Letture Seriali: Tutto un altro Lupo presenta... Marvelous Mrs. La Talpa!

Quando la Parodia salta lo steccato e diventa l'Omaggio perfetto


Quando il Sommo Audace mi ha proposto di scrivere un pezzo, all'interno delle Letture Seriali, su La fantastica Signora La Talpa, storia in due parti pubblicata su Lupo Alberto #442-443 come parte della rubrica sperimentale Tutto un altro Lupo (che presto verrà raccolta in volume qui; n.d.r.), ho subito pensato la cosa più ovvia, e cioè che sarebbe stata una semplice parodia della splendida serie televisiva The Marvelous Mrs. Maisel, ma con i personaggi della Fattoria McKenzie.

Facile dire "Parodia", ma la verità è che quella imbastita da Lorenzo La Neve e Francesco Guarnaccia è qualcosa che va oltre, salta lo steccato, fa il giro del fienile, passa sotto la piattaforma e si tramuta nell'omaggio perfetto, riuscendo a rendere onore alla serie originale di Amy Sherman-Palladino e al mondo del Lupo creato da Silver, amalgamandoli in un modo che quasi vien da pensare se sia venuto prima l'uovo o la gallina (no, Marta, non parlo di te!).


Per quelli che magari si son persi una delle migliori (e premiate) produzioni seriali degli ultimi anni, veloce presentazione della "Signora Maisel": protagonista la brava Rachel Brosnahan (sì, proprio la nuova interprete di Lois Lane nel futuro film di Superman diretto da James Gunn) nei panni di Midge, una perfetta casalinga Anni '50 che sostiene in tutto il marito Joel, convinto di poter sfondare nel mondo della stand-up comedy. È lei a parlare col proprietario del locale dove Joel si esibisce e a convincerlo a dargli l'orario migliore, ma la verità è che Joel non è esattamente il talento naturale che pensa di essere.

Infatti una sera Midge scopre, casualmente, che l'uomo ha rubato uno dei suoi pezzi più forti da un celebre comico televisivo. Lui si giustifica ma lei gli chiede lo stesso di non usare più quelle battute, sopratutto poi perché alla prossima esibizione ci sarebbero stati dei cari amici ad assistere, e lui può essere migliore di così.

Esibizione che però prende inevitabilmente una piega disastrosa e penosa, e Joel, con rammarico e frustrazione, le confessa di non poterne più di quella vita, di avere un'altra donna e la lascia. E come se non bastasse, la famiglia di Midge, invece di darle sostegno, le rema contro gettandole in faccia la sua decisione di sposarlo.


Insomma, non esattamente un bel momento per la protagonista che, giusto un filino ubriaca, sale sul palco del locale e si lancia in un accorato e spassoso monologo, facendo impazzire il pubblico che si piega in due dalle risate e la applaude.

Al punto che Susie (l'ottima Alex Borstein, che magari conoscete come voce originale di Lois ne I Griffin), barista del locale che ha sempre mal sopportato le ingerenze di Midge in favore di Joel, decide di prenderla sotto la sua ala protettrice, convincendola a proporsi lei stessa come stand-up comedian. Il resto non si racconta, e vi invito a scoprirlo da voi su Prime Video per cinque stagioni di un vero gioiello.

Lo stesso deve aver pensato La Neve, che ha deciso di tradurre il mondo di Midge in quello di Lupo Alberto, e come in uno specchio, tramutare il riflesso di Rachel Brosnahan in quello di Cesira, Joel diventa Enrico, Alberto e Marta la coppia di amici e Alice, Susie.


Calzano tutti alla perfezione, e non solo per mera comicità o fisicità: a differenza infatti delle celeberrime "Parodie Disney" su Topolino, dove i Topi e i Paperi si calano in altri panni e personaggi, in questo caso la Fattoria McKenzie rimane sé stessa, pienamente plausibile.

Provate infatti a leggere la storia, ma senza sapere nulla dell'originale: pensereste che è una delle tante avventure di Lupo Alberto, magari disegnata in modo particolare, tra pop e cartoon, da Guarnaccia, ma pienamente inserita nello stile classico del fumetto che conosciamo ormai da ben 50 Anni (pare ieri che trovavi Lupo Alberto su quaderni, diari, biglietti di auguri, caramelle, campagne di sensibilizzazione e, ovviamente, in edicola col suo formato iconico a striscia - senza dimenticare le molteplici antologie da libreria - eppure è al tempo stesso, passata moltissima acqua - ed inchiostro - sotto quel ponte).

Se conoscete infatti, anche un poco, i personaggi del cast, sembra quasi che quei ruoli, da Midge a Susie, così come la vicenda rievocata (lo sceneggiatore si appoggia all'incipit della serie televisiva, i primi due episodi in particolare), siano stati scritti per il fumetto, forse perché, anche ad un oceano di distanza, certi archetipi funzionano, punto.

Sappiamo che Enrico La Talpa è piccolo di morale, quanto grande e comico nella sua vanagloria patetica, Cesira la moglie che, nonostante tutto, continua a perdonarlo e stargli affianco, Alberto e Marta, una volta tanto, qui non si prendono tutto il palcoscenico, e Alice sa farsi capace dello stesso tono caustico del meraviglioso personaggio della Bornstein.

Ma a farmi innamorare de La Fantastica Signora La Talpa è anche il modo con cui La Neve, come detto, doppia il semplice concetto di parodia, e non si limita a "copiare" l'originale, ma ci mette il carico, usando in maniera trasversale il concetto di stand-up comedy e virandolo verso l'omaggio, autentico e attento, alle striscie a fumetti nostrane.

Un piccolo corto circuito, reso con una grazia che strappa sia il sorriso che un piccolo "Oh" di ammirazione: avete presente quando prima, nel sunto di Mrs Maisel, ho scritto che Midge scopre l'inganno artistico del marito dalla TV? Ecco, "La Signora La Talpa" ci arriva grazie ad un fumetto, e non uno qualsiasi, ma Cuori Grassi di Mauro Talarico, pubblicato anni fa proprio su... esatto, Lupo Alberto!


Ci sono poi alcuni cameo, di cui uno destinato a procurarvi "Brivido, Terrore e Raccapriccio" (immagino abbiate intuito di chi parlo) ed un altro in particolare, una piccola nota di tristezza: nella serie Prime Video, Midge incontra il mitico Lenny Bruce.
Qui, Cesira ha lo stesso dialogo, virato in comica, con... L'Omino Bruce, ovvero l'altrettanto mitico Omino Bufo del compianto Alfredo Castelli. Il fumettista, scrittore, saggista, figura importante del Fumetto Italiano, scomparso di recente e mai abbastanza ricordato e celebrato per quanto enorme è stato il suo contributo per la Nona Arte nel nostro Paese.
E che, tra un Mystero e un Diaboliko remake, aveva anche dato vita al Pitore di Santini, con le sue freddure, i suoi giochi di parole e la sua risata sguaiata.

Se c'è un solo personaggio degno di essere visto, in questa parodia, come nume tutelare, non poteva che essere l'Omino Bufo, ed in qualche modo anche questo vuol dire omaggiare, con rispetto ed ammirazione, un autentico Maestro, e mi riferisco a Castelli.


Francesco Guarnaccia, poi, si attiene con intelligenza ed estro al principio che muove Tutto Un Altro Lupo, ovvero quello di presentare un Lupo Alberto che sia classico eppure altro, che ne rispetti le basi e le fondamenta, ma arricchendo l'esperienza di sfumature nuove.
Così l'artista gioca col segno e sopratutto con l'impostazione della tavola, capace di farsi persino "piano sequenza" come nell'originale, con una trovata indovinata, nella sua semplicità dovuta al cambio di medium. Ma è un segnale di stile che si nota se si conosce Mrs. Maisel.


E dovete farlo, come detto, perchè stavolta il consiglio è duplice, altrimenti quel Seriale della rubrica, viene meno.
Sopratutto perché quella che è una bella storia diventa gioiellino autentico di par suo, una volta che ne ravvisi l'influenza e il tocco di genialità che la anima.

Trovando anche la scusa per spingermi a sostenere quella che è una pubblicazione storica del nostro Fumetto: Lupo Alberto non arriva più in edicola (vi evito la disamina sulla situazione attuale di questa vetrina editoriale, che altrimenti non la finiamo più), ma lo si può recuperare tramite il sito ufficiale, direttamente a casa propria.

E magari, sia che siate in qualche modo neofiti, sia che invece per voi Alberto, Marta, Enrico e Mosè hanno significato (e significano) qualcosa d'importante, sopratutto da ragazzi, sopratutto in passato, un modo per ritrovare e celebrare un vecchio amico di carta, che tante risate ha saputo regalare.
E sa farlo ancora, senza dubbio, dimostrandosi capace di rimanere sé stesso, anche quando la matita è quella ospite di Tutto Un Altro Lupo.

Classico e Moderno, sempre assolutamente... Fantastico!








Per le immagini tratte da Lupo Alberto: © Silver/McK; testi: Lorenzo La Neve; disegni: Francesco Guarnaccia.

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