Chaplin - Il principe di Hollywood, un ritratto a fumetti

Laurent Seksik e David François raccontano la parabola artistica di un grande innovatore del cinema

Quando si realizza un biopic, o meglio quando lo si realizza bene (niente idolatrie o marchette), che si tratti di cinema o di fumetto l'obiettivo rimane sempre e solamente uno: raccontare una storia in grado di suscitare un'emozione. Una volta scelto cosa, o meglio chi raccontare, il come può essere dei più disparati. Si può raccontare una vita intera così come solo un momento, un episodio capace di catturare e descrivere la persona nella sua interezza, focalizzandosi eventualmente su uno o più aspetti che si vogliono far emergere. Lo abbiamo visto al cinema recentemente coi film su Napoleone Bonaparte e Enzo Ferrari, per la regia di Ridley Scott e Michael Mann, lo vediamo oggi con Chaplin - Il principe di Hollywood, edito da Tunué.


Prima di addentrarci nel fumetto diamo però spazio a coloro che, questo fumetto, l’hanno fatto. Partiamo dallo sceneggiatore, Laurent Seksik. Nato a Nizza nel 1962, ha svolto e continua a svolgere la professione di medico radiologo, riscoprendosi scrittore solo nel 1999. È conosciuto soprattutto come autore di romanzi storici. Nel 2014 ha co-scritto la sceneggiatura per una docufiction riguardante la vita di Charlie Chaplin, da cui poi nel 2019 ha tratto la sceneggiatura per il fumetto Chaplin - Il principe di Hollywood.
I testi di Laurent Seksik prendono vita grazie allo splendido lavoro di David François, disegnatore e colorista francese noto per lo più per i suoi lavori a fianco di Régis Hautière come La Guerre des Lulus.

Tornando invece al graphic novel in sé e per sé, Chaplin - Il principe di Hollywood ci racconta tutta la parabola artistica di quello che è stato il più grande innovatore del cinema, secondo (forse) solamente a colui che, il cinema come lo intendiamo oggi, lo ha proprio inventato.

Il fumetto si apre proprio con Charlie Chaplin in viaggio verso gli Stati Uniti per concludersi nel 1972 dove ritirerà il suo secondo premio Oscar alla carriera dopo quello del 1929. Nel mezzo ci viene raccontato il personaggio nella sua interezza, mostrandoci sia il suo lato geniale, visionario, sia gli aspetti più controversi della sua vita pubblica e privata, che gli daranno non pochi problemi nell’America puritana e capitalista che è andato a conquistare. In tutto questo viene dato il giusto spazio anche alla figura di Sydney Chaplin, fratello maggiore e figura fondamentale per Charlie, sia come confidente che come manager.

Laurent Seksik ci racconta tutto. Gli inizi difficili, l’incontro con Mack Sennett e la conseguente nascita del personaggio del “vagabondo” (noto in Italia come Charlot), il passaggio dalla Keystone alla Mutual, i grandi successi, le difficoltà ad accettare l’introduzione del sonoro, i problemi con la politica statunitense che gli costarono l’esilio dopo Tempi Moderni e Il grande dittatore.

Ciò detto il fumetto non ha mai la pretesa di spingersi lontano, perdendosi in analisi approfondite delle pellicole o del contesto storico in cui Charlie Chaplin ha vissuto. È una lettura leggera quanto approfondita, che restituisce un ritratto completo di una vera e propria leggenda del cinema tra discese, salite e lampi di genialità. Proprio per questo riesce a pieno in quello che probabilmente è l'obiettivo massimo che si sono posti i due autori, ovvero invogliare chi legge a recuperare la filmografia del celebre regista ed attore.

Quando è il momento di sognare e di salire sul set il fumetto esplode in tutta la sua potenza. David François ci regala pagine meravigliose dove il titolo stesso dei film diventa parte integrante della scena, realizzando delle vere e proprie locandine cinematografiche filtrate attraverso gli stilemi del fumetto franco-belga. Il disegnatore ha optato per una linea morbida, sinuosa, sporcata lievemente, perfetta per raccontare l’estro creativo di Charlie Chaplin, accompagnata da una splendida colorazione digitale, mai piatta, dove un eccelso uso del nero regala splendide sfumature.

Chaplin - Il principe di Hollywood centra il punto, risultando come un fumetto perfetto sia per chi è semplicemente curioso di conoscere la storia di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, sia per i fan più affezionati alla figura di Charlie Chaplin, che hanno l’occasione di godersi pagine su pagine di rimandi ai film del genio londinese rielaborate dalle mani di un disegnatore eccelso quale è David François.

Andrea Martinelli

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