Fumettocrazia consiglia #8: I migliori fumetti Marvel e DC pubblicati a Novembre e Dicembre 2023

Vi sentite persi nella sconfinata lista di uscite mensili?

Nessun problema, Fumettocrazia Consiglia è la rubrica che ogni mese vi guiderà nella giungla delle nuove uscite delle Big Two pubblicate da Panini.


DOCTOR STRANGE 1: LA VITA DI DOCTOR STRANGE

Jed MacKay continua a tessere le trame di Stephen e Clea Strange che, dopo aver indagato sulla morte del primo e averlo finalmente riportato in vita, si trovano ancora a dover risolvere un mistero che rischia di sconvolgere l’equilibrio tra i signori della guerra delle varie dimensioni magiche.

La forza di questo nuovo inizio non sta però solo nella componente di giallo, bensì nelle dinamiche che si vengono a creare tra i vari personaggi, sia quella più affettuosa del rapporto di coppia tra i due protagonisti che i dialoghi salaci e arguti tra essi e i vari villain o alleati che si trovano a incontrare.

L’autore canadese è bravo a rappresentare l’approccio di Strange alle difficoltà, in cui è l’essere Dottore e non solo mago ad avere la priorità, dando vita a scontri che sono più di arguzia che di vero potere magico.

Pasqual Ferry poi è una scelta fantastica per la sua capacità di far recitare i personaggi su tavola, fondamentale in una serie molto dialogata, unita ad un tratto leggero e liquido che si esalta nel design delle creature magiche e nelle tavole in cui sono proprio gli incantesimi a far da padroni e dove il fondamentale apporto dei coloristi abbandona i toni sfumati per esplodere in giochi di luce e toni più psichedelici.

Doctor Strange (2023) #1-5

Storia: Jed MacKay 1-5; Amy Chu 3
Disegni: Pasqual Ferry 1-3,5; Andy MacDonald 1,4; Tokitokoro 3
Colori: Matt Hollingsworth 1-2; Ian Herring 1; Heater Moore 3,5; Fer Sifuentes-Suto 3;Kj Diaz 4
Lettering: Elleti (in originale Cory Petit)
Traduzione: Fabio Gamberini
Adattamento: Aurelio Pasini

Episodio Fumettocrazia Podcast per approfondire:
[#053] Guerra e Peace(maker)

HELLCAT: IL DIAVOLO SULLA MIA SPALLA

Non è stato solo Tony Stark ad innamorarsi di Patsy Walker nel ciclo di Christopher Cantwell ma anche lo scrittore stesso, che in questa miniserie affronta ed esplora gli aspetti più controversi della storia dell’eroina in giallo.

Non possono mancare quindi demoni ed inferno, ma anche il rapporto complesso con la madre e la fama e le aspettative a cui è stata sottoposta fin da piccola suo malgrado per arrivare a personaggi di contorno di nicchia ben utilizzati e un tenero ma molto inquietante coniglio di pezza.

Ma non è solo Patsy la star di questo albo: Alex Lins, alla prima serie Marvel interamente nelle sue mani dopo vari numeri da artista di complemento, si mostra già come disegnatore di ottimo livello. Le sue linee morbide solo apparentemente sembrano non sposarsi col tono tra horror e thriller psicologico della storia; il forte uso di ombreggiature e l’espressività dei volti, capaci di arricchirsi di dettagli quando necessario ma validi anche quando tratteggiati semplicemente, danno voce e corpo alle angosce dei personaggi e i colori di KJ Diaz sono un fantastico complemento, con i toni tenui e l’alternanza tra i rossi/gialli delle scene più passionali e il blu/verde dei momenti di indagine e tensione.

Una serie che, data la protagonista, è passata sotto traccia ma che merita un recupero per tutti i fan di vecchia data o curiosi di esplorare un angolo oscuro dell’universo Marvel.

Iron Man/Hellcat Annual (2022) #1, Hellcat (2023) #1/5

Storia: Christopher Cantwell
Disegni: Ruairì Coleman (Che diavoleria è mai questa?), Alex Lins
Colori: Triona Farrell (Che diavoleria è mai questa?), KJ Diaz
Lettering: Claudia Sartoretti (in originale Ariana Maher)
Traduzione: Luigi Mutti
Adattamento: Carlo Del Grande

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#130 Gala di una notte di mezza estate


L’IMMORTALE THOR 1

Vedere l’aggettivo “Immortale” nel titolo di una serie scritta da Al Ewing scatena subito le più grandi aspettative agli occhi dei lettori di supereroi, dopo il successo di pubblico e critica con Hulk.

Lo sa bene l’autore britannico che ha scelto volutamente questo titolo come sfida personale a superarsi, arrivando a paragonare la serie sul Gigante di giada al Vecchio Testamento e annunciando questa come il Nuovo.

Il ritorno ad un costume ispirato alle origini unito alla scrittura dei dialoghi ci mostra subito la forte ispirazione a Lee e Kirby ma si notano anche elementi tipici della poetica di Ewing come il ruolo fondamentale di Loki e delle sue storie e i dialoghi sulla necessità di evolversi e crescere.

E se in Immortal Hulk la cifra stilistica era stata dettata dal body horror di Joe Bennett, qui Martin Coccolo sceglie corpi e volti di una bellezza classica, perfetti per una serie dedicata ad un dio e ben valorizzati da vignette con inquadrature larghe e un ottimo uso delle splash pages. Le matite dell'artista uruguaiano non sono mai state così belle e grande merito è dei colori di Matt Wilson, tra i migliori coloristi sulla piazza, che qui varia tra colori brillanti per le scene di giorno e una texture quasi granulosa nelle scene notturne che esalta le tempeste, fondamentali in una serie su Thor.

Un inizio che è manifesto programmatico dell’autore e getta i semi per una run che si preannuncia di alto livello e con una visione a lungo termine.

Immortal Thor (2023) #1

Storia: Al Ewing
Disegni: Martin Coccolo
Colori: Matthew Wilson
Lettering: Barbara Stavel (in originale Joe Sabino)
Traduzione: Giuseppe Guidi
Adattamento: Marco Ricompensa

Episodio Fumettocrazia Podcast per approfondire:
#136 Avevate la mia curiosità, ma ora avete la mia attenzione


SWAMP THING 3: IL PARLAMENTO DEGLI INGRANAGGI

Una guerra tra Natura e Ingranaggi sta per arrivare ma di Levi Kamei, nuovo Avatar del Verde, si sono perse le tracce. Quali speranze può avere la Natura senza il suo campione contro il nuovo Parlamento degli Ingranaggi?

Proprio la natura, non solo terrestre, è la grande protagonista di questa storia e grazie al lavoro della coppia artistica permea ogni singola pagina: Mike Perkins gioca costantemente sulle costruzioni con motivi floreali e costruzioni arboree che segmentano in modo unico le tavole, mentre i setting naturalistici di stampo impressionista lasciano a bocca aperta anche per la colorazione dolce, quasi acquerellata, adottata da Mike Spicer che si sposa perfettamente con i corposi neri di Perkins; quando narrativamente necessario poi, il colorista è bravo ad usare toni di rosso e viola per fornire al lettore una sensazione straniante ed allucinante rispetto ai verdi calmi del reame di Swamp Thing, o ai freddi azzurri e grigi degli ingranaggi.

Menzione d'onore poi per i costanti close up sugli occhi della Cosa della Palude dove la coppia artistica raggiunge il suo apice: gli occhi del mostro verde hanno un’espressività magnetica e mostrano più di ogni altra cosa l'umanità dell'avatar del verde. Dalla lezione di anatomia in poi, le avventure della Cosa della Palude sono sempre state terreno fertile per riflessioni esistenzialiste sulla natura umana e questa seconda stagione dello Swamp Thing di V-Perkins-Spicer non fa eccezione: la guerra tra ingranaggi e alberi è solo il tramite con cui l’autore di Mumbai, uno degli astri nascenti del comic USA, riprende le tematiche già affrontate nella prima parte scavando questa volta ancora più a fondo arrivando fino alla radice dei conflitti, personali ed universali, che hanno caratterizzato questi 16 numeri.

In definitiva la più recente incarnazione di Swamp Thing regge il confronto con gli illustri predecessori, più volte citati lungo tutta la run, tenendo fede allo spirito mooriano della testata e mantenendo allo stesso tempo un'identità chiara grazie ad una sceneggiatura forte e ad un comparto artistico ricercato ed unico.

Swamp Thing (2021) #11/16

Storia: Ram V
Disegni: Mike Perkins
Colori: Mike Spicer
Lettering: Studio Ram (in originale Aditya Bidikar)
Traduzione: Roberto Rizzo
Adattamento: Andrea Gagliardi

Episodio Fumettocrazia Podcast per approfondire:
[#083] Famiglie Fantastiche


HONORABLE MENTIONS

S.W.O.R.D.: L'Ultima Frontiera

Dopo la magnifica rivelazione di Planet Size X-Men i mutanti sono ora una forza intergalattica e chi meglio (o peggio?) di Abigail Brand per guidare la loro agenzia spaziale? L'inizio dell'epica saga mutante di Al Ewing, con Tempesta al proprio centro e culminata in X-Men Red, disegnata da una delle stelle della Marvel italiana: Valerio Schiti.


La Cosa: È tempo di distruzione

Steve Skroce ci e si regala una miniserie fuori dal tempo: deliziosamente silver age nell’approccio alla fantascienza vicino alla supercazzola, costruita attraverso degli improbabili team-up che richiamano direttamente le serie storiche di casa Marvel (Marvel Team-Up, appunto, ma anche Marvel Two-In-One, proprio con protagonista la Cosa), ma con uno stile di disegno stilizzato e al contempo iper-dettagliato che richiama direttamente sia gli anni ’90 che il fumetto di stampo horror.


Aquaman e il Regno Perduto Special

Jason Momoa ed il suo Aquaman stanno per tornare al cinema: se siete tra quelli che non vedono l’ora di vedere l’ultimo atto del DCEU questo prequel è quello che fa per voi.


Wonder Woman 45

Ultimo capitolo della run amazzone di Becky Cloonan e Michael W. Conrad: la seconda parte di questo numero celebrativo (recuperate anche il 44 se non l'avete ancora fatto) riprende la struttura dei celeberrimi “Whatever happened to” per decantare le lodi di Diana e del suo universo.


Batman/Superman: I Migliori del Mondo 11

Il grande finale del secondo arco narrativo è un numero imperdibile per i fan di Batman, Superman e Kingdom Come: Mark Waid si diverte ad arricchire ulteriormente il passato di Bruce e Clark mentre Dan Mora e Tamra Bonvillain con il loro stile dove la commistione tra manga e comic americano raggiunge il suo punto più alto.




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