Il paese di sabbia e di scaglie azzurre ~ Crescere al ritmo delle onde
L'estate, il sole, il mare e poi i ricordi di una ragazzina, le leggende e i misteri di una piccola cittadina bagnata dalle onde in un romanzo di formazione che brilla di magia e di malinconia
Tokiko e suo papà arrivano un giorno di primavera, poco prima che inizi l'anno scolastico. Per Tokiko sarà l'ultimo anno delle elementari, un momento insolito per cambiare città, scuola e fare nuove amicizie ma la ragazzina non sembra troppo preoccupata, e non fa troppa fatica ad ambientarsi in un gruppetto di coetaneə piccolo ma affiatato. Tra loro, è Narumi ad attirare di più la sua attenzione, un ragazzino schivo e silenzioso che ha un'aria familiare e profuma di mare e che, come tante altre cose a Sunanomori, sembra nascondere qualcosa.
«Le sirene... esistono?»
«Certo. Almeno così dicono. Io sto sempre qui seduto a guardare il mare ma non ne ancora viste. Però l'uomo non è ancora arrivato a esplorare i punti più profondi degli abissi. Ogni tanto si scoprono nuove specie marine... quindi non ci sarebbe da meravigliarsi.»
A Sunanomori si sentono le onde del mare fin dalla stazione. È una cittadina piccolissima, soprattutto per chi, come Tokiko, viene dalla capitale, ma a lei in fondo non dispiace questo cambiamento.
Tokiko viaggia con pochi bagagli, fatti soprattutto di nostalgia per la mamma che non vive più con lei e il suo papà. A Sunanomori c'era stata solo una volta, quando era molto piccola, ma ricorda ancora il richiamo del mare, la sua bellezza, i pericoli e le meraviglie che nasconde. Tokiko non l'ha mai raccontato a nessunə ma lì, tra le onde di Sunanomori, ha incontrato una sirena, una creatura gentile che le ha salvato la vita.
È stato il suono delle onde a risvegliare in lei questo ricordo, un'immagine sospesa a metà tra la memoria e la fantasia... Esistono davvero le sirene a Sunanomori?
I giorni passano tranquilli tra le ore di scuola, l'amicizia con lə ragazzə del paese, le chiacchiere con un giovane negoziante che crede nella possibilità che le sirene non siano solo una leggenda, la casa della nonna e quella malinconia intraducibile in parole che lega Tokiko a suo papà.
Giorno dopo giorno si scivola verso l'estate e verso la festa in onore di Wadatsumi, il dio del mare che concede con generosità agli esseri umani di vivere sulla costa, che dispensa doni e che, a volte, li reclama.
I preparativi coinvolgono tutto il paese in un'allegra atmosfera di festa, ma Tokiko sa che c'è qualcosa di non detto che aleggia nell'aria, qualcosa di dolceamaro che la lega a Narumi, alle leggende sulle sirene, a Wadatsumi e al suo stesso passato...
Il paese di sabbia e di scaglie azzurre di Yoko Komori è un josei (ebbene sì) che sa farsi apprezzare da un pubblico molto più ampio di quello previsto dalla sua etichetta-contenitore. L'intreccio lento ma inesorabile della trama, la semplicità dei disegni e la delicata eleganza del tratto, le scelte di regia che ci fanno immergere a Sunanomori fino a farci sentire il rumore della risacca sulla spiaggia e che, allo stesso tempo, sanno raccontarci la profondità dell'animo dellə personaggə - e soprattutto di Tokiko, tutto concorre a fare di questo manga un romanzo di formazione che sa raccontare la prima adolescenza a qualsiasi tipo di lettorə.
Komori parla di sentimenti senza restare invischiata nel cliché del primo amore romantico, anzi, mette in scena tanti tipi di amore, quelle diverse forme in cui quello che è forse il più comune dei sentimenti sa articolarsi: che sia il legame tra due amiche, la nostalgia per qualcuno che si è perso, o l'affetto che una nonna prova per la sua nipotina ritrovata, in queste pagine troviamo tutta la forza del nostro bisogno di essere parte di qualcosa, di connetterci allə altrə, di desiderarne - o rimpiangerne - la presenza al nostro fianco.
Tutto ne Il paese di sabbia e di scaglie azzurre sa di effimero, di fugace - proprio come effimero e fugace può essere un gruppetto di case costruito con la sabbia sulla spiaggia dalle mani dellə bambinə, pronto a sparire all'innalzarsi della marea - e di fragile e delicato, come le scaglie azzurre che si trovano vicino al mare.
Tokiko è sull'orlo della fine dell'infanzia, ancorata al ricordo di una madre che è andata via, troppo piccola per provare qualcosa se non nostalgia per la sua assenza. Non sa arrabbiarsi e non sa perdere la speranza, Tokiko, così come non riesce a farlo Narumi, che continua a scrutare tra le onde in cerca di qualcosa che ha perso da anni.
Sospesə in un tempo fragile ed effimero come sa esserlo la prima adolescenza, lə ragazzinə di questa storia crescono al lento ritmo delle onde, sono ancora capaci di meravigliarsi e di credere alle favole ma già provati da grandi sofferenze.
Attraverso i loro occhi, la storia si tinge di realismo magico, e gli scorci della piccola cittadina di mare diventano paesaggi da regno incantato, dove tutto è possibile.
Se l'infanzia è la magia, l'età adulta è il ritorno alla realtà, alla logica, alle spiegazioni razionali.
Eppure a Sunanomori si possono conciliare il pragmatismo e l'immaginazione, la concretezza e il sogno come un infinito susseguirsi di onde, ognuna a prendere il posto di quella precedente, a modificare ancora una volta il contorno delle cose.
In quel paese cullato dalle onde si può crescere e aspettare ancora di imbattersi nelle sirene, si possono offrire doni alle divinità del mare, si può sempre incontrare qualcunə in grado di mostrarci una nuova prospettiva da cui guardare il mondo, di immaginarlo e raccontarlo come una leggenda antica o la più bella delle favole.
Claudia Maltese (aka clacca)