangiato (dal piatto stesso, talvolta) o se dovrà lottare con altri per il diritto a cibarsi.

Posto in una landa desolata popolata da incubi assemblati da una mano folle, il Fat Rot Things è pronto ad aprirvi le porte ed a servirvi i peggiori pasti che possiate immaginare.

Gestito dal gioviale Mr. Palladipelle e dai suoi atroci aiutanti, il locale si presenta come una sorta di locanda per mostri umanoidi dagli strani appetiti che si incontrano, mangiano e combattono senza che vi sia una vera ragione per farlo.

Il fumetto in effetti è tutto qui: una lunga sequenza di mostri pieni di muscoli, denti ed appendici carnose che condividono un momento di convivialità. Più o meno…

E allora perché leggerlo? Esattamente per questo: Fat Rot Things è un meraviglioso sfoggio di creatività da parte di Spugna. L’autore sembra non avere limiti nel mettere in scena situazioni paradossali che coinvolgono creature da incubo ed i loro strani appetiti. 

I disegni sono dettagliati, anatomicamente folli e mai banali. Ogni creatura gode di una sua unicità tangibile e ben evidente e le dinamiche relazionali creano scene divertenti da comicità brutal slapstick (sì, mi sono appena inventato il genere) che invogliano la lettura perché si vuole a tutti i costi scoprire cosa succederà nella pagina successiva e che aspetto assurdo avrà il prossimo cliente.

Se conoscete Spugna per i suoi precedenti lavori come Rusted Kingdom o Fingerless, sapete certamente a cosa mi riferisco.

Il suo stile graffiante e punk non cessa mai di stupire ed ogni pagina è un intricato labirinto di bocche, nasi ed organi che stanno dove non dovrebbero stare e fanno cose che non dovrebbero fare. 

Fat Rot Things diverte, stupisce e diverte di nuovo, concludendosi con un colpo di scena totalmente inaspettato e strappando (a morsi) l’ultimo sorriso di una lunga serie iniziata fin dalle prime pagine.

Simon Savelli


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